Anche dopo il diploma, la giovane fondatrice del movimento "Fridays for Future" non ha mai rinunciato alle sue battaglie contro il cambiamento climatico, ricevendo anche un dottorato ad honorem dall'Università di Helsinki. “Finché non trattiamo la crisi climatica come una crisi e finché continuiamo a influenzare questi testi e questi processi con gli interessi delle lobby, non arriveremo da nessuna parte”, ha detto Thunberg a seguito della Cop28
Greta Thunberg, diventata negli ultimi anni uno dei volti più noti dell’attivismo climatico, compie 21 anni oggi, mercoledì 3 gennaio. La fondatrice del movimento Fridays for Future, famosa prima per le proteste in solitaria davanti al parlamento svedese e poi per i suoi discorsi sui palcoscenici più importanti a livello internazionale, ha concluso il proprio percorso scolastico lo scorso giugno: traguardo che ha celebrato con un ultimo sciopero per il clima. Anche dopo la maturità, Thunberg ha continuato a far sentire la propria voce e a battersi per sensibilizzare l’opinione pubblica sul cambiamento climatico.
La laurea in teologia
Prima ancora di diplomarsi, Greta Thunberg ha ricevuto un dottorato ad honorem dall’Università di Helsinki, che il professor Tuomas Heikkilä ha motivato con queste parole: “La Facoltà di Teologia studia le questioni centrali dell’umanità. Le più grandi speranze e paure. Le maggiori minacce odierne, come il cambiamento climatico, la perdita della natura e le guerre, sono problemi causati dall’uomo”. Martii Nissinen, professore di Antico Testamento dell’ateneo, ha aggiunto che “scegliendo Greta come accademica onoraria, esprimiamo il nostro desiderio di essere coraggiosi e d’impatto come lei”. Di fronte a questa scelta non sono mancate le proteste, arrivate perlopiù dai conservatori, che hanno accusato l’attivista di aver trasformato il cambiamento climatico in una religione e l’università di aver premiato una studentessa per aver “marinato la scuola”.
L’arresto a Londra
Lo scorso 17 ottobre, Thunberg è stata arrestata a Londra durante una protesta contro una conferenza internazionale sul petrolio e sul gas, svolta durante il primo giorno dell’Energy intelligence forum. Assieme ad altri manifestanti ha bloccato gli ingressi dell’hotel InterContinental, dove era in corso l’evento. L’attivista è stata fermata da alcuni agenti assieme ad altre cinque persone con l’accusa di “aver bloccato il passaggio in una strada pubblica” e fatta salire su un furgone della polizia. Thunberg si è già dichiarata non colpevole, ma il processo contro di lei e le altre persone arrestate (alle quali è stata concessa la cauzione senza condizionale) inizierà il prossimo 1° febbraio.
Le dichiarazioni di Thunberg sulla COP 28
Di recente, Thunberg ha fatto sentire la propria voce fuori dal parlamento svedese, commentando quanto avvenuto durante la COP 28, la 28esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si è conclusa a Dubai lo scorso 13 dicembre. L’attivista svedese non si è unita a coloro che hanno definito "accordo storico" la decisione di quasi 200 Paesi di iniziare a ridurre il consumo globale di combustibili fossili e adottare una serie di misure per contrastare il cambiamento climatico. Thunberg ha giudicato l’intesa “una pugnalata alle spalle” per le nazioni più colpite dal riscaldamento globale. “Questo testo è inefficace e non è neanche lontanamente sufficiente a mantenerci entro il limite di 1,5°C”, ha osservato l'attivista. Dal suo punto di vista, l’accordo è stato creato come alibi per i leader mondiali, che potranno così continuare a ignorare il riscaldamento del pianeta. “Finché non trattiamo la crisi climatica come una crisi e finché continuiamo a influenzare questi testi e questi processi con gli interessi delle lobby, non arriveremo da nessuna parte”, ha concluso Thunberg.