Delitto di Garlasco, malore per la madre di Andrea Sempio convocata in caserma

Cronaca
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La donna è stata ascoltata dagli inquirenti ma si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Ha accusato anche un malore. Gli inquirenti avrebbero voluto far luce su alcuni elementi legati ai movimenti del figlio la mattina del delitto di Chiara Poggi come, ad esempio, gli orari degli spostamenti dell'allora 19enne, amico del fratello della vittima, e lo scontrino del posteggio di Vigevano (Pavia) che Sempio stesso decise di tenere su suggerimento dei suoi genitori

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Si è avvalsa della facoltà di non rispondere Daniela Ferrari, convocata oggi dai carabinieri di Milano nell'ambito della nuova indagine della Procura di Pavia sull'omicidio di Chiara Poggi in cui il figlio, Andrea Sempio, risulta indagato. La donna ha lasciato il Comando provinciale dell'Arma, in via Moscova, senza rilasciare nessun tipo di dichiarazione.

Persona informata sui fatti 

La donna, come detto, è madre di Andrea Sempio, l’uomo indagato dalla Procura di Pavia per l'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco. E' stata ascoltata oggi come persona informata sui fatti. Gli inquirenti volevano parlare con lei circa alcuni elementi legati ai movimenti del figlio la mattina del delitto come, ad esempio, gli orari degli spostamenti dello stesso Sempio, amico del fratello della vittima, e lo scontrino del posteggio di Vigevano (Pavia) che il ragazzo decise di tenere su suggerimento dei suoi genitori, come ha dichiarato la donna in una recente intervista televisiva.  Ferrari ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere anche su consiglio dell'avvocato Massimo Lovati: "Ho consigliato alla signora Daniela Ferrari di astenersi", afferma il legale, che con la collega Angela Taccia assiste il figlio. 

Il malore

La signora Ferrari, è poi emerso, ha accusato un malore proprio mentre si trovava al Comando provinciale dei carabinieri di Milano. A quanto si apprende, dopo le prime due domande, la prima di carattere generico, la donna si sarebbe sentita poco bene. La donna, tra l'altro, avrebbe dovuto anche fornire chiarimenti in merito ad un "fuorionda" reso pubblico dalla trasmissione "Le Iene" su come il figlio sarebbe venuto a conoscenza di alcuni atti dell'indagine del 2017, finita con un'archiviazione.      

Le parole del legale

"Questa convocazione in caserma, a Milano, non mi è piaciuta. Se i pm vogliono sentire la signora, che la convochino loro in Procura a Pavia". Lo ha detto l'avvocato Massimo Lovati, che assieme alla collega Angela Taccia difende Andrea Sempio. Il legale ha espresso disappunto per il modo di condurre l'inchiesta: "È una tattica che non mi piace - ha spiegato all'Ansa -. Non mi è piaciuto l'aver fatto tornare a Milano Sempio, convocandolo al telefono, per prendere di nuovo le impronte, e non mi è piaciuta la convocazione di oggi. Inoltre non capisco perché la Procura ha dato la delega ai carabinieri di Milano e non a quelli del pavese".  L' indagine - ha concluso - "sembra essere di iniziativa del carabinieri di Milano e non dei pm. Andrea sta male, in quanto il padre ha problemi di salute, e la madre è scossa". 

La difesa di Andrea Sempio

"Non c'entro nulla, sono innocente". Queste sono state le parole di Andrea Sempio a Sky TG24, in riferimento all'omicidio di Garlasco, per il quale è stato condannato in via definitiva a 16 anni Alberto Stasi, all'epoca fidanzato della ventiseienne.  "La Procura vada pure a controllare – ha spiegato ancora Sempio - non c'è nessun contatto tra me e Chiara, di nessun tipo. Non c'è nessun collegamento tra me e lei in quegli anni". "Il dna? Io frequentavo la casa – ha proseguito - quindi tracce mie in giro è molto probabile che ci siano. Solo dopo la casa è diventata una scena del crimine. Credo si tratti però di un dna da contatti con oggetti e non da contatto diretto. Un cuscino, una sedia, qualcosa che potesse essere stato messo a disposizione di un ospite", ha concluso, dopo la sua iscrizione nel registro degli indagati. Sempio, che all'epoca dei fatti aveva 19 anni, era già stato al centro delle indagini tra il 2016 e il 2017, sollecitate da parte dei legali di Alberto Stasi sul dna trovato sotto le unghie della ragazza. Le accuse nei suoi confronti erano poi state archiviate. Ma di recente il 37enne ha ricevuto un avviso di garanzia. L'accusa è di omicidio in concorso con ignoti o con Alberto Stasi. Secondo l'esito di uno studio svolto dai consulenti genetisti Ugo Ricci e Lutz Roewer, incaricati dall'attuale legale di Stasi, sotto le unghie della vittima sarebbe stato individuato il dna dello stesso Sempio.

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