In Italia il 41,8% adolescenti in difficoltà ha chiesto aiuto all'intelligenza artificiale
CronacaIntroduzione
In Italia il 41,8% degli adolescenti si è rivolto aIl'intelligenza atificiale per chiedere aiuto quando era “triste, solo o ansioso”. E quasi un giovane su dieci si è isolato volontariamente per problemi psicologici. A rivelarlo è l'Atlante dell'Infanzia (a rischio) dedicato all'adolescenza dal titolo “Senza Filtri”, realizzato da Save the Children a pochi giorni dalla Giornata Mondiale dell'Infanzia e dell'Adolescenza (che si celebra il 20 novembre).
Secondo i numeri della ong, oltre il 92% dei 15-19enni intervistati utilizza strumenti di IA, contro il 46,7% degli adulti. E più del 42% si è rivolto ai chatbot di intelligenza artificiale per chiedere consigli su scelte importanti da fare. Come sottolinea Save the Children, i giovani italiani “vivono in una dimensione onlife”, alla ricerca di “ascolto e spazi di condivisione, ma spesso a rischio di isolamento”. Ecco tutti i dati
Quello che devi sapere
Il rapporto tra adolescenti e IA
Come evidenzia il rapporto di Save the Children, quasi un ragazzo o ragazza su tre (30,9%) si rivolge ogni giorno l'intelligenza artificiale. Il 43,3% degli adolescenti la utilizza “qualche volta a settimana” e solo il 7,5% non la utilizza mai. Molto ampio il divario con gli adulti, tra i quali oltre il 50% non la consulta mai (53,3%), solo l'8,2% tutti i giorni o quasi, il 16,9% qualche volta a settimana, il 21,6% qualche volta al mese. I chatbot più diffusi tra i giovani sono ChatGPT, Claude e Dixit (68,3%), seguiti da strumenti di traduzione automatica (42,5%) e assistenti vocali (33,3%). Il 9,3% usa chatbot 'relazionali' come Character IA e Anima.
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L'utilizzo dell'IA tra i giovani
Tra gli adolescenti intervistati il 49,1% considera l'uso degli strumenti di intelligenza artificiale “fondamentale”, mentre il 47,1% pensa che un uso maggiore lo aiuterebbe molto nella sua vita personale. Tra chi utilizza l'IA, i motivi principali sono la ricerca di informazioni (35,7%) e l'aiuto nello studio e nei compiti (35,2%), traduzioni (19,8%), scrittura di testi (18,7%). Risulta però rilevante anche la percentuale anche di chi usa i chatbot prevalentemente per scopo ludico (21,4%) o per consigli utili per la vita quotidiana (15%).
L'uso dell'IA per “aumentare il benessere”
Il 7,1% degli utilizzatori fa per aumentare il proprio benessere e il 4,2% per trovare compagnia. Secondo Save the Children, molti adolescenti apprezzano il fatto che “sia sempre disponibile, non giudichi e capisca”, tanto che “una parte significativa preferisce confrontarsi con uno strumento digitale piuttosto che con una persona reale”.
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Il ruolo crescente dell'IA nel supporto emotivo
L'Atlante di Save the Children sottolinea come l'intelligenza artificiale stia assumendo un ruolo crescente nel supporto emotivo, lanciando quinid l'allarme sulla necessità di garantire benessere psicologico, spazi di socialità e un dialogo intergenerazionale per “guidare percorsi educativi e politiche dedicate agli adolescenti”.
Il benessere psicologico tra gli adolescenti
Ciò che emerge dai dati è una fotografia preoccupante sul benessere psicologico dei giovani in Italia. Meno della metà dei 15-16enni italiani (il 49,6%) ha dichiarato di sentirsi bene psicologicamente nelle ultime due settimane, con un divario di genere significativo: il 66% dei ragazzi dicono di avere un buon equilibrio psicologico, contro il 34% delle ragazze. Inoltre, quasi due quindicenni su cinque percepiscono il proprio corpo come “troppo grasso”, molto più della reale condizione fisica.
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I comportamenti a rischio
Secondo Save the Children, i dati sul benessere psicologico si riflettono anche in comportamenti a rischio. Il 9% degli adolescenti intervistati si è isolato volontariamente, il 31% ha praticato binge drinking (l'assunzione di alcolici in un intervallo di tempo più o meno breve) nell’ultimo mese, e il 12% ha assunto psicofarmaci senza prescrizione nell’ultimo anno, con percentuali più elevate tra le ragazze.
I giovani leggono sempre meno libri
Come mostra ancora il rapporto, solo la metà degli adolescenti in Italia, tra i 15 e i 19 anni, ha visitato mostre o musei in un anno, con percentuali più basse nel Mezzogiorno. E quasi un ragazzo su cinque non fa alcuna attività fisica. Più del 46%, inoltre, non legge libri.
I dati sulle relazioni
Come rimarca il rapporto, le relazioni degli adolescenti oggi si sviluppano in un contesto sempre più digitale. Nonostante più di 8 ragazzi su 10 esprimano apprezzamento per il rapporto con gli amici e oltre il 77% per quello con i genitori, emergono nuove vulnerabilità della vita onlife. Il 13% degli adolescenti mostra un uso problematico di internet (iperconnessione), il 38% pratica il “phubbing”, cioè il controllo frequente del cellulare anche in presenza di amici o familiari, e il 27% si sente nervoso quando non ha il telefono a portata di mano.
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Il cyberbullismo
Il 47,1% dei 15-19enni è stato/a vittima di cyberbullismo, con un aumento di 16 punti percentuali rispetto al 2018, e quasi il 20% dei 14-19enni ha subito episodi offensivi più volte in un mese. Risulta più alto il numero di vittime ripetute di atti intimidatori tra gli studenti stranieri (26,8%), rispetto ai coetanei italiani (20,4%).
I rapporti sentimentali
Per quanto riguarda le relazioni intime e la sessualità, emerge un utilizzo del telefono anche in questo contesto. Il 30% ha praticato il ghosting (il fenomeno che consiste nell'interrompere improvvisamente qualsiasi comunicazione con gli altri). Poi, il 37% dei 15-19enni visita siti porno per adulti (54,5% ragazzi, 19,1% ragazze) e l’8,2% usa app di incontri.
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