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Open Arms, assolto Matteo Salvini perché "il fatto non sussiste". Le news

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Caso Open Arms, Salvini:
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Caso Open Arms, Salvini: "Orgoglioso del mio lavoro"
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Il tribunale di Palermo ha assolto Matteo Salvini dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio al processo per la vicenda della nave della ong spagnola Open Arms. Secondo l'accusa, il vicepremier, ad agosto del 2019 avrebbe impedito illegittimamente all'equipaggio dell'imbarcazione catalana di far sbarcare a Lampedusa 147 migranti soccorsi in mare. "Assolto per aver fermato l’immigrazione di massa e difeso il mio Paese.  Vince la Lega, vince il buonsenso, vince l’Italia": così Salvini

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Il tribunale di Palermo ha assolto il leader della Lega Matteo Salvini dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio al processo per la vicenda della nave della ong spagnola Open Arms. Secondo l'accusa, il vicepremier e ministro dei Trasporti, ad agosto del 2019, quando ricopriva la carica di ministro dell'Interno, avrebbe impedito illegittimamente all'equipaggio dell'imbarcazione catalana di far sbarcare a Lampedusa 147 migranti soccorsi in mare. 

"Assolto per aver fermato l’immigrazione di massa e difeso il mio Paese.  Vince la Lega, vince il buonsenso, vince l’Italia". Così lo stesso Salvini dopo la lettura della sentenza. "E' stata un'assoluzione piena, e tra le formule assolutorie è stata scelta quella più piena, secondo che non sussiste alcun reato. Non e' una sentenza contro i migranti, ma contro chi sfrutta i migranti". Lo ha detto Giulia Bongiorno, avvocato di Matteo Salvini. "Grande soddisfazione per l'assoluzione del vice Presidente e ministro Matteo Salvini nel processo Open Arms. Un giudizio che dimostra quanto fossero infondate e surreali le accuse rivoltegli". Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

"Il dispiacere è soprattutto per le persone, che come abbiamo detto dal primo minuto, sono state private della loro libertà. Aspettiamo le motivazioni dei giudici, per valutare se appellare la sentenza come speriamo anche la Procura della Repubblica. Con questo processo, che è unico nella storia italiana ed europea, abbiamo voluto restituire dignità alle 147 persone trattenute a bordo e private della loro libertà per 20 giorni".  Così Oscar Camps, fondatore della Ong Open arms dopo la sentenza di assoluzione di Matteo Salvini a Palermo.


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Frassinetti: 'Accuse infondate, per chi crede nella giustizia giornata importante'

Ho sempre pensato che le accuse mosse al ministro Matteo Salvini fossero infondate. Avere ora il riscontro di una sentenza non può che rendermi soddisfatta. Per chi crede nella giustizia è una giornata importante". Lo ha affermato all'Adnkronos Paola Frassinetti, sottosegretario all'Istruzione e al Merito, commentando l'assoluzione di Matteo Salvini nel processo Open Arms.

Salvini: "Aperti a stranieri che lavorano, via i deliquenti"

"Noi continueremo ad aprire le porte ai ragazzi stranieri che scappano dalla guerra e arrivano regolarmente per costruire un futuro e lavorano, li ho visti nei cantieri che visito come ministro, alle 5 di mattina a meno cinque gradi. Però espellere, contrastare e respingere tutti coloro che non hanno diritto di stare qua è un diritto e un dovere del governo". Così il ministro Matteo Salvini rispondendo a Bruno Vespa durante la trasmissione Cinque Minuti. "Il problema - ha aggiunto - non è il colore della pelle. Gli italiani delinquenti li dobbiamo tenere qua, gli stranieri li mandiamo a casa". Spesso, ha spiegato il ministro, "quelli che mi dicono manda a casa i deliquenti sono gli stessi immigrati, le loro comunità". 

Camps: "Aspettiamo le motivazioni per eventuale appello"

"Il dispiacere è soprattutto per le persone, che come abbiamo detto dal primo minuto, sono state private della loro libertà. Aspettiamo le motivazioni dei giudici, per valutare se appellare la sentenza come speriamo anche la Procura della Repubblica": lo ha detto Oscar Camps, fondatore di Open Arms. "Con questo processo, che e' unico nella storia italiana e europea - ha aggiunto - abbiamo voluto restituire dignità alle 147 persone trattenute a bordo e private della loro libertà per 20 giorni; abbiamo richiesto il rispetto del nostro lavoro umanitario, troppo spesso denigrato e accusato di essere colluso con azioni criminali, lavoro che ci è stato impedito di svolgere in quelle settimane, mentre eravamo di fronte alla costa di Lampedusa senza la possibilità di raggiungere un porto sicuro. In questi tre anni di processo abbiamo sempre detto di aver subito un danno legato all'impossibilità di proseguire la nostra missione. Salvare vite è quello che Open Arms fa da 10 anni, lo abbiamo fatto fino a oggi, lo faremo anche domani. Il nostro lavoro non si ferma". 

Salvini: "Costato milioni il processo intentato da Pd e M5s"

"Sicuramente sono curioso di sentire gli accusatori di sinistra i professoroni che imperversano sulle televisioni sui giornali e che fino a mezzora fa ritenevano che fossi un pericoloso delinquente, razzista, fascista. Sono curioso di sapere cosa diranno davanti ad una sentenza del tribunale. Mi spiace per i milioni di euro che il processo intentato da Pd e Cinque stelle è costato agli italiani. Sono felice perché è stato sancito che la battaglia della lega per difendere i confini è sacrosanta". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini intervistato da Bruno Vespa a Cinque Minuti.

