
Coronavirus: affitti e compravendite, come cambia il mercato immobiliare in Italia. FOTO
Nel nostro Paese, nel primo semestre dell’anno, si è registrato un crollo del 29,2% delle compravendite immobiliari, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Secondo un report di Scenari immobiliari, i prezzi restano complessivamente fermi, mentre cresce la domanda di immobili in locazione, ma con netta preferenza per case con terrazzi o giardini. Crolla invece la domanda per le locazioni brevi nelle città turistiche, mentre è boom della ricerca di case da villeggiatura. A cura di Pietro Adami

In Italia, nel primo semestre del 2020, si è registrato un crollo del 29,2% delle compravendite immobiliari, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. È quanto rivela un report di Scenari immobiliari, che ha analizzato le conseguenze della crisi provocata dall’emergenza coronavirus sul comparto immobiliare nostrano
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Secondo il rapporto, i prezzi restano complessivamente fermi, con una media del -0,4% tra i capoluoghi di regione, ma con punte del -1,7% a Bari e del -2% a Palermo
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A Milano si è arrivati al -16,1% per quanto riguarda i volumi e al -0,3% sui prezzi
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Nel capoluogo lombardo va meglio il mercato del nuovo, che ha ripreso con un ritmo sostenuto tornato ai livelli pre Covid-19, mentre procede più a rilento il mercato dell’usato
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A Roma il mercato nel primo semestre ha segnato il -13,5% di affari in un anno (prezzi a -0,1%)
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Con il mese di giugno il mercato della Capitale, per quanto riguarda la compravendita, ha ripreso un ritmo quasi normale
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Se i dati emersi fino a questo momento non evidenziano un crollo degli affitti a medio-lungo termine nelle grandi città italiane, già si registra invece un forte calo della domanda nelle città medio-piccole. Soprattutto quelle legate a poli universitari: in questi ultimi mesi hanno dovuto far fronte alla fuga degli studenti fuori sede
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Crollo della domanda anche per le locazioni brevi nelle città turistiche: da Roma a Firenze, il mercato si è completamente ridimensionato rispetto allo scorso anno

“Eravamo arrivati ad avere un milione di case nel mercato per le locazioni brevi, contro circa 700mila contratti regolari (con la formula 4+4 e 3+2) - spiega Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari -. Quest’anno invece il mercato delle locazioni brevi è stato praticamente fermo. Non ci sono turisti e studenti, c’è un vero e proprio crollo”

Secondo Breglia, molti proprietari hanno così deciso o di abbassare drasticamente i prezzi a notte, oppure di convertire gli affitti brevi in locazioni a lungo termine
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Tra le ragioni c’è sicuramente il fatto che molte persone dovranno trascorrere più tempo in casa per via dello smart working. Il lavoro da remoto rappresenta una delle variabili che più potranno incidere sul futuro del mercato immobiliare

Secondo Guido Romano, Capo Ufficio Studi di Cerved, “per quanto riguarda il settore non residenziale, l’aumento dello smart working avrà sicuramente un effetto sui prezzi degli affitti degli uffici. Molte aziende per risparmiare faranno più utilizzo dello smart working e avranno meno bisogno di spazi”

Uno scenario condiviso anche dall’analisi di Lucio Lamberti, professore della School of Management del Politecnico di Milano: “Per il comparto business, gli outlook sugli affitti sono in calo anche nelle grandi città. Le strutture che mantengono una loro appetibilità devono introdurre delle migliorie legate al distanziamento sociale e alle logiche di gestione della salute. A parità di postazioni c’è bisogno di più metri quadri”

C’è stato infine un boom per quanto riguarda le locazioni turistiche fuori dai centri cittadini, con un ritorno della ricerca di case da villeggiatura. “Ci sarà una ripresa molto importante della ricerca di villette con giardino - sostiene Lamberti - con una trasformazione del concetto di turismo: luoghi con un buon grado di vivibilità e la possibilità di rispettare il distanziamento fisico”