
Femminicidi in Italia, da Maria Campai a Francesca Deidda. Casi che hanno segnato il 2024
Anche quest'anno circa cento donne sono state uccise per motivi legati al genere, molte in ambito familiare e per mano del proprio partner o ex partner. Ecco alcune vicende che hanno scosso l'opinione pubblica

FEMMINICIDI, UN'ALTRA STRAGE NEL 2024
- Un altro anno, un’altra strage. Mentre nel 2024 si tenevano i processi per femminicidi di grande impatto mediatico, come quelli di Giulia Cecchettin e Giulia Tramontano, centinaia di altre donne venivano uccise. Secondo i dati del Viminale aggiornati al 15 dicembre, 106 vittime di omicidio quest’anno erano di sesso femminile. In 92 casi tutto si è consumato in ambito familiare. Per 56 donne l’assassino è stato il partner o l’ex partner

COSA SI INTENDE PER FEMMINICIDIO
- La definizione di "femminicidio" non è uniforme a livello internazionale. Sky TG24 ha adottato una classificazione che si basa sul movente. Sicuramente rientrano nel campo dei femminicidi i casi in cui, con sostanziale certezza, un partner, ex partner o un altro soggetto abbia ucciso una donna per desiderio di possesso, incapacità di accettare una separazione e motivi simili, comunque correlati al genere. Basandoci su questa distinzione, ecco alcuni casi di cronaca del 2024

IL PRIMO FEMMINICIDIO DEL 2024 - ROSA D'ASCENZO, 1° GENNAIO
- Il primo femminicidio del 2024 si è consumato il primo giorno dell’anno. Rosa d’Ascenzo aveva 71 anni. È stata uccisa, dicono gli investigatori, da un colpo di padella sferrato alla tempia dal marito, che poi l’ha presa a calci. È successo a Sant'Oreste, in provincia di Roma

VITTIME OVER 70
- Sono diverse le donne over 70 uccise dai mariti nel corso dell’anno. In tutti i casi erano sposate con quello che sarebbe diventato il loro assassino da 40 o anche 50 anni: Serenella Mugnai, 72 anni, malata di Alzheimer; Rosetta Romano, 73 anni, accanto fino alla fine al marito che il 30 giugno l'ha strangolata e soffocata; Lucia Felici, 75 anni; Annarita Morelli, uccisa a 72 anni dal marito Domenico Ossoli con un colpo di pistola

DUPLICE FEMMINICIDIO DI NICOLETTA ZOMPARELLI E RENEÉ AMATO
- Il 13 febbraio, a Cisterna di Latina, il finanziere 27enne Christian Sodano litiga con la fidanzata Desireé Amato. Lei vuole lasciarlo e gli riconsegna un anello ricevuto in regalo. Si trovano nell'abitazione di lei quando lui raggiunge la macchina e recupera la pistola d'ordinanza. Lei corre in bagno. La madre, Nicoletta Zomparelli (in foto), e la sorella, Reneé Amato, sentono le urla e cercano di raggiungerla. Trovano Soldano, che le uccide entrambe. Desireé Amato è salva: è scappata dalla finestra

FEMMINICIDIO NEL CAGLIARITANO
- Francesca Deidda sparisce il 10 maggio da San Speirate, provincia di Sud Sardegna. Il suo corpo viene ritrovato soltanto il 18 luglio, nascosto in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, nel Cagliaritano. Subito i sospetti si concentrano sul marito Igor Sollai. Per l’autopsia è stata uccisa nel sonno, colpita più volte da un oggetto contundente in fronte. L’uomo viene arrestato ma nega per mesi. Confessa soltanto il 22 novembre

MARIA CAMPAI
- Di Maria Campai, 42 anni, si perdono le tracce il 20 settembre. Sette giorni dopo, in un giardino di una villetta abbandonata di Viadana (Mantova), le autorità trovano il suo corpo. Per il suo omicidio viene fermato un 17enne. Confessa di averla conosciuta su una chat di incontri. Le ha tolto la vita "per vedere cosa si provava a uccidere una persona"

