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Caso Abedini, ancora nessun provvedimento a Milano. Tajani: “Deciderà magistratura”

Cronaca
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Dopo la liberazione di Cecilia Sala, potrebbero esserci novità anche per il cittadino iraniano bloccato a Malpensa il 16 dicembre su richiesta degli Usa. Il 38enne ha chiesto i domiciliari ma potrebbe essere scarcerato con una richiesta del ministro della Giustizia, che per ora non è arrivata. Nordio ha smentito un vertice a Palazzo Chigi per parlare del tema. "Gli stessi iraniani hanno separato le due cose”, ha precisato il ministro degli Esteri Tajani. Wsj: Meloni tornata da Usa con via libera di Trump su Abedini

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Nel giorno in cui è stata liberata Cecilia Sala, la giornalista italiana detenuta a Teheran, potrebbero esserci novità anche per Mohammad Abedini Najafabadi, l'ingegnere iraniano bloccato a Malpensa lo scorso 16 dicembre su richiesta degli Stati Uniti e ora in carcere a Opera. Il 38enne ha chiesto gli arresti domiciliari e per decidere sul suo rilascio la Corte d’Appello ha fissato l’udienza al 15 gennaio. Tuttavia, l’uomo potrebbe essere scarcerato prima con una richiesta del ministro della Giustizia Carlo Nordio: richiesta che al momento, comunque, non è arrivata. Riguardo alla connessione tra il caso Sala e il caso Abedini, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha precisato: "Gli stessi iraniani hanno separato le due cose”. “Su Abedini non posso dire nulla”, ha invece detto il ministro della Difesa Guido Crosetto a Sky TG24. Secondo il Wall Street Journal, Meloni sarebbe tornata dagli Usa con il via libera di Donald Trump su Abedini. "Speriamo che anche l'ingegnere iraniano torni presto a casa", hanno commentato fonti qualificate del ministero degli Esteri della Repubblica Islamica dell'Iran, contattate da La7.

Le parole di Nordio

Nordio ha smentito una riunione a Palazzo Chigi per parlare della liberazione di Abedini. “Nell'incontro con le forze di maggioranza si è discusso della riforma costituzionale della separazione delle carriere e in merito ai problemi legati all'applicativo app Giustizia”, ha spiegato in una nota. Rispondendo a chi gli domandava se ci sarà un intervento del suo ministero sul caso di Abedini prima della decisione della Corte d'Appello di Milano sulla richiesta di domiciliari presentata dal legale dell'ingegnere iraniano, ha ribadito: “Questa è una cosa di cui in questo momento non sto proprio riflettendo. La mia mente è tutta occupata dal fatto che vada avanti la riforma costituzionale per la quale mi batto da 30 anni. Noi abbiamo un trattato di estradizione con gli Stati Uniti che viene valutato secondo i parametri giuridici, ma attualmente la mia principale preoccupazione è quella della legge costituzionale sulla separazione delle carriere, su questo è stato l'incontro".

Tajani: quella di Abedini "è un'altra vicenda"

Quella di Abedini "è un'altra vicenda che non riguarda né la presidenza del Consiglio né il ministero degli Esteri né l'intelligence. Riguarda l'autorità giudiziaria sotto il controllo del ministro della Giustizia Nordio, che ha la facoltà" di richiederne la scarcerazione, ha commentato Tajani su Rai 1. "Vedremo cosa accadrà, se verranno concessi gli arresti domiciliari o meno", ha aggiunto. Da Teheran "hanno ribadito che non erano collegate le due vicende: una vicenda spinosa anche quella" e "tocca alla nostra giustizia indipendente, che non prende ordini dal governo: esaminerà le carte e poi deciderà se concedere i domiciliari".

