Partita dalla Germania e dalla Francia e proseguita in molti altri Paesi europei, la protesta dei trattori arriva anche in Italia con varie iniziative. A essere contestata è la politica europea orientata verso il Green Deal, considerata troppo penalizzante dagli agricoltori
- La protesta dei trattori, partita dalla Germania e dalla Francia, dilaga anche in Italia, con iniziative a Pescara, in provincia di Viterbo e nell'Ennese. A essere contestata è la politica europea orientata verso il Green Deal, considerata troppo penalizzante dagli agricoltori
- Prosegue la protesta degli agricoltori abruzzesi che, dopo il sit-in all'ex Cofa a Pescara del 25 gennaio e quello di ieri sotto alla sede della Regione in Piazza Unione, stamattina hanno sfilato con i loro trattori lungo la riviera attraversando i comuni di Pescara e Montesilvano, partendo proprio dall'ex Cofa
- Lungo il percorso gli agricoltori hanno trovato la solidarietà di diversi cittadini che li hanno applauditi. Il corteo si è concluso presso il piazzale antistante il pala Dean Martin di Montesilvano. È durato circa due ore e ha creato alcuni disagi al traffico veicolare
- A Orte, in provincia di Viterbo, è stato chiuso in entrata e in uscita il casello autostradale della A1 a causa della protesta degli agricoltori che si sono ritrovati con diverse decine di trattori. Il casello è stato poi riaperto dopo qualche ora sia in entrata che in uscita
- Un'altra mobilitazione si è verificata nell'area del Dittaino, nell'Ennese. Gli imprenditori, a bordo dei loro trattori, hanno deciso di presidiare una delle aree simbolo dell'economia locale non molto distante dall'ingresso dell'Outlet di Agira
- Ma perché protestano gli agricoltori? Nel mirino c’è soprattutto la politica europea, in particolare "l'ecologia punitiva" del nuovo Green Deal, vista come eccessivamente severa nei confronti del mondo agricolo
- Per quanto riguarda in generale l'Europa, uno degli elementi che unisce gli agricoltori francesi a quelli tedeschi, polacchi e ungheresi è anche l’import di prodotti low cost, come ad esempio il pollo ucraino. E poi ci sono le misure ecologiste nazionali, come il piano per la riduzione dell'azoto prodotto dagli allevamenti in Olanda o le tasse sui carburanti più inquinanti in Germania e Francia
- In Italia la protesta continuerà anche nei prossimi giorni. Altri raduni sono previsti il 30 gennaio in varie zone della Lombardia, in Toscana e Sardegna, organizzati dal movimento 'Riscatto Agricolo', mentre mercoledì 31 gennaio a Verona un altro gruppo sta organizzando un grande presidio in occasione della inaugurazione di Fieragricola, la fiera di riferimento del settore che si tiene nel quartiere fieristico