Salvini assolto, Meloni: "Accuse infondate". Orbán: " Giustizia ha prevalso". Gioia Musk

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La premier tra i primi a commentare la sentenza ("Grande soddisfazione") insieme ai ministri del suo governo. Ma la notizia ha fatto il giro del mondo, con il primo ministro ungherese che esulta ("Un'altra vittoria per i Patrioti d'Europa") e il patron di Tesla, parte dell'amministrazione Trump, che si augura che il leader leghista possa tornare al Viminale. Le opposizioni: "Rispettiamo le sentenze, cosa che la destra non fa. Resta la condanna politica"

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Fioccano le reazioni politiche dopo l'assoluzione del vicepremier leghista Matteo Salvini nel processo a Palermo sul caso Open Arms (TAPPE). Per i giudici, il sequestro di persona nei confronti dei 147 migranti e il rifiuto di atti d'ufficio "non sussistono". Tra i primi a commentare la sentenza è stata la premier Giorgia Meloni: "Grande soddisfazione per l'assoluzione del vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini nel processo Open Arms. Un giudizio che dimostra quanto fossero infondate e surreali le accuse rivoltegli". Da segnalare poi le reazioni internazionali, a partire da Elon Musk, futuro capo del Dipartimento per la spesa pubblica dell'amministrazione Trump. Il patron di X ha rilanciato sul suo social il post di Salvini in cui annunciava, in inglese, l'assoluzione: "Bravo!", ha scritto il patron di Tesla, per poi aggiungere un "Speriamo" all'ipotesi di un ritorno di Salvini al Viminale. Gioria social anche per il primo ministro ungherese Viktor Orbán: "La giustizia ha prevalso, bravo Matteo Salvini. Un'altra vittoria per i Patrioti per l'Europa".

L'abbraccio del governo, da Tajani a Piantedosi

A stretto giro sono arrivate le reazioni di due compagni di governo, l'altro vicepremier Antonio Tajani e il ministro della Giustizia Carlo Nordio.  "Sono felice che il ministro Salvini sia stato assolto. Giustizia è fatta. Forza Matteo, avanti insieme per il bene dell'Italia e dei suoi cittadini", ha scritto su X il ministero degli Esteri, aggiungendo: "C'è un giudice a Palermo!". Il Guardasigilli rende invece "onore a questi magistrati coraggiosi" e affonda: "Questo processo non si sarebbe nemmeno dovuto iniziare". Poi è intervenuto il presidente del Senato Ignazio La Russa: "Esprimo soddisfazione per l'assoluzione del ministro Salvini, che dopo anni vede finalmente riconosciuta la correttezza del proprio operato. La giustizia ha fatto chiarezza, mettendo la parola fine a una vicenda troppo spesso strumentalizzata per fini politici". Gioia anche da altri ministri come la titolare delle Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati ("La sentenza segna la fine di un attacco ingiusto a chi ha servito il Paese con lealtà"), dell'Economia Giancarlo Giorgetti (Contento per lui, contento per lo Stato. Ha avuto il suo coraggio per ribadire un principio che sembra elementare ma che invece tutti in qualche modo adesso devono rispettare") e della Cultura Alessandro Giuli ("Piena soddisfazione per l'assoluzione. La soddisfazione di chi vede riconosciute al ministro Salvini, per la seconda volta, l'infondatezza delle accuse mosse"). Non è mancato l'intervento dell'attuale capo del Viminale Matteo Piantedosi: "Sono infinitamente felice per Salvini. Ma soprattutto, da cittadino e da ministro, sottolineo l'importanza di questa sentenza che riafferma un principio importantissimo: non si può mettere sotto processo la linea politica di un governo. Di questo si stava parlando a Palermo. E la verità è che la strategia contro l'immigrazione irregolare attuata dall'allora ministro dell'Interno rappresentava coerentemente la linea politica del governo Conte I, collegialmente perseguita dall'esecutivo con il sostegno della maggioranza parlamentare. I magistrati hanno evidentemente riaffermato questo principio che è fondamentale per assicurare un corretto rapporto tra i poteri dello Stato". Parole di approvazione anche da Robero Calderoli, ministro per gli Affari regionali e Autonomie: "Sono lieto, e per nulla sorpreso, dell'assoluzione: non mi aspettavo un altro esito, semplicemente perché non lo ritenevo in alcun modo possibile. Oggi i giudici, con questa sentenza di assoluzione, hanno deciso che difendere i propri confini non è un reato! Vorrebbe da dire giustizia è fatta, ma non riesco a dirlo dopo tre anni di un lunghissimo processo a un ministro della nostra Repubblica, che ha solo applicato le nostre leggi vigenti eseguendo l'incarico ricevuto dai cittadini con il loro voto". Per il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, che era in aula a Palermo, "è un grande giorno per l'Italia". Daniela Santanchè, ministra del Turismo, ha così commentato: "Il fatto non sussiste. Fortunatamente la maggior parte dei giudici non fa politica. Un abbraccio a Matteo". Felicità espressa da Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare: "C'è ancora speranza per una magistratura che non sia in nessuna parte politicizzata".

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Le reazioni delle opposizioni, da Schlein a Conte

"La nostra critica alle scelte di Meloni e Salvini, oggi come ieri, è tutta politica e non cambia di un millimetro perché è sulla politica che li batteremo. Le sentenze si rispettano sempre, a differenza di quanto fa la destra, e la nostra dura opposizione alle loro scelte continuerà", ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein commentando la sentenza Open Arms. "I giudici sono un potere autonomo, è bene che tutte le forze di Centrodestra lo tengano ben presente quando pensano di aver ragione e quando hanno un'opinione contraria", ha affermato Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinquestelle. "Prendiamo atto di questa sentenza, va rispettata e potrà essere commentata quando sarà depositata. Io quel che ho detto l'ho detto da testimone", ha aggiunto Conte, all'epoca presidente del Consiglio. "L'assoluzione di Salvini è una buona notizia e non possiamo che esserne contenti. È la conferma che la strada è difendersi nel processo e non dal processo. La condanna di natura squisitamente politica per la sua gestione migratoria tuttavia resta", ha commentato Matteo Renzi, leader di Italia Viva. "Salvini sempre garantista? Ma se attaccava mio padre sul caso Consip, chiedendosi se ci fosse un giudice libero di andare fino in fondo", ha aggiunto al programma Zapping su Radio1. Il segretario di Più Europa Riccardo Magi ha detto: "Le sentenze si rispettano, cosa che il governo non fa di solito, ma resta tutto il fallimento delle politiche sue e del governo Meloni sull'immigrazione, che finora non hanno portato a nulla se non a uno sperpero di denaro pubblico come nel caso dei centri in Albania: né una diminuzione dei flussi, né maggiore sicurezza nelle città, tantomeno positiva integrazione. Resta la responsabilità politica di aver tenuto bloccate 147 persone in mare per 20 giorni. Di certo, Meloni e Salvini ora potranno smetterla di recitare la parte della vittima urlando alla magistratura politicizzata quando vedono smontati i loro decreti e i loro provvedimenti sadici, raffazzonati e contrari al diritto".

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