
Il decesso è avvenuto l'11 aprile scorso ma la notizia è stata diffusa solo oggi. Era uno dei fondatori assieme a Renato Curcio e Mara Cagol.
È morto Alberto Franceschini, uno dei fondatori delle Brigate Rosse assieme a Renato Curcio e Mara Cagol. La notizia è stata anticipata dal Tg3. Il decesso risale all'11 aprile scorso a Milano.
Franceschini aveva 78 anni ed era stato condannato con sentenza definitiva, tra l'altro, per il sequestro del giudice genovese Mario Sossi e per l'omicidio di due esponenti del Msi avvenuta a Padova nel 1974.

Chi era
Alberto Franceschini era nato a Reggio Emilio il 25 ottobre 1947. Militò da ragazzo nella FIGC e fondò, nel settembre del 1970, le Brigate Rosse insieme a Curcio e Cagol, con la quale compì la prima azione di guerriglia, incendiando, il 17 settembre in via Moretto da Brescia, a Milano, l'autorimessa di Giuseppe Leoni, direttore del personale della Sit Siemens. Ha subito diverse condanne, tra le quali quella per 'concorso anomalo' nell'omicidio di due esponenti del MSI a Padova il 17 giugno 1974 in una sede missina. Partecipò al sequestro a Genova del giudice Mario Sossi. Il giudice Guido Salvini spiega che "fu lo stesso Franceschini a farlo liberare e che non si macchiò mai direttamente di reati di sangue". Era libero dal 1992. Ha lavorato a lungo per Arci Roma e anche a Milano, dove serviva ai tavoli. Nell'anniversario della morte di Navalny venne identificato dalla Digos tra i partecipanti alla commemorazione. A partire dalla metà degli anni Settanta, fu uno dei primi a dissociarsi dal carcere dalle Brigate Rosse delle quali svelò alcuni retroscena nei suoi libri.
