Introduzione
È arrivato oggi in Consiglio dei ministri il decreto Scuola che delinea le novità per gli esami di Maturità del 2026. La prima prova scritta sarà infatti giovedì 18 giugno, generalmente si iniziava di mercoledì. E poi il nome: non più esame di Stato ma "esami di Maturità". L’obiettivo principale - come si legge nella relazione tecnica - è "potenziare la funzione formativa, culturale e orientativa dell'esame di Stato". Come ha dichiarato il ministro Valditara, la composizione della commissione d'esame passa da sette a cinque, mentre saranno quattro le materie decise a gennaio su cui verterà il colloquio orale
Quello che devi sapere
Prova multidisciplinare
La nuova formulazione della prova orale dovrebbe infatti essere pensata per valutare con maggiore attenzione l'autonomia, la consapevolezza e la capacità di argomentazione dello studente. Si tratterà quindi di una prova multidisciplinare, che valuterà le competenze acquisite durante il percorso scolastico, nella quale valorizzare anche l'alternanza scuola lavoro (ora Pcto) e l'educazione civica. Avrà più peso il grado di crescita complessiva dell’allievo. I percorsi di alternanza scuola-lavoro, già definiti come "percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento", vengono ri-denominati "percorsi di formazione scuola-lavoro".
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Gli scritti
Se la prima prova scritta, di italiano, rimane invariata, la seconda prova, specifica per indirizzo, potrebbe subire alcune modifiche. Le novità saranno applicate a partire dal prossimo anno scolastico e dunque le nuove regole entreranno in vigore con la Maturità del 2026.
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Voto in condotta
Come già è avvenuto da quest'anno scolastico, il voto in condotta sarà determinante nell'ammissione all'esame: per avere il massimo del credito scolastico servirà il 9 in condotta e chi ha la sola sufficienza dovrà elaborare una tesina da portare all'orale su materie di cittadinanza attiva e solidale. Con un voto inferiore a 6 in condotta non si verrà proprio ammessi all'esame.
I criteri per essere ammessi
Gli altri criteri per l'ammissione, dovrebbero continuare ad essere la partecipazione alle prove nazionali Invalsi, che si svolgeranno in primavera, il completamento dei percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento e la sufficienza in tutte le discipline.
Orale obbligatorio
Altro punto centrale: chi si rifiuterà volontariamente di partecipare al colloquio, pur avendo completato le prove scritte - come è avvenuto in alcuni casi durante gli ultimi esami di Stato - dovrà ripetere l'anno scolastico mentre finora era possibile essere promossi, pur non sostenendo gli orali, grazie ai crediti ottenuti e alle prove scritte.
Le novità dell'orale
"Abbiamo deciso di modificare l'orale in profondità: scompare la discussione sul documento che aveva sollevato molte perplessità, molta ansia anche negli studenti, quindi un orale che diventa più serio e più sereno. Quattro materie decise a gennaio su cui si concentrerà l'esame orale", ha dichiarato il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha illustrato le novità dell'esame di maturità al termine del Cdm che ha approvato il decreto con la riforma. "La composizione della commissione diminuisce da 7 a 5. Ci sono dunque dei risparmi - ha aggiunto - che saranno, fra l'altro, utilizzati per la formazione dei futuri commissari. Chi farà il commissario per l'esame di maturità avrà una formazione specifica. Contiamo anche di pagare di più i commissari che аndranno a fare la maturità"
Valditara: "Valutate anche azioni meritevoli"
Nell'esame orale, ha spiegato il ministro Valditara, "verranno considerate anche quelle attività in qualche modo connesse con il percorso scolastico, penso per esempio le attività sportive, culturali, così come quelle azioni particolarmente meritevoli che abbiano evidenziato senso di responsabilità e impegno da parte dello studente. Ovviamente si tratta di azioni che possono anche essere extra scolastiche"
Valditara: "Bus per gite scolastiche devono avere frenata assistita"
"Misure molto stringenti" sui mezzi di trasporto utilizzati per le gite scolastiche, affinché "possano svolgersi nella più totale sicurezza", sono contenute nel decreto legge che riforma anche l'esame di maturità, approvato dal Consiglio dei ministri. Lo ha spiegato il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, facendo "un esempio molto concreto: un bus, un pullman, un mezzo di trasporto, deve essere dotato di frenata assistita. Con questo requisito non sarebbero avvenuti incidenti durante alcune gite scolastiche che ci hanno scioccato". "Quindi - ha aggiunto - mezzi di trasporto moderni, che possano garantire la più ampia efficacia. E ringrazio soprattutto Salvini e il suo ministero per aver collaborato alla stesura di questo testo"
Soddisfatti i presidi
Plaudono alla riforma i presidi di Anp. "La proposta di riforma è in linea con il percorso formativo e di apprendimento degli ultimi anni: si tratta di un approfondimento dei livelli raggiunti, delle competenze, delle capacità di muoversi tra le discipline, mostrando la vera maturità che ci si aspetta al termine del percorso formativo", dice Cristina Costarelli, presidente dei presidi di Anp del Lazio, secondo la quale è anche corretto prevedere l'obbligatorietà della prova orale a cui alcuni studenti si sono sottratti nell'ultimo esame di Stato, in forma di protesta. Per i presidi, infatti, "l'esame in quanto tale deve essere svolto nella sua interezza".
Insoddisfatti gli studenti
La bocciatura arriva invece dalla Rete degli studenti. Il sindacato studentesco annuncia la mobilitazione contro il ministro Valditara "e contro il suo modello di scuola autoritaria, repressiva e che non tiene conto delle esigenze della comunità studentesca". L'Unione degli studenti sottolinea invece il fatto che "nessun confronto è stato aperto con gli studenti. Nessuno ci ha chiesto cosa pensiamo". "Il Ministro si riempie la bocca di "educazione civica", ma nella pratica spazi di discussione e partecipazione vengono repressi, non ascoltati", lamenta Federica Corcione, dell'esecutivo nazionale dell'organizzazione.
Le novità degli ultimi mesi
Sono stata diverse le novità introdotte dal Mim negli ultimi mesi: la riforma del voto in condotta e dell'istituto della sospensione, il divieto di utilizzo del telefonino in orario scolastico per tutti gli studenti, compresi quelli delle superiori, l'assicurazione sanitaria per il personale della scuola, l'inasprimento delle pene - fino all'arresto in flagranza - per genitori e familiari che aggrediscono il personale scolastico, la possibilità di confermare i supplenti annuali di sostegno per i quali le famiglie hanno fatto richiesta di continuità e 1.000 docenti specializzati nell'insegnamento dell'italiano agli stranieri.
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