Ddl "eco-vandali" è legge: dalle multe al carcere, cosa rischia chi imbratta i monumenti
Multe pesanti, con sanzioni che vanno dai 10 ai 60mila euro, ed anche il rischio carcere nei casi più gravi: il provvedimento del governo contro le eco-proteste, già ribattezzato contro gli eco-vandali, ha ricevuto l'ultimo via libera del Parlamento. Ecco cosa rischia chi imbratta monumenti
- Approvato anche dalla Camera con 138 voti a favore, dopo che il Senato lo aveva già licenziato a luglio, il ddl contro le eco-proteste e il danneggiamento di monumenti ha ricevuto il via libera dal Parlamento: ecco cosa rischiano gli attivisti
- Si tratta di sanzioni importanti, che vanno dai 10 ai 60mila euro, con il rischio anche di finire in carcere per i casi più gravi. Tra i passaggi più significativi della norma quello sul risarcimento dei danni arrecati alle opere artistiche, il cui risarcimento sarà direttamente a carico dei vandali
- Nel testo si legge che chiunque distrugga, disperda, deteriori, renda in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici è punito con una sanzione che va dai 20mila ai 60mila euro. Se si arriva ad un uso pregiudizievole per la conservazione o integrità di questi beni o ad un loro uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico la sanzione può oscillare da 10mila a 40mila euro
- Rischia da 1 a 5 anni di carcere chiunque distrugga, disperda, deteriori o renda, in tutto o in parte, inservibili beni mobili o immobili durante manifestazioni pubbliche. Se, invece, il danneggiamento avverrà in musei, pinacoteche o gallerie la reclusione potrà andare da 1 a 6 mesi
- "Chi deturpa, danneggia, imbratta un monumento deve risarcire lo Stato per le spese sostenute per ripristinare lo stato dei luoghi" esulta il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha promosso il provvedimento perché, sottolinea: “Per restaurare i beni danneggiati è bene che non paghino più gli italiani ma chi si rende responsabile degli atti di danneggiamento"
- "La verità è che non tollerano il dissenso e ricorrono alle leggi penali per reprimerlo" rintuzza la dem Laura Boldrini. "Siamo passati dalla stagione di Dossetti in cui parlava di diritto alla resistenza civile, di democrazia, a parlare di vernice lavabile e di punizioni" evoca Gianni Cuperlo. Il deputato di Italia Viva, Roberto Giachetti, definisce legittimo il protestare per cause giuste e osserva come questi di Ultima generazione almeno: “Ci mettono la faccia"
- "Un governo che non investe un euro in cultura, si inventa l'ennesimo provvedimento inutile" attacca invece il Partito Democratico. “Un'enormità, una reazione spropositata" lo definisce Nicola Fratoianni, segretario di Si e parlamentare dell'Alleanza Verdi Sinistra. Il deputato del Pd Andrea Orlando ricorda che: “Non si è in presenza di danni permanenti"