
Covid, il commercio s'aggrappa al Natale. Governo studia tregua di 10 giorni per i negozi
L’esecutivo studia un piano per consentire la riapertura di negozi a ridosso delle festività di fine anno per dare fiato alle attività commerciali. Tutto però dipenderà dalla curva dei contagi. I dati Istat sui consumi nel 2020 sono in picchiata. L’allarme di Confesercenti e Confcommercio. E Coldiretti: “L’anno scorso l’acquisto di regali natalizi è valso 5 miliardi di euro”

Dieci giorni con minori restrizioni, a ridosso del Natale, per facilitare lo shopping e dare una boccata d’ossigeno ai consumi in picchiata a causa dell’emergenza coronavirus. E’ il piano, comunque legato all’andamento della curva epidemiologica, che starebbe studiando il governo
Covid, Natale senza cenone? Le ipotesi e le opinioni degli esperti
L’obiettivo, secondo quanto riporta Repubblica in edicola oggi, è quello di tenere la stretta, con l’attuale modello delle zone gialle, rosse e arancioni fino al 3 dicembre, data di scadenza del Dpcm
Atteso nuovo Dpcm per Natale, le possibili misure
Successivamente non è escluso che possa essere consentita l’apertura dei negozi in zona rossa proprio per permettere gli acquisti natalizi. Possibile che nello stesso periodo possano riaprire anche bar e ristoranti, non solo per asporto e domicilio come è attualmente, ma soltanto fino alle 18
Covid, tutti i Dpcm di Conte da febbraio a oggi
I numeri diffusi negli ultimi giorni dall’Istat e dalle associazioni confederate legate al commercio, da un lato confermano la crisi nera per molti settori causata dalla pandemia, dall’altro ribadiscono il notevole peso dello shopping natalizio
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Secondo i dati dell’Istat del secondo trimestre, negozianti e commessi sono tra le vittime principali della crisi del lavoro della prima ondata di Covid, con 191mila occupati in meno nel commercio rispetto allo stesso periodo dell’anno prima
Istat, la pandemia colpisce il commercio
La propensione al consumo, del resto, è scesa di dieci punti percentuali, nello stesso arco di tempo, e la spesa è diminuita molto di più del potere d'acquisto. Le famiglie hanno risparmiato quanto più potevano per far fronte all'incertezza sul futuro

Meno consumi e chiusure forzate hanno portato, così, a una perdita di lavoro nel commercio quasi doppia rispetto a quella dell'insieme dell'economia. Gli occupati del settore si sono ridotti del 5,8% e la contrazione è stata ancora maggiore per i lavoratori indipendenti e gli autonomi senza dipendenti, come i piccoli negozianti (-12,7%)

Di fronte alla seconda ondata, le previsioni delle associazioni imprenditoriali per la fine dell'anno sono pessimistiche. Se proseguiranno le chiusure obbligate nelle zone rosse e arancioni, Confesercenti stima che 4,2 miliardi di euro di spesa, nel prossimo mese e mezzo, si sposteranno dal commercio fisico a quello online, dei quali 700 milioni solo per il black friday degli sconti pre-natalizi

L'e-commerce è, del resto, l'unico che ha tenuto, nell'anno del Covid. Secondo i dati Istat, presentati in un'audizione alla commissione Attività produttive della Camera, le vendite non alimentari sono diminuite del 13,5% nei primi 9 mesi dell'anno mentre quelle sul web crescevano del 29,2%

Con il "riemergere della pandemia e il ritorno a misure di contenimento e, per alcune attività, di chiusura", osserva l'Istat, "il recupero dell'attività economica si è, probabilmente, interrotto a ottobre”. C'era stato un ritorno alla crescita, da agosto, anche per la grande distribuzione, nel contesto di recupero dell'attività economica del terzo trimestre, ma non per i negozi tradizionali

La fine dell'anno rischia di avere di nuovo il segno meno. Per i pubblici esercizi, le previsioni della Fipe Confcommercio, anticipano una perdita di fatturato di 10 miliardi di euro, pari al 40%, nel quarto trimestre

Lo shopping natalizio, secondo le associazioni, potrebbe quantomeno contenere i danni economici della pandemia. Secondo Coldiretti l’acquisto di regali di fine anno degli italiani garantisce ossigeno vitale a molte attività produttive made in Italy, dopo che lo scorso anno aveva totalizzato 5,1 miliardi di euro solo per i regali sotto l’albero

Si tratta di un importo complessivo di 221 euro a famiglia secondo l'analisi della Coldiretti sulla base della Xmas Survey della Deloitte, con abbigliamento e accessori, prodotti alimentari e giocattoli tra i regali più gettonati insieme a libri e musica

Tra i doni preferiti c'è l'enogastronomia anche per l'affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola, che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali in casa

Da segnalare, conclude la Coldiretti, la preferenza accordata dall'82% degli italiani all'acquisto di prodotti made in Italy per aiutare l'economia nazionale e garantire maggiori opportunità di lavoro messo a rischio dall'emergenza Covid