Il 'tesoro', contenuto in un'anfora, è stato scoperto il 5 settembre durante uno scavo. Estratte dagli esperti, per ora, solo le prime 27 monete. Nel vaso anche altri tre oggetti tra cui forse un lingotto. Il Ministro della Cultura: "Messaggio che ci arriva da antenati"
È un 'tesoro' di 300 monete d'oro d'epoca romana, perfettamente conservate, quello trovato il 5 settembre a Como, a circa un metro di profondità, durante lo scavo sull'area di un ex cinema e, prima, ex convento. Il ministro della Cultura, Alberto Bonisoli, parla di un ritrovamento "epocale, uno di quelli che segna il percorso della storia" -
Como, trovata un'anfora di epoca romana piena di monete d'oro
Il ministro della Cultura ha presentato oggi (10 settembre) la scoperta a Milano: "Non siamo ancora in grado di capirlo, ma è un messaggio che ci arriva dai nostri antenati", ha detto. Intanto emerge che non ci sarebbero solo monete d'oro romane nel vaso trovato a Como -
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All'interno del recipiente sono stati individuati almeno altri tre oggetti, tra cui certamente una barretta d’oro. Nella foto: le monete antiche estratte a Como esposte a Milano, il 10 settembre 2018 -
Como, trovata un'anfora di epoca romana piena di monete d'oro
"Al momento nel microscavo abbiamo rimosso solo il primo strato di 27 monete da circa 4 grammi d'oro, coniate nel periodo degli imperatori Onorio, Valentiniano III, Leone I e Livio Severo, quindi non collocabili oltre il 474 a.C. Un lingotto deporrebbe sicuramente per un deposito di una cassa pubblica, poco probabile un privato", ha spiegato un’esperta -
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Subito dopo il ritrovamento, il presidente della società Archeologica di Como Giancarlo Frigerio, aveva spiegato in un’intervista: "La zona del ritrovamento ospitava le abitazioni private dei nobili romani: l'anfora potrebbe essere stata nascosta nei muri della casa per evitare furti, probabilmente all'epoca delle invasioni" -
Como, trovata un'anfora di epoca romana piena di monete d'oro
La Soprintendenza locale, che ha la direzione scientifica dello scavo, dopo il ritrovamento aveva subito provveduto a trasportare il 'tesoro' nel laboratorio di restauro del Mibac a Milano, dove archeologi, restauratori e numismatici hanno potuto lavorare a un vero e proprio scavo in miniatura all'interno del recipiente -
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