Salvini, attesa la sentenza del processo Open Arms. Le ultime notizie in diretta. LIVE

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Il ministro Salvini ha raggiunto nelle scorse ore l’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo per l’udienza conclusiva del processo Open Arms. E' accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per aver impedito all’Ong spagnola di far sbarcare 147 migranti nell'agosto 2019. “Sono assolutamente orgoglioso di quello che ho fatto", ha detto. Chiesti 6 anni di reclusione, la difesa chiede l'assoluzione "perché il fatto non sussiste"

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Il ministro Salvini ha raggiunto in queste ore l’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo per l’udienza conclusiva del processo Open Arms. E' accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per aver impedito all’Ong spagnola di far sbarcare 147 migranti nell'agosto 2019. “Sono assolutamente orgoglioso di quello che ho fatto", ha detto. Chiesti 6 anni di reclusione, la difesa chiede l'assoluzione "perché il fatto non sussiste". Dopo brevi repliche della Procura e della difesa, i giudici si sono ritirati in camera di consiglio intorno alle 11:30. La sentenza è attesa non prima delle 18.


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La sentenza attesa dopo le 19

Matteo Salvini e l'avvocata Giulia Bongiorno sono appena tornati all'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo in attesa della sentenza del processo Open Arms. Secondo quanto si apprende i giudici usciranno dalla Camera di consiglio non prima delle 19.30.

Salvini torna nell'aula bunker in attesa della sentenza

Il leader della Lega Matteo Salvini è giunto nell'aula bunker del Pagliarelli dove sarà pronunciata la sentenza del processo Open Arms nel quale è imputato per sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio. L'accusa ha chiesto 6 anni. I giudici della II sezione penale presieduta da Roberto Murgia si sono ritirati in camera di consiglio alle 11.30. In aula è arrivata anche la legale Giulia Bongiorno. Presente pure il ministro all'Istruzione, Giuseppe Valditara.  

Salvini in attesa della sentenza visita con la fidanzata Palazzo dei Normanni

Visita a sorpresa del vicepremier Matteo Salvini, con la fidanzata Francesca Verdini, di Palazzo dei Normanni a Palermo, sede dell'Assemblea regionale Siciliana. Il vicepremier, in attesa della sentenza prevista dopo le 18, è stato accompagnato dal deputato questore della Lega, Vincenzo Figuccia, nella sala Montalto dove è stata  inaugurata pochi giorni fa la mostra su Picasso, e poi un passaggio nella cappella Palatina. Salvini ha poi visitato le sale Mattarella e La Torre e ha salutato il presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno.

Piantedosi: "Sentenza Open Arms non influirà sul Governo"

La sentenza sul caso Open Arms non influirà "in alcun modo sul governo". Se ne dice convinto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi all'uscita dal Comune di Caivano (Napoli) dove ha preso parte a una riunione del comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza. "Nella maniera più assoluta - ha ribadito il ministro ai cronisti - non so quale sarà ma non influirà sul governo".

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Open Arms e i leader della destra in mare: "Salveremmo anche voi"

Giorgia Meloni, Donald Trump, Elon Musk, Marine Le Pen sono tra i "leader dell'estrema destra mondiale" che stanno per affogare in un filmato realizzato con l'Intelligenza artificiale per la nuova campagna della ong spagnola Open Arms. "Salveremmo anche te", è il claim dello spot. "Gli attacchi alle organizzazioni umanitarie e le politiche migratorie di esclusione - spiega Open Arms - sono sintomi della preoccupante deriva di estrema destra che l'Europa e il mondo si trovano ad affrontare. Negli Stati Uniti, la prima promessa del presidente eletto Donald Trump è stata quella di deportare un milione di migranti. E in Europa, leader politici come Giorgia Meloni, Marine Le Pen, Viktor Orbán o la stessa presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, stanno applicando politiche contro i migranti che contraddicono i principi fondamentali dell'Unione Europea". "Di fronte a una tale valanga di bufale, disinformazione e politiche di immigrazione escludenti, Open Arms - aggiunge la ong - ha deciso di rispondere a questi leader con un messaggio pieno di umanità: 'Siamo i primi soccorritori e, se la tua vita fosse in pericolo, salveremmo anche te'".