Salvini: "Quei 30 secondi in piedi davanti al giudice non li auguro a nessuno"

''La mia reazione all'assoluzione? Ho scritto a mia figlia, a mio figlio, ai miei genitori e ho pensato ai tantissimi italiani che in questi mesi mi hanno detto 'non mollare, non mollare, hai fatto solo il tuo dovere...'. Onestamente ero tranquillo anche se quando ci si alza in piedi e il giudice in 30 secondi decide se sei una persona perbene o un delinquente, è qualcosa che non augurerei a nessuno. Quei 30 secondi che la sinistra mi ha regalato votando per il processo in Aula, non li augurerei a nessuno''. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a 'Cinque minuti' su Rai Uno. 

La Russa: Salvini assolto,giustizia ha fatto chiarezza

"Esprimo la mia soddisfazione per l'assoluzione del Ministro Matteo Salvini che dopo anni vede finalmente riconosciuta la correttezza del proprio operato. La giustizia ha fatto chiarezza, mettendo la parola fine a una vicenda troppo spesso strumentalizzata per fini politici". Così Ignazio La Russa, presidente del Senato della Repubblica.

Fratoianni a Salvini: "Sei tu che hai usato i migranti"

"Noi siamo abituati,  a differenza della destra italiana a rispettarle le sentenze. Questo non cambia di una virgola il nostro giudizio politico sulle scelte di allora e sulle scelte di oggi. Vedo  che Salvini poco fa ha dichiarato che chi ha pensato di usare i migranti per far politica oggi ha perso. Vorrei ricordargli sommessamente che se c'è qualcuno che ha usato i migranti per interessi politici in questi anni è sempre stato lui e questo non fa vincere mai nessuno , non fa vincere la cultura del diritto e non fa vincere la cultura della buona politica". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs parlando con i cronisti in Transatlantico a Montecitorio.   "Ciò detto - prosegue il leader di SI - ripeto, per quel che mi riguarda, che  il nostro giudizio politico non cambia di una virgola,come la nostra opposizione a politiche sbagliate. Politiche di un governo del tutto  incapace di affrontare un problema strutturale come quello delle migrazioni, politiche buone solo a lucrare sulla paura delle persone più deboli. Quelle persone proprio la legge di bilancio che ora la destra si prepara  ad approvare non dà per l'ennesima volta alcuna risposta. E forse anche questo - conclude Fratoianni - spiega perché serva così tanto gridare al nemico con la pelle di un altro colore da parte loro, forse per nascondere l'incapacità di rispondere ai bisogni e problemi della parte più debole di questo Paese". 

Musk spera in un ritorno di Salvini al Viminale

"Speriamo". Così Elon Musk ha commentato un tweet in cui si parlava dell'assoluzione di Matteo Salvini e si ipotizzava un suo ritorno al Viminale come ministro degli Interni.

Salvini: ora bisogna ripensare tempi e modi della giustizia

"Ora bisogna pensare anche alla giustizia di domani, io ho le spalle larghe, anche in caso di condanna sarei andato avanti ugualmente. Ma se penso che 1000 italiani ogni anno vengono arrestati ingiustamente ma non hanno i soldi per un avvocato e perdono lavoro, affetti e vita. Bisogna ripensare ai tempi e ai modi della giustizia". Così il ministro Matteo Salvini rispondendo a Bruno Vespa. "Ho subito scritto a mio figlio, mia figlia, i miei genitori - ha detto il ministro. "onestamente ero sereno", ha aggiunto non nascondendo il timore "anche se sei onesto, in quei 30 secondi che il giudice è in piedi e legge la sentenza"

Schifani:verdetto riporti serenità su temi delicati

"Accolgo  con gioia la sentenza di assoluzione del ministro Matteo Salvini nel  processo Open Arms, con la motivazione che 'il fatto non sussiste'. Una  formula che non lascia dubbi e che conferma la correttezza del suo  operato di cui sono sempre stato certo. Auspico che questo verdetto  contribuisca a riportare serenità nel dibattito pubblico su temi così  delicati e ad alimentare un clima di collaborazione istituzionale  nell'interesse dei cittadini". Lo dice il presidente della Regione  Siciliana Renato Schifani.

Nordio: "Magistrati coraggiosi, ora riflessione sul sistema"

"Onore a questi magistrati coraggiosi. Questo processo non si sarebbe nemmeno dovuto iniziare, come scrissi anni fa, come editorialista". Lo dice il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. "Grave è stata invece la decisione politica di autorizzare questo processo, in contrasto con la legge costituzionale che tutela la carica ministeriale - continua Nordio - processi come questo, fondati sul nulla, rallentano l'amministrazione della giustizia e sprecano risorse. Dopo l'agonia del processo Stato Mafia e questa assoluzione, credo sia necessaria una riflessione sul nostro sistema imperfetto". 

Schlein: "Giudizio sulle scelte di Meloni e Salvini non cambia"

"La nostra critica alle scelte di Meloni e Salvini è tutta politica e non cambia di un millimetro. Le sentenze si rispettano sempre, la nostra opposizione alle loro scelte continuerà". Lo dice la segretaria del Pd, Elly Schlein, commentando l'assoluzione di Matteo Salvini al processo Open Arms.

