Morti sul lavoro, il confronto fra l’Italia e gli altri Paesi europei. I DATI
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Ansa/Sky TG24
Ieri a Casteldaccia (Palermo) cinque operai sono deceduti dopo aver respirato idrogeno solfarato con una concentrazione 10 volte superiore al limite durante lavori di manutenzione di una vasca fognaria. Si tratta dell’ennesima strage sul lavoro nel nostro Paese, che però non è fra i peggiori del Vecchio Continente. Di questo si è parlato nella puntata del 6 maggio di Numeri, approfondimento di Sky TG24
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- A meno di un mese dalla tragedia di Bargi, a Casteldaccia (Palermo) un’altra strage sul lavoro: sono cinque gli operai morti per aver respirato, durante lavori di manutenzione di una vasca fognaria, idrogeno solfarato prodotto da liquami con una concentrazione dieci volte superiore al limite. Ma quello dei morti sul lavoro è un problema solo italiano? E ci sono dei settori più a rischio? Di questo si è parlato nella puntata del 6 maggio di Numeri, approfondimento di Sky TG24
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- Non è semplice fare dei confronti con altri Paesi su infortuni e decessi sul lavoro, perché i dati raccolti da enti come l’Inail ci mettono qualche tempo a consolidarsi. Secondo l’analisi di Eurostat, la Francia è lo Stato europeo con più decessi sul lavoro in rapporto alla popolazione, mentre l’Italia è al 12° posto - più o meno a metà - e la Germania al 25° con un numero di vittime molto basso
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- Guardando al nostro Paese, secondo i dati Istat e Inail il Sud è più colpito dalle morti sul lavoro rispetto al Centro e al Nord. Tuttavia va considerato che ci sono settori più a rischio incidenti e che sono quelli più presenti al Nord, quindi forse questo vuol dire che nel Meridione c’è una problematica diversa da analizzare
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- Ma quali sono questi settori più a rischio? Secondo un’elaborazione di Sky TG24 su dati Vega, il 19% delle morti sul lavoro avviene nelle costruzioni. Seguono trasporto e magazzinaggio (14%), manifattura (13%) e commercio (8%)
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- Dagli anni Cinquanta e Sessanta - quando c’erano circa 10 vittime al giorno - il dato dei morti sul lavoro è in calo, ma il trend fa fatica a scendere ulteriormente da questi livelli, non c’è un miglioramento netto
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- Secondo dati preliminari Inail, nel primo trimestre del 2024 sono state 191 le denunce di morti sul lavoro, con una stabilità dei numeri degli ultimi anni (tenendo presente che le cifre del 2020 e 2021 sono state inevitabilmente influenzate dalla pandemia)
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- Da dati Inail emerge anche come il 22% dei decessi sia di lavoratori stranieri, un numero che assume una certa rilevanza se si tiene presente che queste persone rappresentano il 10% della forza lavoro
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- Nel 2023 il 59% dei morti sul lavoro aveva più di 50 anni, mentre il 24% era fra i 35 e i 49 anni e il 17% under 35
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- In Italia ogni anno ci sono tra i 30 e i 40 incidenti mortali plurimi, che coinvolgono quindi più di una vittima. Secondo dati preliminari Inail, nel 2023 i decessi sul lavoro sono stati quasi tre al giorno per un totale di oltre 1.000 infortuni mortali