In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Processo di Rigopiano, oggi l'udienza in Cassazione

Cronaca

I giudici decideranno se confermare le otto condanne e le 22 assoluzioni decise in Appello o se riaprire il percorso giudiziario. "Non so cosa aspettarmi: se confermeranno ciò che è stato  fatto finora non c'è stata giustizia verso i  familiari e le vittime - ha detto Giampaolo Matrone, sopravvissuto alla tragedia - Se invece verrà  ribaltata la sentenza di secondo grado si ricomincia, ma sicuramente sarà un processo lungo e andrà in prescrizione" e questa "è la nota più dolente che mi rimbomba dentro la testa"

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

Nella vicenda Rigopiano "la giustizia è il tasto dolente". A dirlo è il 36enne Marco Foresta, figlio di Tobia Foresta e Bianca Iudicone, due delle 29 vittime della tragedia del resort di Farindola (Pescara) travolto da una valanga il 18 gennaio 2017. Oggi, 27 novembre, è il giorno in cui la Cassazione deciderà se confermare le 8 condanne e le 22 assoluzioni decise in Appello, chiudendo così il processo, o se riaprire il percorso giudiziario. L’11 luglio 2024 la Procura Generale presso la Corte d'Appello de L’Aquila ha depositato il ricorso in Cassazione chiedendo di rivedere le parti della sentenza che hanno portato all’assoluzione degli imputati, specialmente per quello che riguarda le ipotesi della prevedibilità del rischio e della prevenzione  della tragedia.

La sentenza d’Appello

Il 14 febbraio 2024 la Corte d'Appello de L'Aquila ha in parte riformato il verdetto di primo grado condannando l'ex prefetto di Pescara Francesco Provolo e il suo capo di gabinetto  Leonardo Bianco - assolti un anno prima e poi accusati di falso e omissione con una pena rispettivamente di 1 anno e 8 mesi e di 1 anno e 4 mesi - e il tecnico del comune di Farindola Luigi Colangeli, nei confronti del quale i giudici hanno disposto una pena di 2 anni e 8 mesi. Confermate, invece, 22 assoluzioni e le 5 condanne inflitte in primo grado. Provolo è stato però assolto, come già avvenuto in primo grado, dai reati più gravi di omicidio plurimo, disastro e lesioni. Per Colangeli, che era stato assolto in primo grado, la Procura pescarese aveva chiesto 11 anni e 4 mesi: era implicato in quanto figura che si occupava dei permessi edilizi di ampliamento del resort, in un luogo non idoneo a realizzare un hotel visto che si trovava in un punto storicamente interessato da valanghe. I 2 anni e 8 mesi inflitti dalla Corte sono la stessa  pena che in primo grado era stata comminata al sindaco Ilario Lacchetta e confermata il 14 febbraio 2024. Confermate anche le condanne a 3 anni e 4 mesi per i dirigenti della provincia di Pescara Paolo D'Incecco e Mauro di Blasio. La Corte d'Appello quindi ha individuato gli amministratori locali, che hanno dato i permessi di costruzione dell'albergo, e il sindaco, che doveva impedire l'ascesa dei turisti - e anzi doveva sgomberare il resort -, come i principali responsabili delle 29 morti, insieme ai dirigenti della provincia addetti alla viabilità e alla gestione dei mezzi di soccorso, stabilendo che la tragedia è principalmente una fatto legato alla gestione del territorio in quel frangente, escludendo ogni responsabilità sulla mancata realizzazione da parte della Regione della Carta Valanghe o la scossa di terremoto che ci fu quella mattina. Ne sono così usciti l'ex presidente della Provincia Antonio Di Marco, per non aver commesso nessuno degli  addebiti, e tutti i dirigenti regionali.

rigopiano

Leggi anche

Tragedia Hotel Rigopiano, i ricordi dei sopravvissuti

La rabbia dei familiari delle vittime

Una sentenza, quella d’Appello, che aveva scatenato la rabbia dei familiari delle vittime secondo cui "non è stata resa giustizia". "Tutte le allerte valanga sono state ignorate. Con questa sentenza muore la prevenzione in Italia. Che la facciamo a fare?", ha detto Egidio Bonifazi, padre di Emanuele, 31enne addetto alla reception dell'hotel Rigopiano. "Ho provato molta confusione. Non hanno reso giustizia. Sono molto amareggiato  perché non sono stati puniti i maggiori responsabili". "Ci aspettavamo di più, sicuramente la condanna della Regione e della Provincia", ha detto invece Alessio Feniello, al quale venne detto che il figlio era tra i sopravvissuti salvo poi dover riconoscere che era stato fatto un errore.

DA SX, ALTO: Jessica Tinari, Marinella Colangeli, Roberto Del Rosso, Cecilia Martella, Ilaria Di Biase, Pietro Di Pietro, Marco Vagnarelli e Paola Tomassini.
DA SX, SECONDA RIGA: Alessandro Riccetti, Luciano Caporale e Silvana Angelucci, Stefano Feniello, Marco Tanda, Marina Serraicco e Domenico Di Michelangelo.
DA SX, TERZA RIGA: Emanuele Bonifazi, Luana Biferi, Claudio Baldini e Sara Angelozzi, Linda Lanzetta, Gabriele D'Angelo, Nadia Acconciamessa.
DA SX, QUARTA RIGA: Alessandro Giancaterino, Valentina Cicioni, Faye Dame, Tobia Foresta e Barbara Iudicone, Sebastiano Di Carlo, Barbara Nobilio. Roma, 27 gennaio 2017. ANSA/

Approfondimento

Tragedia dell’Hotel Rigopiano, chi erano le 29 vittime

"Una lotta contro i mulini a vento, non cambierà niente"

"Dopo otto anni dalla tragedia io non sento che sia stata fatta giustizia, nella maniera più  assoluta, e sono convinto che il 27 novembre in Cassazione non cambierà nulla: non credo che lo Stato possa condannare lo Stato", ha detto Marco Foresta qualche giorno fa intervenendo al cinema teatro Massimo di Pescara per la presentazione della docuserie Sky Original E poi il silenzio. Il disastro di Rigopiano - La serie con Pablo Trincia, autore anche dell’omonimo podcast dedicato.  "La nostra - ha aggiunto Foresta - è stata una lotta contro i mulini a vento. Penso che l'idea di giustizia sia stata quella di far sapere ciò che realmente è accaduto e ciò che realmente noi abbiamo passato". "Non so cosa aspettarmi: se confermeranno ciò che è stato  fatto finora, secondo me, non c'è stata giustizia verso i  familiari e le vittime", ha detto anche Giampaolo Matrone, sopravvissuto alla tragedia. "Se invece verrà  ribaltata la sentenza di secondo grado si ricomincia, ma sicuramente sarà un processo lungo e andrà in prescrizione" e questa "è la nota più dolente che mi rimbomba dentro la testa".

Vedi anche

Hotel Rigopiano, cosa rimane oggi del resort travolto da una valanga

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI SKY TG24