
Scuola, ripartenza il 14 settembre: cosa cambia dai banchi alla ricreazione. FOTO
La ministra Azzolina ha confermato la data d’inizio in presenza dell’anno scolastico, dopo lo stop anticipato per l’emergenza coronavirus. I presidi devono riorganizzare orari, spazi, lezioni e personale. A meno di due mesi dal ritorno sui banchi, rimangono ancora dei dubbi. Ecco cosa sappiamo sulle nuove regole e cosa cambierà. LA GALLERY

Il 14 settembre 2020 la scuola riparte. L’ha confermato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, il 28 luglio, in un’informativa urgente alla Camera. Sulla ripresa in sicurezza, dopo lo stop anticipato per l’emergenza coronavirus, ci sono ancora tanti dubbi e incertezze. Su qualcosa ha provato a fare chiarezza la ministra, su altro rimangono ombre. Ecco, a meno di due mesi dal ritorno sui banchi, cosa sappiamo sul nuovo anno scolastico e cosa cambierà
L'informativa alla Camera della ministra Azzolina
La ministra ha spiegato che la scuola ripartirà sulla base “delle linee guida che sono state ufficialmente presentate il 26 giugno". Linee guida che tengono conto delle indicazioni del Comitato tecnico scientifico ma che, secondo i presidi, lasciano molte decisioni alle singole scuole. Il Miur è al lavoro anche con i sindacati per un protocollo d’intesa sull'avvio dell'anno scolastico
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Il problema principale è adattare le misure di sicurezza generali contro il coronavirus alle scuole e ai ragazzi, tenendo conto delle diverse età. Per evitare assembramenti e cercare di ridurre le possibilità di contagio, i presidi devono fare i conti con la riorganizzazione di orari, spazi, lezioni e personale
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Azzolina ha assicurato che “solo per la ripartenza di settembre abbiamo previsto 2,9 miliardi di euro" e che “da quando sono ministra sono state messe a disposizione risorse per 6 miliardi per riportare al centro la scuola". Ha parlato anche di “uno stanziamento di 236 milioni per dare libri scolastici, zaini e dispositivi digitali, gratuitamente, alle ragazze e ai ragazzi delle secondarie di primo e secondo grado meno abbienti”
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Uno dei temi più caldi riguarda la riorganizzazione degli spazi, in modo da evitare assembramenti. È probabile che le classi vengano “sdoppiate” e che le lezioni si tengano in strutture extrascolastiche, come teatri, cinema, palazzetti e altri edifici
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“Nella riprogettazione di spazi e ambienti educativi dovranno essere seguite alcune accortezze educative, come la stabilità dei gruppi", in modo che "i bambini frequentino, per il tempo previsto di presenza, con gli stessi educatori, insegnanti e collaboratori di riferimento", ha detto Azzolina
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"La disponibilità di uno spazio interno a uso esclusivo per ogni gruppo di bambini, con i suoi rispettivi giochi e arredi opportunamente igienizzati, comporterà la necessaria eventuale riconversione di tutti gli spazi disponibili in spazi distinti e separati per accogliere stabilmente gruppi di apprendimento, relazione e gioco”, ha aggiunto
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Ma se i presidi saranno costretti a dividere le classi, serviranno più docenti e più personale. Azzolina ha assicurato: "Abbiamo bandito 78mila posti per assumere nuovi insegnanti. Li espleteremo al più presto per riattivare una macchina concorsuale ferma da troppo tempo, con grave danno per la scuola, che senza concorsi non ha tutti gli insegnanti di cui ha bisogno"

Andranno riorganizzate anche le aule. La distanza tra gli studenti dovrà essere di un metro “da bocca a bocca” e tutte le scuole stanno cercando di attrezzarsi con banchi monoposto

