Processo Open Arms, le parti civili chiedono a Salvini più di un milione di risarcimento

Cronaca

Gli avvocati hanno avanzato la richiesta di indennizzo nei confronti dei propri assistiti, sia singoli naufraghi sia associazioni e organizzazioni non governative

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Chiedendo alla Corte di riconoscere anche la responsabilità civile, oltre a quella penale, per Matteo Salvini imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio nel processo Open Arms e per il quale il pm ha sollecitato sei anni di carcere, gli avvocati di parte civile, nella udienza di venerdì 20 settembre, hanno richiesto una somma complessiva di oltre 1 milione di euro come risarcimento danni nei confronti dei propri assistiti, sia singoli naufraghi sia associazioni e organizzazioni non governative.

Le parole dell'avvocato delle parti civili

"Tutte le parti civili si sono riportate alle richieste che la Procura ha fatto in modo molto argomentato sia sulla ricostruzione dei fatti, sia sulle disposizioni giuridiche che sono state violate dell'imputato. Noi confidiamo sulla pronuncia del Tribunale, riteniamo che ci siano tutte le condizioni per affermare la responsabilità penale dell'allora ministro dell'Interno". Sono le parole dell'avvocato Arturo Salerni, legale di parte civile di Open Arms, parlando con i giornalisti durante una pausa del processo.  "Sono emerse anche le vicende terribili di chi è stato ostaggio sulla nave per tanti giorni in condizioni disumane, persone che venivano da realtà infernali nei loro percorsi migratori soprattutto dai campi libici che sono luoghi di tortura - dice - In Italia si sono ritrovati ad aspettare per quello che era un atto dovuto come prevedono le convenzioni internazionali e la legge italiana".

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