Boldrini (Pd): "Resta la condanna politica"

"Rispettiamo le sentenze, sempre, i giudici e il loro lavoro. Ma la politica non si fa nelle aule di tribunale. Non cambia, quindi, la condanna morale e politica sull'inaccettabile condotta del ministro Matteo Salvini quando, nel 2019, lasciò al largo di Lampedusa, per 19 giorni, 147 persone salvate dalla nave Open Arms". Così Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. "Persone trattate come cose e ridotte allo stremo e Ong dipinte come criminali. Salvini - aggiunge - non è stato processato per aver difeso i confini della patria, come dice lui, perchè i confini non erano minacciati da nessuno. Così come resta inaccettabile la campagna di discredito animata nei confronti dei giudici dell'accusa, costretti ad avere la scorta per le minacce e gli insulti ricevuti".

Open Arms, la Lega: "Giustizia è fatta, felici per Matteo"

"Matteo, Matteo. Il coro che si è alzato in aula appena appresa la notizia dell'assoluzione rende l'idea di quanto tutta la Lega sia felice in questo momento. Difendere i confini del nostro Paese non è un reato, ma un diritto-dovere. E Matteo Salvini nell'esercizio delle sue funzioni di ministro ha fatto quello che gli italiani gli hanno chiesto. Giustizia è fatta".   Così i capigruppo di Camera e Senato della Lega Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. 

Conte alla maggioranza: "I giudici sono autonomi sempre"

"I giudici sono un potere autonomo, è bene che tutte le forze di centrodestra lo tengano ben presente quando pensano di aver ragione e quando hanno un'opinione contraria. Prendiamo atto di questa sentenza, va rispettata e potrà essere commentata quando sarà depositata. Io quel che ho detto l'ho detto da testimone". Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte a margine dell'Aula parlando dell'assoluzione di Matteo Salvini. 

Giorgetti: "Appena sentito Salvini, ha avuto coraggio"

"L'ho appena sentito. Sono contento per lui, sono contento per lo Stato italiano. Ha avuto il suo coraggio per ribadire un principio che sembra elementare ma che invece tutti in qualche modo adesso devono rispettare". Così il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, intercettato dai cronisti alla Camera, ha commentato la sentenza di assoluzione di Matteo Salvini. 

Piantedosi: "Infinitamente felice per Salvini"

"Sono infinitamente felice per Matteo Salvini. Ma soprattutto, da cittadino e da ministro, sottolineo l'importanza di questa sentenza che riafferma un principio importantissimo: non si può mettere sotto processo la linea politica di un governo. Di questo si stava parlando a Palermo. E la verità è che la strategia contro l'immigrazione irregolare attuata dall'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini rappresentava coerentemente la linea politica del Governo Conte 1, collegialmente perseguita dall'esecutivo con il sostegno della maggioranza parlamentare. I magistrati hanno evidentemente riaffermato questo principio che è fondamentale per assicurare un corretto rapporto tra i poteri dello Stato". Lo dichiara il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. 

Open Arms, Camps: "Spiace per le persone private della libertà"

"Il dispiacere è soprattutto per le persone, che come abbiamo detto dal primo minuto, sono state private della loro libertà. Aspettiamo le motivazioni dei giudici, per valutare se appellare la sentenza come speriamo anche la Procura della Repubblica. Con questo processo, che è unico nella storia italiana ed europea, abbiamo voluto restituire dignità alle 147 persone trattenute a bordo e private della loro libertà per 20 giorni".  Così Oscar Camps, fondatore della Ong Open arms dopo la sentenza di assoluzione di Matteo Salvini a Palermo. "Abbiamo richiesto il rispetto del nostro lavoro umanitario - ha aggiunto Camps - troppo spesso denigrato e accusato di essere colluso con azioni criminali, lavoro che ci è stato impedito di svolgere in quelle settimane, mentre eravamo di fronte alla costa di Lampedusa senza la possibilità di raggiungere un porto sicuro. In questi tre anni di processo abbiamo sempre detto di aver subito un danno legato all'impossibilità di proseguire la nostra missione. Salvare vite è quello che Open Arms fa da 10 anni, lo abbiamo fatto fino a oggi, lo faremo anche domani. Il nostro lavoro non si ferma". 

Salvini: "Perde chi usa i migranti per fare politica"

"La sentenza assolve un'idea di paese, entrare in Italia prevede regole, limiti, controlli e chi usa i migranti per fare battaglia politica ha perso e torna in Spagna con le mani in saccoccia. Il tribunale di Palermo, come quello di Catania, ha detto che abbiamo fatto il nostro dovere". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini. 

Salvini

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Meloni: "Difendere confini italiani mai un crimine, grande notizia l'assoluzione di Salvini"

"Difendere i confini italiani non può essere mai un crimine. Una grande notizia l'assoluzione di Matteo Salvini. Proseguiamo insieme, con tenacia e determinazione, per combattere l'immigrazione illegale, il traffico di essere umani e difendere la sovranità nazionale. Evviva!". Lo scrive su X la premier Giorgia Meloni, commentando l'assoluzione di Matteo Salvini nel processo Open Arms.

Meloni: "Dimostrata infondatezza delle accuse a Salvini"

"Grande soddisfazione per l'assoluzione del vice Presidente e ministro Matteo Salvini nel processo Open Arms. Un giudizio che dimostra quanto fossero infondate e surreali le accuse rivoltegli". Lo dichiara il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. 