Open Arms, parte civile: "Difesa ha ignorato capo d'imputazione"

"Sul capo  d'imputazione Salvini non si è difeso: hanno parlato di difesa dei  confini, di accordi smentiti tra ong e trafficanti, di fatti avvenuti  nel 2021 e nel 2022, ma c'è un particolare e cioè un capo d'imputazione:  sul fatto che dei migranti non sono scesi dalla nave, nonostante un  provvedimento del Tar e un provvedimento del tribunale dei minorenni,  lui non ha risposto. Anzi, ha risposto dicendo di non averli fatti  scendere perché i Paesi europei non gli davano la relocation: questo è, a  tutti gli effetti, sequestro di persona". Lo dice all'AGI Michele  Calantropo, avvocato di parte civile al processo Open Arms, per il quale  si attende la sentenza a Palermo. "Potrebbe anche arrivare - prosegue  Calantropo - una derubricazione in omissione di soccorso. Per la  normativa internazionale il soccorso termina con lo sbarco, e il fatto  di non averlo concesso si può derubricare in omissione di soccorso. È un  ragionamento tecnico". Quanto alle controrepliche prima della camera di consiglio,  Calantropo sottolinea "la replica è eventuale e non obbligatoria, e noi  non avevamo niente da dire di più di quel che ha detto la pm". "Le  scelte delle parti processuali - affermato, riferendosi al 'rimbrotto'  dell'avvocato Giulia Bongiorno alle parti civili per non aver  controreplicato - ha non sono sindacabili da chicchessia".

Processo Open Arms, le parti civili chiedono a Salvini più di un milione di risarcimento

Chiedendo alla Corte di riconoscere anche la responsabilità civile, oltre a quella penale, per Matteo Salvini imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio nel processo Open Arms e per il quale il pm ha sollecitato sei anni di carcere, gli avvocati di parte civile, nella udienza di venerdì 20 settembre, hanno richiesto una somma complessiva di oltre 1 milione di euro come risarcimento danni nei confronti dei propri assistiti, sia singoli naufraghi sia associazioni e organizzazioni non governative.. LEGGI L'ARTICOLO

Open Arms, il post della compagna di Salvini Francesca Verdini prima della sentenza

Il vicepremier è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver impedito lo sbarco a Lampedusa di 147 migranti soccorsi dalla ong spagnola Open Arms nell’agosto del 2019. "Qualunque sia la sentenza per me oggi è una bella giornata perché sono fiero di avere difeso il mio Paese", ha detto Salvini arrivando a Palermo insieme alla compagna. LEGGI L'ARTICOLO

Salvini a passeggio per il centro di Palermo: tappa al Pantheon, tante richieste di selfie

Passeggiata per le vie della città di Palermo per Matteo Salvini e la fidanzata Francesca Verdini dopo il pranzo in un noto locale di via Principe di Belmonte. Il ministro dei Trasporti ha raggiunto a piedi piazza San Domenico, dove c'è il Pantheon con le spoglie del giudice Giovanni Falcone. Che era chiuso. Di fronte c'è la Rinascente dove Salvini si è fermato con alcune commesse che gli hanno chiesto di fare dei selfie.

Attilio Fontana: "Processo assurdo, non doveva iniziare"

"Un processo assurdo, quello di Open Arms, che non avrebbe neppure dovuto iniziare. Caro Matteo, ieri come oggi, siamo convinti che tu abbia fatto solo cio' che auspicava e ancor oggi auspica la stragrande maggioranza degli italiani". Così il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana in un post sui social in attesa della sentenza del processo Open Arms nei confronti del vicepremier Matteo Salvini. "La Lega e tutte le persone di buon senso, che hanno a cuore le sorti del nostro Paese - conclude Fontana - saranno sempre al tuo fianco. Forza Matteo". 

