Open Arms, tutte le tappe del caso che ha portato al processo contro Matteo Salvini
CronacaIntroduzione
Era l’agosto 2019 quando si consumava un braccio di ferro, lungo 19 giorni, tra l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini e la nave della ong spagnola Open Arms, che si trovava nel Mediterraneo, con a bordo 147 migranti, soccorsi in tre diversi salvataggi. Il Viminale negò più volte l’autorizzazione a sbarcare sull’isola di Lampedusa, nonostante gli appelli in tal senso dal comandante della nave. Il leader della Lega fu così iscritto nel registro degli indagati e fu poi accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti ufficio. Il 20 dicembre 2024, dopo tre anni di processo e 24 udienze, arriva l'assoluzione "perché il fatto non sussiste". Ecco tutte le tappe della vicenda (IL GIORNO DELLA SENTENZA: GLI AGGIORNAMENTI LIVE)
Quello che devi sapere
I fatti – il salvataggio dei migranti dell’1 e 2 agosto 2019
- Tra l’1 e il 2 agosto l’imbarcazione di Open Arms interviene due volte in acque della zona Sar (Search and Rescue) libica. Salva 124 migranti e da subito chiede un porto sicuro all’Italia e a Malta. In entrambi i casi viene negato. Roma fa leva sul cosiddetto decreto sicurezza bis per non permettere lo sbarco. Tre persone, per motivi di salute, nei giorni seguenti vengono fatte scendere dalla nave. A bordo ne restano 121, di cui 32 minori (28 non accompagnati).
Per approfondire: Il giorno della sentenza nel processo Open Arms
Il salvataggio del 10 agosto
- È il 9 agosto quando i legali di Open Arms chiedono all’autorità giudiziaria che venga disposto lo sbarco immediato quantomeno dei minorenni. Contestualmente presentano denuncia per verificare se con il blocco a bordo non si stia compiendo un reato. Il 10 agosto la nave salva altre 39 persone, mentre altre ne vengono sbarcare, ancora una volta per motivi di salute.
Per approfondire: Open Arms, il post della compagna di Salvini Francesca Verdini prima della sentenza: "Non potrei essere più orgogliosa e grata"
Il ricorso al Tar del Lazio
- Il 12 agosto il Tribunale per i minorenni di Palermo riconosce che si starebbe configurando un reato di respingimento alla frontiera e di espulsione di minori. Così, il giorno seguente, Open Arms presenta ricorso al Tar del Lazio contro il decreto sicurezza bis. Il 14 agosto il Tribunale amministrativo accoglie il ricorso, sospendendo il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane
Lo sbarco a Lampedusa e gli sviluppi giudiziari
- Open Arms si mette a navigare verso le coste italiane. Non riceve però alcuna indicazione per il Pos (Porto sicuro). Il 16 agosto presenta un nuovo esposto alla Procura di Agrigento, questa volta per omissione di atti d'ufficio. Mentre altri naufraghi vengono fatti scendere per le precarie condizioni di salute, il 20 agosto il capo della procura agrigentina, Luigi Patronaggio, sale a bordo della Open Arms. Dispone lo sbarco immediato e il sequestro della nave. Qualche ora dopo attracca a Lampedusa, con gli 83 migranti rimasti. La Procura di Agrigento ipotizza il reato di abuso d'ufficio
Il Tribunale dei ministri
- Il fascicolo delle indagini deve però passare alla Procura distrettuale di Palermo: è quella competente nelle ipotesi di reato che riguardano i ministri. Le carte vengono girate a loro volta al Tribunale dei ministri del capoluogo siciliano
Matteo Salvini rinviato a giudizio
- Siamo ormai a febbraio 2020 quando il Tribunale dei ministri chiede al Senato l’autorizzazione a procedere contro Salvini. Tre mesi dopo la Giunta per le immunità respinge la richiesta, mentre il Senato la approva. Ad agosto il fascicolo ritorna a Palermo e la Procura, che lo ha ricevuto dal Tribunale dei ministri, formula la richiesta di rinvio a giudizio al gup di Palermo. Inizia il processo
Autunno 2021 - inizia il processo
- Il processo parte nell'autunno 2021. Il leader della Lega è accusato di sequestro di persona e di rifiuto di atti d'ufficio. A difenderlo è Giulia Bongiorno, ex ministra della Pubblica Amministrazione.
- Sono in tutto 21 le parti civili ammesse dal gup nel corso dell'udienza preliminare, sfociata con il rinvio a giudizio. Tra queste anche il Comune di Palermo, Emergency, diversi migranti, Asgi (Associazione studi giuridici immigrazione), Arci, Ciss, Legambiente, Giuristi Democratici, Cittadinanza Attiva, Open Arms, Mediterranea, AccoglieRete, Oscar Camps (il comandante della nave), Ana Isabel Montes Mier (la capo missione Open Arms).