Bongiorno: "E' stata un'assoluzione piena"

"Si tratta di una sentenza perché il fatto non sussiste, è una sentenza di assoluzione con il primo comma del 530. Viene data l'assoluzione con il secondo comma quando la prova è contraddittoria. Invece tra le formule assolutorie è stata scelta quella più piena". Lo ha detto l'avvocato Giulia Bongiorno uscendo dal bunker di Palermo. "Non è un sentenza contro i migranti - dice - è una sentenza contro chi sfrutta i migranti. Esprimiamo piena soddisfazione, nonostante ci sia stato un percorso che ci ha portati qui. Voglio chiarire che non si tratta di una assoluzione con qualche se o ma, c'è chi parlava di una sentenza mega galattica o con qualche derubricazione. Ma è stata una grandissima assoluzione". Così l'avvocato Giulia Bongiorno dopo l'assoluzione di Matteo Salvini.

Casarini: "Non sorprende assoluzione di un potente"

"L'assoluzione di un potente non è una notizia che sorprende. Che le sofferenze procurate a innocenti da parte di un potente non siano considerate reato, nemmeno. Mi sembra tutto nella norma, niente di così strano". Così all'Adnkronos Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Humans, subito dopo la sentenza di assoluzione "perché il fatto non sussiste" del vicepremier Matteo Salvini, nel processo Open Arms.

Renzi: "La condanna di natura politica resta"

"L'assoluzione di Matteo Salvini è una buona notizia e non possiamo che esserne contenti. È la conferma che la strada è difendersi nel processo e non dal processo. La condanna di natura squisitamente politica per la sua gestione migratoria tuttavia resta". Così Matteo Renzi su X. 

Orlando: "Sentenza non cancella inaccettabile condotta di Salvini"

"I magistrati hanno svolto il loro ruolo e ritengo sia importante aspettare le motivazioni. L'assoluzione, però, non può prestare il fianco a facili strumentalizzazioni. Questa vicenda non deve e non può rimanere chiusa nelle aule di un tribunale. Richiama a una precisa responsabilità etica e politica: le vite dei migranti si salvano, le ong non si criminalizzano", ha detto Leoluca Orlando, europarlamentare di Avs commentando la sentenza d'assoluzione del ministro Matteo Salvini accusato di aver impedito lo sbarco di 147 migranti dalla nave della ong spagnola Open Arms, fermata a mezzo miglio da Lampedusa.   "Salvini - ha aggiunto Orlando - ha utilizzato questo processo contribuendo a minare la credibilità delle istituzioni e l'assoluzione, di certo, non cancella comportamenti inaccettabili in spregio della vita umana". 

Salvini: "Sono felice, difendere la Patria non è reato"

"Sono felice: dopo tre anni ha vinto la Lega, ha vinto l'Italia. Difendere la Patria non è un reato ma un diritto. Andrò avanti ancora più determinato di prima". Così Matteo Salvini dopo la sentenza del processo Open Arms. 

Open Arms, Orban: "Giustizia ha prevalso, vittoria per i Patrioti"

"La giustizia ha prevalso! Bravo Matteo Salvini! Un'altra vittoria per i Patrioti". Così sul social X il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ha commentato l'assoluzione del leader leghista.

Salvini - Orban

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Open Arms, Tajani: "C'è un giudice a Palermo"

"C'è un giudice a Palermo!Un abbraccio a Matteo Salvini". E' il tweet del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani subito dopo l'assoluzione di Salvini. 

Salvini: "Assolto per aver difeso il Paese, vince la Lega, il buonsenso e l'Italia"

"Assolto per aver fermato l’immigrazione di massa e difeso il mio Paese.  Vince la Lega, vince il buonsenso, vince l’Italia". Lo scrive sui social Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier, dopo la sentenza di assoluzione per il caso Open Arms in cui era imputato. 

Valditara: "Salvini assolto è grande giorno per l'Italia"

"'E un grande giorno per l'Italia". Così il ministro dell'Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, ascoltando la sentenza di assoluzione di Matteo Salvini al processo Open Arms. 

Zaia: "Salvini assolto, giustizia è fatta"

"Giustizia è fatta. Ho sempre creduto nelle buone ragioni che hanno guidato l'allora ministro dell'Interno Salvini nelle sue decisioni. Accolgo con soddisfazione questa sentenza". Lo afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia sull'assoluzione per Matteo Salvini al processo Open Arms.  "Salvini - prosegue Zaia - ha agito nel legittimo interesse del nostro Paese e nel pieno rispetto delle sue responsabilità istituzionali. Va ricordato che, nel caso Open Arms, tutti i migranti con condizioni fisiche precarie furono sbarcati tempestivamente, mentre agli altri fu offerta la possibilità di lasciare la nave firmando un modulo che, tuttavia, non venne mai fatto sottoscrivere dalla Ong. Inoltre, la competenza per la designazione del Place of Safety (Pos) spettava alla Spagna o a Malta, non all'Italia, come chiarito dalla difesa. Nonostante ciò, la Open Arms ignorò le indicazioni ricevute da questi Stati, scegliendo deliberatamente di dirigersi verso l'Italia". "Va anche sottolineato - aggiunge Zaia - che in contesti successivi e con i governi che seguirono la vicenda Open Arms, i tempi di attesa per lo sbarco sono addirittura raddoppiati, a dimostrazione di quanto fosse complessa la gestione di queste operazioni". "Questa sentenza conferma che il ministro Salvini agì con rigore e senso di responsabilità in una situazione delicata, evidenziando l'infondatezza delle accuse nei suoi confronti" conclude Zaia.

