Supermercati, sciopero alla vigilia di Pasqua per rinnovo del contratto: orari e chiusure
I sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs lamentano il rischio di un aumento della precarietà e l’abbassamento dei livelli di inquadramento. Presidi e flash mob di fronte ai punti vendita per l'intero turno di lavoro. Federdistribuzione bolla l'agitazione come "immotivata" e dice: “Disponibilità a riconoscere gli aumenti salariali”. Poi comunica adesione all'8-9%, disagi limitati
- Fumata nera per il rinnovo del contratto nazionale della distribuzione moderna organizzata. I sindacati hanno proclamato per oggi 30 marzo, vigilia di Pasqua, uno sciopero nei supermercati con l'astensione sull'intero turno di lavoro. Federdistribuzione ha comunicato che lo sciopero ha registrato un'adesione "contenuta, tra l'8 e il 9% dei lavoratori delle aziende associate". I disagi nei punti vendita sono "limitati e non si registrano difficoltà per gli acquisti"
- In attesa di rinnovo dal 2019, il contratto nazionale interessa oltre 240mila dipendenti di imprese associate a Federdistribuzione. Le trattative sono proseguite fino al 27 marzo poi è arrivata la decisione di indire lo sciopero da parte delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil
- Alla base della decisione di incrociare le braccia il 30 marzo c'è - secondo i sindacati - "l'introduzione di una flessibilità incontrollata con contratti a termine di durata indeterminata, oltre i 24 mesi". Le sigle lamentano poi la mancata di disponibilità al dialogo su "appalti e terziarizzazioni" e "franchising"
- I sindacati puntano il dito tra l'altro contro "lo smembramento del sistema di classificazione del personale, il sotto inquadramento di chi ha responsabilità di interi format commerciali complessi e la creazione di una nuova mansione per la movimentazione delle merci svuotando l'attuale previsione al quarto livello"
- Federstribuzione definisce "immotivata" la proclamazione dello sciopero specificando che sulle trattative si è consumata una "rottura unilaterale da parte dei sindacati"
- In una nota l'associazione imprenditoriale ha replicato come nell'incontro del 26 e 27 marzo abbia dato "disponibilità a riconoscere gli aumenti salariali richiesti dai sindacati avendo sempre messo al primo punto l'importanza di tutelare i lavoratori insieme alla necessaria sostenibilità per le imprese"
- Federdistribuzione fa sapere che le imprese aderenti "hanno deciso di riconoscere ai propri lavoratori un aumento di 70 euro lordi (riparametrati al IV livello) a decorrere da aprile a titolo di anticipo sui futuri aumenti contrattuali"
- Alla vigilia di Pasqua disagi potrebbero verificarsi nei supermercati Esselunga, Lidl, Carrefour, Penny Market, Pam così come nei punti vendita Arcaplanet, Acqua&Sapone, Obi, Ikea, Metro, Rinascente, Kiko, Coin, Ovs, Zara e Upim
- Da nord a sud per domattina sono previste manifestazioni sindacali. In Lombardia è previsto un presidio a Milano dalle 8.30 alle 13.30 davanti all'Esselunga di Viale Umbria e uno a Carugate (Mi) di fronte ai punti vendita Ikea, Leroy Merlin e il centro commerciale Carosello
- Oltre allo stop nazionale del 30 marzo il weekend di Pasqua è interessato da altri scioperi a livello territoriale. In Toscana ad esempio i sindacati Filcams Cgil e Uiltucs hanno proclamato l'astensione dal lavoro il 31 marzo e 1 aprile contro le "aperture indiscriminate" nelle festività