- I testimoni sono 26, tra cui Luigi Di Maio, all'epoca ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio insieme a Salvini, l'ex premier Giuseppe Conte, gli ex ministri Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta, il prefetto Matteo Piantedosi (ai tempi capo di Gabinetto del Ministero dell'Interno). Open Arms chiede anche l'audizione della star internazionale Richard Gere (salito a bordo il 9 agosto 2019). La procura si oppone, ma la Corte ammette la richiesta. Alla fine non testimonierà
13 maggio 2022 – depone la capo missione di Open Arms
- “Dopo il secondo salvataggio del 2 agosto 2019, 69 persone che si aggiungevano ai 55 del giorno prima, Malta ha atteso prima di rispondere negativamente alla nostra richiesta di Pos. L'Italia ci comunica che avrebbe trasmesso la comunicazione alle autorità competenti", spiegava il 13 maggio 2022 la capo missione di Open Arms Anabel Montes. Nel frattempo, "stante il no di Malta, il porto più vicino era Lampedusa. Durante il tragitto verso Lampedusa abbiamo ricevuto un decreto di interdizione alle quale territoriali italiane, mai violato da parte nostra"
2 dicembre 2022 - le deposizioni degli ex ministri
- Il 2 dicembre 2022 si tiene la deposizione degli ex ministri. La vecchia titolare della Difesa, Elisabetta Trenta, diceva: “Io firmai il primo decreto che prevedeva il divieto di ingresso in acque territoriali italiane per la nave Open Arms. Lo feci per competenza, in quanto ministro della Difesa, così come il ministro alle Infrastrutture. Per quanto mi riguarda ha deciso il ministro dell'Interno. Mi rifiutai invece di firmare il secondo decreto emesso dal Ministero dell'Interno dopo la sospensione del primo da parte del Tar Lazio, perché lo ritenevo una reiterazione di un provvedimento già sospeso e perché erano trascorsi già diversi giorni e la situazione a bordo della Open Arms era peggiorata"
La deposizione di Giuseppe Conte
- Davanti ai giudici anche l’ex premier Giuseppe Conte. "Ho esercitato - diceva - una sorta di moral suasion sul Viminale, scrivendo di mio pugno al ministro Salvini in particolare per quanto riguarda la situazione dei minori a bordo della Open Arms. C'era un clima incandescente rispetto a una competizione elettorale che poteva essere imminente e si voleva rappresentare un presidente del Consiglio debole sul fenomeno immigratorio mentre il ministro dell'Interno aveva una posizione di rigore”
Le parole di Matteo Piantedosi
- Il 16 febbraio 2024 parlava Matteo Piantedosi, nel frattempo diventato ministro dell'Interno: "Non ho mai riferito al ministro Salvini di criticità che imponessero lo sbarco, né ho ricevuto indicazioni in tal senso dal ministro. Non era Open Arms che decideva a chi chiedere Pos". La nave - aggiungeva - "non aveva accettato il coordinamento da parte guardia costiera libica. E chiedeva il Pos solo all'Italia pur trovandosi in acque Sar libiche e comunque per quanto riguardava i salvataggi del primo agosto c'era la Tunisia ad essere più vicina e anche Malta. Non poteva essere, per come la vedevamo noi, il soggetto privato che decideva a chi chiedere il Pos"
I pm chiedono una pena di 6 anni per Salvini
- Nel settembre 2024 l'accusa formula la richiesta di pena a sei anni per Salvini. Si metteva in luce un "intenzionale e consapevole spregio delle regole", che andava a ledere "la libertà personale di 147 persone per nessuna, ma proprio per nessuna, apprezzabile ragione"
La posizione della difesa
- Il 18 ottobre 2024 prende il via l'arringa della legale di Salvini, Giulia Bongiorno. Punta subito sugli "innumerevoli rifiuti" allo sbarco della Open Arms, a cui sarebbero state date "innumerevoli possibilità di approdo". Invece avrebbe preferito "bighellonare, come hanno detto le autorità maltesi, tanto da indurre i migranti a buttarsi in acqua, non per suicidarsi, ma per raggiungere la costa. Il 18 agosto Open Arms aveva inoltre ricevuto ordine da autorità spagnole di dirigersi in Spagna, ma ha rifiutato". Inoltre, ha aggiunto, c'era una "identità di vedute tra Conte e Salvini". Alla fine a impedire lo sbarco sarebbe quindi stata la Open Arms, secondo la difesa di Salvini: "L'Italia era in ginocchio, lo era la guardia costiera. Mrcc - Maritime Rescue Coordination Center - aveva chiesto di mandare dei moduli che attestassero il disagio a bordo; al suo rifiuto aveva sollecitato più volte. C'era un 'varco' aperto, ma la ong ha ignorato ogni sollecitazione in tal senso. Chi teneva davvero sotto sequestro allora i migranti?"
Le minacce ai pm
- Nel settembre 2024 è allarme sicurezza per i tre pm del processo - Marzia Sabella, Gery Ferrara e Giorgia Righi - a cui viene data una scorta a seguito delle migliaia di messaggi di insulti e minacce indirizzate via social e di pesanti lettere intimidatorie rivolte ai magistrati
20 dicembre 2024 - la sentenza
- Si arriva al 20 dicembre 2024, giorno della sentenza di primo grado. Il ministro Matteo Salvini è presente in aula a Palermo. "Sono assolutamente orgoglioso di quello che ho fatto, ho mantenuto le promesse fatte, ho contrastato l'immigrazione di massa. Qualunque sia la sentenza per me oggi è una bella giornata perché sono fiero di avere difeso il mio Paese. Rifarei e rifarò tutto quello che ho fatto e sono felice delle dimostrazioni di affetto che tantissimi italiani mi stanno portando. Entro in aula orgoglioso del mio lavoro. Non mollerò assolutamente", ha detto prima di entrare nell'aula bunker del carcere Pagliarelli. Poco prima delle 20 arriva l'assoluzione, "perché il fatto non sussiste" secondo i giudici
Per approfondire: Migranti, lo speciale di Sky TG24
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