Salvini abbraccia la fidanzata in lacrime, Bongiorno commossa

Stringe i pugni nel segno di vittoria, abbraccia chi gli capita. Matteo Salvini si guarda intorno, cerca Francesca Verdini. Lei è in lacrime, lo raggiunge: e si lasciano andare in un lungo abbraccio. L'avvocato Giulia Bongiorno è commossa. "Siete stati tutti bravi", dice Salvini. 

Open Arms, assolto Matteo Salvini

Il tribunale di Palermo ha assolto il leader della Lega Matteo Salvini dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio al processo per la vicenda della nave della ong spagnola Open Arms. Secondo l'accusa, il vicepremier e ministro dei Trasporti, ad agosto del 2019, quando ricopriva la carica di ministro dell'Interno, avrebbe impedito illegittimamente all'equipaggio dell'imbarcazione catalana di far sbarcare a Lampedusa 147 migranti soccorsi in mare. La lettura del dispositivo è stata accolta dall'applauso dei politici e dei simpatizzanti venuti a esprimere solidarietà a Salvini. Il ministro ha a lungo abbracciato la fidanzata Fracesca Verdini, presente in aula. Per Salvini la Procura aveva chiesto la condanna a sei anni di carcere mentre le parti civili avevano chiesto la condanna a un milione di euro a titolo di risarcimento del danno. 

Palermo, arrivati in aula bunker i dirigenti della Lega Sicilia

Sono arrivati nell'aula bunker del carcere Pagliarelli, dove è attesa la sentenza del processo Open Arms a carico di Matteo Salvini, i deputati della Lega all'Assemblea regionale Siciliana. Con loro anche l'assessore Mimmo Turano, nella squadra di governo di Renato Schifani. Ci sono Vincenzo Figuccia, Luca Sammartino, Salvo Geraci, Pippo Laccoto. 

Open Arms, anche il procuratore De Lucia in aula bunker

Anche il procuratore della Repubblica Maurizio de Lucia è giunto nell'aula bunker del carcere di Pagliarelli di Palermo dove e' attesa a momenti la sentenza del processo Open Arms. Arrivati anche la procuratrice aggiunta Marzia Sabella e ai sostituti Giorgia Righi e Geri Ferrara. 

Il sindaco di Palermo: "In bocca al lupo a Salvini"

"A Matteo Salvini diciamo in bocca al lupo, perché credo che sia giusto riconoscere alle istituzioni, quando si muovono come tali, quel profilo di discrezionalità che motiva scelte responsabili". Così il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, parlando dell'attesa dell'esito dell'ultima udienza sul caso Open Arms, dove è imputato il vicepremieri, a margine di un evento, organizzato da Gianfranco Micciché, per gli auguri di Natale, insieme a Raffaele Lombardo e Renato Schifani.

Schifani: "Ho fiducia nella giustizia, vicino a Salvini"

"Attendiamo in maniera abbastanza vicina, a Matteo Salvini, l'esito della sentenza. Oggi gli ho mandato un messaggio, lui ha risposto. Il mio legame a lui, oltre che politico, è fortemente umano, perché lui è una persona splendida, estremamente garbata e sensibile. Io ho conosciuto un Salvini diverso rispetto a quello che può apparire". Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, parlando a margine di un evento, organizzato da Gianfranco Micciché all'Hotel NH di Palermo, per gli auguri di Natale, insieme a Roberto Lagalla e Raffaele Lombardo. Evento al quale Schifani è stato invitato a partecipare. "Abbiamo fiducia nella giustizia - prosegue - e quindi, in questo momento, aggiungere altre parole sarebbe scorretto. Io mi fido della giustizia. Ho preso atto, con piacere, che Salvini ha assunto una posizione correttissima, non è mai mancato alle udienze, non ha mai polemizzato, sta dando un esempio", conclude Schifani. 

Sentenza Cassazione sui migranti: "I giudici devono valutare se un Paese è sicuro"

La Suprema Corte ha ribadito che il giudice ordinario che esamina un ricorso è "il garante dei diritti fondamentali del richiedente asilo" ma spetta "al circuito democratico della rappresentanza popolare la scelta politica di prevedere, in conformità della disciplina europea, un regime differenziato di esame delle domande di asilo per gli stranieri che provengono da Paesi di origine designati come sicuri". LEGGI L'ARTICOLO

La sentenza attesa dopo le 19

Matteo Salvini e l'avvocata Giulia Bongiorno sono appena tornati all'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo in attesa della sentenza del processo Open Arms. Secondo quanto si apprende i giudici usciranno dalla Camera di consiglio non prima delle 19.30.

Salvini torna nell'aula bunker in attesa della sentenza

Il leader della Lega Matteo Salvini è giunto nell'aula bunker del Pagliarelli dove sarà pronunciata la sentenza del processo Open Arms nel quale è imputato per sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio. L'accusa ha chiesto 6 anni. I giudici della II sezione penale presieduta da Roberto Murgia si sono ritirati in camera di consiglio alle 11.30. In aula è arrivata anche la legale Giulia Bongiorno. Presente pure il ministro all'Istruzione, Giuseppe Valditara.  