FLAVIA MELLO AGONIGI
- Il 12 ottobre scompare Flavia Mello Agonigi, 54 anni, da Pontedera (Pisa). Viene ritrovata il 24 ottobre, morta, dentro alla cisterna della cantina di un'abitazione di Sant'Ermo. È stata uccisa a coltellate. Ammetterà la sua responsabilità Emanuele Nannetti, meccanico con cui la vittima era entrata in contatto attraverso un sito di incontri. L'omicidio, con quattro coltellate al fianco e alle spalle, è avvenuto al culmine di una lite. La foto è stata data in concessione all'ANSA dalla famiglia

FEMMINICIDIO CELESTE PALMIERI, POLEMICA SUL BRACCIALETTO ELETTRONICO CHE NON FUNZIONA
- Mario Furio, 59 anni, è un agente di polizia penitenziaria in pensione. Si stava separando dalla moglie, Celeste Palmieri, 56 anni, madre di 5 figli, quando il 18 ottobre le ha sparato di fronte a un supermercato nel Foggiano, a San Severo. Poi si è ucciso con la stessa arma. Molte le polemiche per questo caso: la morte si poteva evitare con il braccialetto elettronico imposto all'uomo perché perseguitava da tempo la donna. Ma il dispositivo non ha funzionato

CARMELA ION
- Anche Lucian Tuduran, 41 anni, aveva il braccialetto elettronico. Lo indossava anche il giorno - sempre il 18 ottobre - in cui a Civitavecchia ha ucciso l'ex compagna Carmela Ion, senzatetto di 56 anni. Non avendo più un cellulare, la donna non ha potuto ricevere la segnalazione della presenza dell'uomo nelle vicinanze. Prima è stata aggredita e poi soffocata

GIOVANNA CHINNICI
- Il 23 ottobre muore in ospedale a Desio (Monza) Giovanna Chinnici, 63 anni, colpita a morte dal cognato, Giuseppe Caputo, 62 anni, che l'ha ferita con diverse coltellate al torace, dopo una discussione a Nova Milanese (Monza), dopo aver già aggredito la figlia. Caputo e Chinnici abitavano nella stessa palazzina

EMANUELA MASSICCI
- Uno degli ultimi casi arriva verso la fine dell’anno, lo scorso 19 dicembre. In provincia di Ascoli Piceno muore Emanuela Massicci, 45 anni. A ucciderla è stato il marito, Massimo Malavolta (48 anni), nella loro camera da letto. Nell’altra stanza i due figli, 5 e 10 anni. Prima l’ha picchiata, poi l’ha colpita con un coltello. Infine l’ha soffocata, prima di tagliarsi le vene lui stesso (senza morire). Era stato condannato nel 2016 per lesioni aggravate e atti persecutori in danno di un'altra donna, con disabilità

CASI APERTI
- Molti casi sono ancora aperti ed è difficile capire se sia effettivamente trattato di femminicidio o meno. Per fare un esempio: Antonella Tarabra, 61, ed Emanuele Tuninetti, 69 anni, il 17 dicembre vengono trovati morti nel garage della loro villetta di Moncalieri, Torino. Lei sembra essere morta per un colpo inferto alla nuca, lui si è impiccato. Per gli inquirenti sarebbe un femminicidio-suicidio

CASI APERTI
- È ancora giallo e le indagini sono aperte sulla morte di Sofia Stefani, ex vigilessa 33enne uccisa da un proiettile partito dalla pistola di Giampiero Gualandi, 63 anni, suo ex capo con cui aveva avuto in passato una relazione. Lo scorso 16 maggio lei si era presentata in ufficio e tra i due era nata una discussione. Lui ha spiegato che si è trattato di un incidente: nel caos avrebbe premuto il grilletto per sbaglio