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La possibile richiesta di rilascio

Negli ambienti giudiziari milanesi, comunque, l’istanza del ministro della Giustizia Nordio su Abedini non è esclusa. Anzi, secondo alcune fonti potrebbe essere trasmessa non oggi ma nei prossimi giorni, anche prima dell'udienza del 15 gennaio fissata dalla Corte d'Appello per decidere sulla richiesta di domiciliari presentata dal legale dell'ingegnere iraniano. Davanti all’eventuale richiesta del ministro, la Corte d'Appello milanese dovrebbe disporre immediatamente la liberazione del 38enne. L’istanza è prevista dal codice di procedura penale e starebbe a significare, nel caso, che il ministero non vuole più dare seguito alla richiesta di estradizione. Con la richiesta del ministero, dunque, Abedini tornerebbe libero e potrebbe rientrare in Iran e il procedimento di estradizione in Italia si estinguerebbe. In linea teorica la richiesta di revoca della misura potrebbe arrivare anche più avanti, dopo che gli Usa avranno inviato gli atti a sostegno della richiesta di estradizione (ci sono ancora una ventina di giorni di tempo). Analizzate le carte, il ministero potrà decidere nel caso di chiedere la revoca dell'arresto ritenendo di non dare più seguito all'estradizione.

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La procuratrice generale di Milano: nessuna novità

Del caso Abedini ha parlato anche Francesca Nanni, procuratrice generale di Milano: nessuna "novità al momento" ma "solo grande soddisfazione" per la liberazione di Cecilia Sala, ha detto. La procuratrice generale di Milano nei giorni scorsi ha espresso parere negativo per il pericolo di fuga in relazione all'istanza di domiciliari presentata dalla difesa dell'ingegnere 38enne e l'udienza della Corte d'Appello, per la decisione sulla misura cautelare, è stata fissata per il 15 gennaio. In attesa, poi, che prenda il via anche il procedimento sulla richiesta di estradizione degli Stati Uniti.

L’avvocato di Abedini

"Sono molto contento del ritorno a casa della nostra Cecilia Sala", ha detto invece l'avvocato Alfredo De Francesco, difensore di Mohammad Abedini Najafabadi. "Ora devo concentrarmi sul caso del mio assistito - ha aggiunto il legale - e lavorare al meglio su di esso".

Mohammad Abedini Najafabad

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Wsj: Meloni tornata da Usa con via libera di Trump su Abedini

Su Abedini è arrivata anche un'indiscrezione del Wall Street Journal, secondo cui la premier italiana Giorgia Meloni sarebbe tornata dal viaggio a Mar-a-Lago forte della comprensione da parte di Donald Trump della necessità di liberare Abedini per ottenere la liberazione della giornalista a Teheran. "Giorgia Meloni - scrive il quotidiano - sapeva che il rilascio di Abedini come parte di uno scambio di prigionieri rischiava di irritare gli Stati Uniti, incluso il presidente entrante Donald Trump, che dovrebbe rinnovare la sua politica di 'massima pressione' sull'Iran. Meloni è volata in Florida sabato per incontrare Trump e spiegargli che liberare Sala era un interesse nazionale italiano e che l'Italia avrebbe dovuto respingere la richiesta di estradizione degli Stati Uniti per Abedini. I dirigenti italiani sono tornati dalla Florida fiduciosi che Meloni si fosse assicurata la comprensione di Trump".

Usa: programma di droni di Teheran "è pericoloso"

All’Ansa, una fonte del dipartimento di Stato Usa ha detto che gli Stati Uniti non commentano la richiesta di estradizione dell'ingegnere iraniano ma ha aggiunto che il programma di droni del regime di Teheran "è pericoloso e mette a rischio la pace". “Rimaniamo piuttosto preoccupati per la proliferazione da parte dell'Iran di droni, sempre più avanzati e letali, e per il suo continuo sostegno a gruppi terroristici che rappresentano le principali minacce alla pace e alla stabilità nella regione", ha aggiunto. Gli Stati Uniti, ha assicurato il funzionario, "restano impegnati a utilizzare tutti gli strumenti disponibili per contrastare l'intera gamma delle azioni destabilizzanti dell'Iran".

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