Salvini in attesa della sentenza visita con la fidanzata Palazzo dei Normanni

Visita a sorpresa del vicepremier Matteo Salvini, con la fidanzata Francesca Verdini, di Palazzo dei Normanni a Palermo, sede dell'Assemblea regionale Siciliana. Il vicepremier, in attesa della sentenza prevista dopo le 18, è stato accompagnato dal deputato questore della Lega, Vincenzo Figuccia, nella sala Montalto dove è stata  inaugurata pochi giorni fa la mostra su Picasso, e poi un passaggio nella cappella Palatina. Salvini ha poi visitato le sale Mattarella e La Torre e ha salutato il presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno.

Piantedosi: "Sentenza Open Arms non influirà sul Governo"

La sentenza sul caso Open Arms non influirà "in alcun modo sul governo". Se ne dice convinto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi all'uscita dal Comune di Caivano (Napoli) dove ha preso parte a una riunione del comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza. "Nella maniera più assoluta - ha ribadito il ministro ai cronisti - non so quale sarà ma non influirà sul governo".

Piantedosi

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Open Arms e i leader della destra in mare: "Salveremmo anche voi"

Giorgia Meloni, Donald Trump, Elon Musk, Marine Le Pen sono tra i "leader dell'estrema destra mondiale" che stanno per affogare in un filmato realizzato con l'Intelligenza artificiale per la nuova campagna della ong spagnola Open Arms. "Salveremmo anche te", è il claim dello spot. "Gli attacchi alle organizzazioni umanitarie e le politiche migratorie di esclusione - spiega Open Arms - sono sintomi della preoccupante deriva di estrema destra che l'Europa e il mondo si trovano ad affrontare. Negli Stati Uniti, la prima promessa del presidente eletto Donald Trump è stata quella di deportare un milione di migranti. E in Europa, leader politici come Giorgia Meloni, Marine Le Pen, Viktor Orbán o la stessa presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, stanno applicando politiche contro i migranti che contraddicono i principi fondamentali dell'Unione Europea". "Di fronte a una tale valanga di bufale, disinformazione e politiche di immigrazione escludenti, Open Arms - aggiunge la ong - ha deciso di rispondere a questi leader con un messaggio pieno di umanità: 'Siamo i primi soccorritori e, se la tua vita fosse in pericolo, salveremmo anche te'".

Open Arms, parte civile: "Difesa ha ignorato capo d'imputazione"

"Sul capo  d'imputazione Salvini non si è difeso: hanno parlato di difesa dei  confini, di accordi smentiti tra ong e trafficanti, di fatti avvenuti  nel 2021 e nel 2022, ma c'è un particolare e cioè un capo d'imputazione:  sul fatto che dei migranti non sono scesi dalla nave, nonostante un  provvedimento del Tar e un provvedimento del tribunale dei minorenni,  lui non ha risposto. Anzi, ha risposto dicendo di non averli fatti  scendere perché i Paesi europei non gli davano la relocation: questo è, a  tutti gli effetti, sequestro di persona". Lo dice all'AGI Michele  Calantropo, avvocato di parte civile al processo Open Arms, per il quale  si attende la sentenza a Palermo. "Potrebbe anche arrivare - prosegue  Calantropo - una derubricazione in omissione di soccorso. Per la  normativa internazionale il soccorso termina con lo sbarco, e il fatto  di non averlo concesso si può derubricare in omissione di soccorso. È un  ragionamento tecnico". Quanto alle controrepliche prima della camera di consiglio,  Calantropo sottolinea "la replica è eventuale e non obbligatoria, e noi  non avevamo niente da dire di più di quel che ha detto la pm". "Le  scelte delle parti processuali - affermato, riferendosi al 'rimbrotto'  dell'avvocato Giulia Bongiorno alle parti civili per non aver  controreplicato - ha non sono sindacabili da chicchessia".

Processo Open Arms, le parti civili chiedono a Salvini più di un milione di risarcimento

Chiedendo alla Corte di riconoscere anche la responsabilità civile, oltre a quella penale, per Matteo Salvini imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio nel processo Open Arms e per il quale il pm ha sollecitato sei anni di carcere, gli avvocati di parte civile, nella udienza di venerdì 20 settembre, hanno richiesto una somma complessiva di oltre 1 milione di euro come risarcimento danni nei confronti dei propri assistiti, sia singoli naufraghi sia associazioni e organizzazioni non governative.. LEGGI L'ARTICOLO

Open Arms, il post della compagna di Salvini Francesca Verdini prima della sentenza

Il vicepremier è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver impedito lo sbarco a Lampedusa di 147 migranti soccorsi dalla ong spagnola Open Arms nell’agosto del 2019. "Qualunque sia la sentenza per me oggi è una bella giornata perché sono fiero di avere difeso il mio Paese", ha detto Salvini arrivando a Palermo insieme alla compagna. LEGGI L'ARTICOLO

Salvini a passeggio per il centro di Palermo: tappa al Pantheon, tante richieste di selfie

Passeggiata per le vie della città di Palermo per Matteo Salvini e la fidanzata Francesca Verdini dopo il pranzo in un noto locale di via Principe di Belmonte. Il ministro dei Trasporti ha raggiunto a piedi piazza San Domenico, dove c'è il Pantheon con le spoglie del giudice Giovanni Falcone. Che era chiuso. Di fronte c'è la Rinascente dove Salvini si è fermato con alcune commesse che gli hanno chiesto di fare dei selfie.