Open Arms, tutte le tappe del caso che ha portato al processo contro Matteo Salvini

Era l’agosto 2019 quando si consumava un braccio di ferro, lungo 19 giorni, tra l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini e la nave della ong spagnola Open Arms, che si trovava nel Mediterraneo, con a bordo 147 migranti, soccorsi in tre diversi salvataggi. Il Viminale negò più volte l’autorizzazione a sbarcare sull’isola di Lampedusa, nonostante gli appelli in tal senso dal comandante della nave. Il leader della Lega fu così iscritto nel registro degli indagati e fu poi accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti ufficio. Il 20 dicembre 2024, dopo tre anni di processo e 24 udienze, si attende la sentenza di primo grado. TUTTE LE TAPPE DELLA VICENDA

Processo Open Arms, Salvini: "Non ho paura di essere condannato"

Sono “fiducioso, perché voglio credere che l’Italia sia un Paese normale, e in un Paese normale chi difende i confini non viene condannato”, ha detto il ministro in un’intervista al Giornale. La sentenza sul caso Open Arms arriva oggi, 20 dicembre: la pm ha chiesto una condanna a 6 anni di carcere, la legale del vicepremier, invece, l’assoluzione. LEGGI L'ARTICOLO

Open Arms, Casarini: "A Salvini 15 giorni di soccorso in mare"

"Assolto no, e dalla storia meno che meno. Ma neanche condannato a inutile carcere, che mai vedrebbe nemmeno da lontano, e userebbe per fare il martire, come da manuale del vittimismo destrorso". Così sui social Luca Casarini, capo missione a bordo della Mare Jonio con Mediterranea Saving Humans, commenta il processo che vede imputato per rifiuto di atti d'ufficio e sequestro di persona il leader della Lega Matteo Salvini. "15 giorni di lavoro sociale a bordo di una nave del soccorso in mare - scrive ancora l'ex leader delle tute bianche , autore de 'La cospirazione del bene', il libro che racconta la storia di Mediterranea Saving Humans - sarebbe la cosa migliore. Ci vorrebbero giudici creativi". 

Migranti, sentenza a Palermo e decisioni in Europa. VIDEO

Dalle indagini al processo contro Salvini

Salvini viene iscritto nel registro degli indagati. Le ipotesi di reato: sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio, in concorso con il suo capo di Gabinetto Matteo Piantedosi. Per competenza le carte vengono trasmesse ai pm di Palermo - il capoluogo siciliano è sede del tribunale dei ministri - che formula l'imputazione per Salvini (archiviando allo stesso tempo per Piantedosi). Nel 2020 il Senato, a differenza di quanto succede per il caso della nave della Marina Diciotti, dà il via libera. Il 17 aprile 2021 il gup Lorenzo Jannelli dispone il rinvio a giudizio. Il 15 settembre 2021 comincia il processo: va avanti oltre tre anni, per 24 udienze. Tra i testimoni l'ex premier Giuseppe Conte, l'ex ministro degli esteri Giuseppe Di Maio e l'attuale ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Il 14 settembre la Procura chiede la condanna di Salvini per "l'intenzionale e consapevole spregio delle regole e diniego consapevole e volontario verso la libertà personale di 147 persone".

Salvini

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L’intervento dell’autorità giudiziaria

Il 12 agosto il tribunale di Palermo ordina di far sbarcare i minori. La nave intanto continua a navigare verso Lampedusa e non smette di chiedere a Malta e all'Italia di poter entrare in porto. Contro il muro di Roma, la ong ricorre al Tar del Lazio: alla vigilia di Ferragosto viene sospeso il divieto di ingresso. Poi la Open Arms presenta un esposto alla Procura di Agrigento sostenendo che, contrariamente alla decisione del giudice amministrativo, Salvini continua a negare l'ingresso. Il 20 agosto il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio sale sulla nave. Sequestra l'imbarcazione superando lo stallo. A bordo, degli iniziali 164 soccorsi in acque Sar libiche, dopo i trasferimenti per motivi medici, sono rimasti in 88. La Procura di Agrigento avvia accertamenti.