Sui banchi, Azzolina ha spiegato: "Non abbiamo imposto una sola tipologia, come ho letto da più parti. Abbiamo chiesto a tutti i dirigenti scolastici di fornirci dati certi rispetto al fabbisogno di arredi. Ci hanno chiesto 2,4 milioni di banchi: oltre 750mila sono per la scuola primaria (dunque, necessariamente, banchi di tipo tradizionale, più adatti per i piccoli), mentre 1,7 milioni sono per le secondarie (di cui oltre uno su quattro di tipo innovativo)”

La ministra ha assicurato che si sta lavorando “per la riduzione del numero di alunni per classe”. “Basta con le classi sovraffollate, volgarmente dette classi pollaio. Dovrà essere varato un piano di formazione del personale scolastico in grado di assicurare qualità e innovazione", ha detto

Quando sono seduti ai banchi, gli alunni non dovranno tenere la mascherina. Anche se su questo punto la decisione finale verrà presa ad agosto, anche in base all’andamento dei contagi. Mascherine obbligatorie, invece, quando ci si alza

Inevitabilmente, cambierà il momento della ricreazione. In alcune scuole con spazi più ampi gli alunni potranno uscire dalle aule, sempre con le mascherine e a turni. In altre probabilmente saranno costretti a rimanere in classe e a mangiare la merenda seduti al banco. In diversi istituti, poi, spazi come cortili e palestre saranno utilizzati per la didattica e quindi non saranno disponibili per l’intervallo

Cambia anche il pranzo. Le code di ragazzi di classi diverse in fila per le scale, che poi mangiano a mensa allo stesso tavolo, è considerato uno scenario a rischio. Alcuni presidi opteranno per far consumare il pasto nelle aule, sempre con monoporzioni, posate monouso e nessuna condivisione di oggetti

Bisognerà fare attenzione anche quando gli studenti chiederanno di andare in bagno: si potrà andare uno per volta, con la mascherina. Il personale scolastico dovrà pulire quei locali di frequente e, se possibile, lasciare le finestre aperte

Sono previsti anche dei dispenser di gel disinfettante da mettere nei bagni e nei corridoi, per permettere a tutti di igienizzarsi le mani di frequente

Nei corridoi, poi, verranno sistemati dei cartelloni e delle frecce che indichino i percorsi di andata e ritorno dai bagni, dalle aule e dagli ingressi. Dovranno essere esposti anche altri cartelloni con le regole anti-coronavirus

Cambierà anche l’entrata e l’uscita da scuola. Le Linee guida prevedono una “diversa modulazione settimanale del tempo” e una “frequenza scolastica in turni differenziati”. In pratica, le entrate e le uscite saranno scaglionate per evitare assembramenti ai cancelli e nei corridoi. Non solo, in questo modo si spera di limitare l’affollamento degli studenti più grandi sui mezzi pubblici nelle ore di punta

Probabilmente in alcune scuole ci saranno i doppi turni, magari divisi tra mattina e pomeriggio, mentre per gli studenti più grandi ci potrebbe essere una didattica mista: in presenza e a distanza

Per quanto riguarda i più piccoli, Azzolina ha assicurato che "il ministero dell'Istruzione sta chiudendo in queste ore le linee guida per i nidi. Saranno pronte a breve"

Probabilmente a studenti e personale sarà misurata la temperatura prima dell’ingresso a scuola

Il personale scolastico sarà sottoposto anche ai test sierologici

Stando alle ultime ipotesi, i test dovrebbero essere effettuati a campione anche su studenti volontari (ma non all'interno degli istituti)

I sindacati chiedono anche un'equipe di psicologi a disposizione di studenti e professori per rassicurare dai timori e stress per il rischio di contagio, referenti per il contact-tracing, una “help line” e “l'individuazione in tutte le scuole del medico competente che effettui il servizio di sorveglianza sanitaria”

Rimane ancora da capire cosa succederà se uno studente o un insegnate risulterà positivo al Covid. A chiarirlo sarà una circolare del ministero della Salute. Nei giorni scorsi era stato proposto di mettere la classe in isolamento fiduciario per 15 giorni e riprendere la didattica a distanza