Attilio Fontana: "Processo assurdo, non doveva iniziare"

"Un processo assurdo, quello di Open Arms, che non avrebbe neppure dovuto iniziare. Caro Matteo, ieri come oggi, siamo convinti che tu abbia fatto solo cio' che auspicava e ancor oggi auspica la stragrande maggioranza degli italiani". Così il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana in un post sui social in attesa della sentenza del processo Open Arms nei confronti del vicepremier Matteo Salvini. "La Lega e tutte le persone di buon senso, che hanno a cuore le sorti del nostro Paese - conclude Fontana - saranno sempre al tuo fianco. Forza Matteo". 

Open Arms, tutte le tappe del caso che ha portato al processo contro Matteo Salvini

Era l’agosto 2019 quando si consumava un braccio di ferro, lungo 19 giorni, tra l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini e la nave della ong spagnola Open Arms, che si trovava nel Mediterraneo, con a bordo 147 migranti, soccorsi in tre diversi salvataggi. Il Viminale negò più volte l’autorizzazione a sbarcare sull’isola di Lampedusa, nonostante gli appelli in tal senso dal comandante della nave. Il leader della Lega fu così iscritto nel registro degli indagati e fu poi accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti ufficio. Il 20 dicembre 2024, dopo tre anni di processo e 24 udienze, si attende la sentenza di primo grado. TUTTE LE TAPPE DELLA VICENDA

Processo Open Arms, Salvini: "Non ho paura di essere condannato"

Sono “fiducioso, perché voglio credere che l’Italia sia un Paese normale, e in un Paese normale chi difende i confini non viene condannato”, ha detto il ministro in un’intervista al Giornale. La sentenza sul caso Open Arms arriva oggi, 20 dicembre: la pm ha chiesto una condanna a 6 anni di carcere, la legale del vicepremier, invece, l’assoluzione. LEGGI L'ARTICOLO

Open Arms, Casarini: "A Salvini 15 giorni di soccorso in mare"

"Assolto no, e dalla storia meno che meno. Ma neanche condannato a inutile carcere, che mai vedrebbe nemmeno da lontano, e userebbe per fare il martire, come da manuale del vittimismo destrorso". Così sui social Luca Casarini, capo missione a bordo della Mare Jonio con Mediterranea Saving Humans, commenta il processo che vede imputato per rifiuto di atti d'ufficio e sequestro di persona il leader della Lega Matteo Salvini. "15 giorni di lavoro sociale a bordo di una nave del soccorso in mare - scrive ancora l'ex leader delle tute bianche , autore de 'La cospirazione del bene', il libro che racconta la storia di Mediterranea Saving Humans - sarebbe la cosa migliore. Ci vorrebbero giudici creativi". 

Migranti, sentenza a Palermo e decisioni in Europa. VIDEO

Dalle indagini al processo contro Salvini

Salvini viene iscritto nel registro degli indagati. Le ipotesi di reato: sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio, in concorso con il suo capo di Gabinetto Matteo Piantedosi. Per competenza le carte vengono trasmesse ai pm di Palermo - il capoluogo siciliano è sede del tribunale dei ministri - che formula l'imputazione per Salvini (archiviando allo stesso tempo per Piantedosi). Nel 2020 il Senato, a differenza di quanto succede per il caso della nave della Marina Diciotti, dà il via libera. Il 17 aprile 2021 il gup Lorenzo Jannelli dispone il rinvio a giudizio. Il 15 settembre 2021 comincia il processo: va avanti oltre tre anni, per 24 udienze. Tra i testimoni l'ex premier Giuseppe Conte, l'ex ministro degli esteri Giuseppe Di Maio e l'attuale ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Il 14 settembre la Procura chiede la condanna di Salvini per "l'intenzionale e consapevole spregio delle regole e diniego consapevole e volontario verso la libertà personale di 147 persone".

Salvini

©Ansa

L’intervento dell’autorità giudiziaria

Il 12 agosto il tribunale di Palermo ordina di far sbarcare i minori. La nave intanto continua a navigare verso Lampedusa e non smette di chiedere a Malta e all'Italia di poter entrare in porto. Contro il muro di Roma, la ong ricorre al Tar del Lazio: alla vigilia di Ferragosto viene sospeso il divieto di ingresso. Poi la Open Arms presenta un esposto alla Procura di Agrigento sostenendo che, contrariamente alla decisione del giudice amministrativo, Salvini continua a negare l'ingresso. Il 20 agosto il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio sale sulla nave. Sequestra l'imbarcazione superando lo stallo. A bordo, degli iniziali 164 soccorsi in acque Sar libiche, dopo i trasferimenti per motivi medici, sono rimasti in 88. La Procura di Agrigento avvia accertamenti.

Il caso Open Arms: il braccio di ferro tra Salvini e la ong

Tutto inizia il 1°agosto 2019, quando la Open Arms soccorre circa 120 migranti in acque in zona libica. Poi chiede l’assegnazione di un porto sicuro sia all’Italia che a Malta. Salvini, a capo del Viminale, lo nega: inizia il braccio di ferro con il comandante della nave. Il 9 agosto gli avvocati della ong fanno ricorso al tribunale dei minori chiedendo lo sbarco dei migranti non ancora maggiorenni e presentano la prima denuncia. Poche ore dopo soccorrono un altro gruppo di persone su un legno in avaria. Si tratta di 39 migranti.