Il caso Open Arms: il braccio di ferro tra Salvini e la ong

Tutto inizia il 1°agosto 2019, quando la Open Arms soccorre circa 120 migranti in acque in zona libica. Poi chiede l’assegnazione di un porto sicuro sia all’Italia che a Malta. Salvini, a capo del Viminale, lo nega: inizia il braccio di ferro con il comandante della nave. Il 9 agosto gli avvocati della ong fanno ricorso al tribunale dei minori chiedendo lo sbarco dei migranti non ancora maggiorenni e presentano la prima denuncia. Poche ore dopo soccorrono un altro gruppo di persone su un legno in avaria. Si tratta di 39 migranti.

Salvini, pranzo a Palermo con i dirigenti della Lega

Pranzo in un noto locale del salotto di Palermo per Matteo Salvini. Il vice premier ha deciso di trascorrere queste ore di attesa della sentenza del processo Open Arms in compagnia di alcuni dirigenti del partito con i quali poco prima si era riunito in un vicino hotel. Nel tardo pomeriggio rientrerà nell'aula bunker del carcere Pagliarelli. Il ministro è imputato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per avere impedito, secondo l'accusa che ha chiesto la condanna a 6 anni, a 147 migranti di sbarcare, cinque anni fa quando era ministro dell'Interno, dalla nave della ong spagnola dove rimasero per 19 giorni. A tavola con Salvini ci sono il ministro dell'Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, il sul vice Claudio Durigon, il parlamentare Alessandro Morelli, il commissario della Lega in Sicilia Nino Germana'. 

Salis: "Open Arms è sintomo, problema è il capitalismo razziale"

"Oggi tutta l'attenzione dell'opinione pubblica è rivolta alla sentenza del processo Open Arms a carico dell'ex ministro degli interni Matteo Salvini. Non mi interessa commentare la sentenza in sé, perché preferisco guardare la luna e non il dito. Oltre la cronaca e gli individui, ci sono la storia e le strutture sociali. La luna è tutta la crudele sofferenza inflitta a una moltitudine di esseri umani e lavoratori in nome della difesa dei confini dai clandestini Come se le persone migranti rappresentassero una minaccia militare o economica e di per sé fossero qualcosa di diverso da noi.  Viaggi disperati, incidenti, naufragi.  Muri, filo spinato. Campi di concentramento, prigioni.  Pratiche di selezione, respingimenti, deportazioni. Documenti negati, diritti calpestati. Polizie e milizie private". Lo scrive su X l'eurodeputata di Avs, Ilaria Salis. "È questa luna oscura che tutti dobbiamo guardare. La migrazione, oggi, è la principale questione razziale della nostra epoca e il terreno di scontro privilegiato su cui le destre costruiscono la loro egemonia. Occorre portare avanti un profondo lavoro culturale e politico per affermare - senza ambiguità - che il problema non sono le persone migranti, ma il capitalismo razziale. Affrontando la paura del diverso e proponendo una rottura con lo sfruttamento, potremo comprendere che il principio di eguaglianza non è solo un valore etico, ma la chiave per una vita materiale e spirituale degna, prospera e in pace", conclude Salis. 

Open Arms, Zaia: "Salvini ha operato per il bene del Paese"

"Ho massimo rispetto della giustizia e esprimerò le mie valutazioni dopo la sentenza. Dico però che il ministro ha fatto il suo dovere e le carte parlano da sè e ha operato del tutto in linea con la legge. Poi vedremo cosa accadrà ma il ministro ha operato per il bene del paese". L'ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia rispondendo alle domande dei giornalisti sul processo Open Arms a margine della conferenza stampa di fine anno a Venezia.

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