Salvini, pranzo a Palermo con i dirigenti della Lega

Pranzo in un noto locale del salotto di Palermo per Matteo Salvini. Il vice premier ha deciso di trascorrere queste ore di attesa della sentenza del processo Open Arms in compagnia di alcuni dirigenti del partito con i quali poco prima si era riunito in un vicino hotel. Nel tardo pomeriggio rientrerà nell'aula bunker del carcere Pagliarelli. Il ministro è imputato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per avere impedito, secondo l'accusa che ha chiesto la condanna a 6 anni, a 147 migranti di sbarcare, cinque anni fa quando era ministro dell'Interno, dalla nave della ong spagnola dove rimasero per 19 giorni. A tavola con Salvini ci sono il ministro dell'Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, il sul vice Claudio Durigon, il parlamentare Alessandro Morelli, il commissario della Lega in Sicilia Nino Germana'. 

Salis: "Open Arms è sintomo, problema è il capitalismo razziale"

"Oggi tutta l'attenzione dell'opinione pubblica è rivolta alla sentenza del processo Open Arms a carico dell'ex ministro degli interni Matteo Salvini. Non mi interessa commentare la sentenza in sé, perché preferisco guardare la luna e non il dito. Oltre la cronaca e gli individui, ci sono la storia e le strutture sociali. La luna è tutta la crudele sofferenza inflitta a una moltitudine di esseri umani e lavoratori in nome della difesa dei confini dai clandestini Come se le persone migranti rappresentassero una minaccia militare o economica e di per sé fossero qualcosa di diverso da noi.  Viaggi disperati, incidenti, naufragi.  Muri, filo spinato. Campi di concentramento, prigioni.  Pratiche di selezione, respingimenti, deportazioni. Documenti negati, diritti calpestati. Polizie e milizie private". Lo scrive su X l'eurodeputata di Avs, Ilaria Salis. "È questa luna oscura che tutti dobbiamo guardare. La migrazione, oggi, è la principale questione razziale della nostra epoca e il terreno di scontro privilegiato su cui le destre costruiscono la loro egemonia. Occorre portare avanti un profondo lavoro culturale e politico per affermare - senza ambiguità - che il problema non sono le persone migranti, ma il capitalismo razziale. Affrontando la paura del diverso e proponendo una rottura con lo sfruttamento, potremo comprendere che il principio di eguaglianza non è solo un valore etico, ma la chiave per una vita materiale e spirituale degna, prospera e in pace", conclude Salis. 

Open Arms, Zaia: "Salvini ha operato per il bene del Paese"

"Ho massimo rispetto della giustizia e esprimerò le mie valutazioni dopo la sentenza. Dico però che il ministro ha fatto il suo dovere e le carte parlano da sè e ha operato del tutto in linea con la legge. Poi vedremo cosa accadrà ma il ministro ha operato per il bene del paese". L'ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia rispondendo alle domande dei giornalisti sul processo Open Arms a margine della conferenza stampa di fine anno a Venezia.

Caso Open Arms, Salvini: "Orgoglioso del mio lavoro". VIDEO

La solidarietà di Giorgia Meloni

Anche la premier Giorgia Meloni prende le parti di Salvini: durante le comunicazioni al Senato precedenti al Consiglio europeo di questi giorni ha annunciato "la solidarietà di tutto il governo". Tutti in piedi, senatori e ministri. Rimanendo tra le file di Fratelli d’Italia, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro si mostra positivo e si dice "convinto" che la vicenda "terminerà con un'assoluzione". Non si risparmia poi un attacco ai giudici: "Ho sentito una requisitoria del pm e mi è sembrata un proclama da centro sociale più che una requisitoria".

Giorgia Meloni

©IPA/Fotogramma

La Lega fa scudo

In aula per supportare Salvini si sono presentati, tra gli altri, il ministro dell'Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, Claudio Durigon, vice segretario della Lega, e il parlamentare leghista Alessandro Morelli. Se alla fine si arrivasse effettivamente a una condanna, il Carroccio è pronto a scendere in strada per difendere il suo leader. Non sono previste mobilitazioni in Sicilia, ma l’allestimento di gazebo tra Roma e Milano.

Le ipotesi sul verdetto

Sul verdetto, secondo quanto trapela, non circola ottimismo all’interno della Lega. In molti temono una condanna, anche se più lieve di quella chiesta dai pubblici ministeri. La legale di Salvini, l’ex ministra della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, chiede l’assoluzione "perché il fatto non sussiste". Il ministro dei Trasporti è stato chiaro: anche in caso di decisione a lui sfavorevole ha detto che resterà al suo posto. Niente dimissioni o passi indietro (COSA RISCHIA). Anzi: "In caso di condanna ricorreremo in appello perché la riterrei una profonda ingiustizia e un danno non a me, ma al Paese", ha assicurato sui social. E ancora, prima di entrare nell'aula bunker del carcere Pagliarelli per l'udienza, oggi si è detto "assolutamente orgoglioso di quello che ho fatto", perché ha "mantenuto le promesse fatte" e "contrastato l'immigrazione di massa".

L'attesa per la sentenza

Si chiude oggi, 20 dicembre, il primo grado del processo che vede il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver impedito lo sbarco a Lampedusa di 147 migranti soccorsi dalla ong spagnola Open Arms. Era l’agosto 2019 e il leader della Lega era ministro dell’Interno. I migranti rimasero in mare 19 giorni. La procura di Palermo chiede una pena detentiva di sei anni. Dopo brevi repliche della Procura e della difesa, i giudici si sono ritirati in camera di consiglio intorno alle 11:30. La sentenza è attesa non prima delle 18. LEGGI L'ARTICOLO

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