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Live In Genova, cardinale Parolin: "Liberare gli ostaggi a Gaza, soluzione è due Stati"

Cronaca

La seconda giornata di Live In Genova, organizzato con il Festival Orientamenti, inizia con l'intervista al segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, preoccupato per la situazione di conflitto in Israele: "Gli ospedali devono essere luoghi sicuri, Gerusalemme sia una città aperta e tutelata per tutti i credenti. La guerra è tornata come elemento di risoluzione dei conflitti internazionali". Poi parla della possibile visita del papa a Kiev e Mosca, e del contrasto alla violenza sui minori

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La soluzione per il conflitto in Medioriente è due popoli e due Stati, ma è prioritario il rilascio degli ostaggi di Hamas a Gaza. Questa la posizione del segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, intervistato durante Live In Genova, l'evento di Sky TG24 organizzato con il Festival Orientamenti nel capoluogo ligure. "Ripeto l’appello del Papa - sottolinea Parolin - liberate gli ostaggi, è questo un punto chiave (VIDEO) per risolvere il problema in Medioriente. Poi bisogna cercare la soluzione definitiva del problema plaestinese. Come Santa Sede abbiamo sempre proposto la soluzione dei due popoli e due Stati, con l’aggiunta di uno Statuto internazionalmente garantito per Gerusalemme, dove tutti gli appartenenti alle religioni monoteiste possono avere accesso immediato. Certo - commenta il segretario di Stato - dopo questa situazione sarà difficile ritornare a questa formula. Spero si possa fare" (SEGUI LA SECONDA GIORNATA DI LIVE IN GENOVA).

Il cardinale Pietro Parolin a Live In Genova

Parolin: l'antisemitismo è un mostro

Il cardinale Parolin commenta anche la recrudescenza dell'antisemitismo in Europa e i numerosi episodi registrati anche in Italia: "L'antisemitismo è un mostro, mi fa paura (VIDEO) - spiega Parolin - e tenta sempre di risorgere. Abbiamo visto a quali drammi ha portato nel secolo scorso. Da parte della Chiesa Cattolica c’è sempre stato un impegno serio, nel senso dell’educazione delle nuove generazioni. Ci si dimentica del passato, è normale sia così. Ma, come dice il Papa, se non ricordiamo le nostre radici possiamo ripetere gli errori già successi. Il principio fondamentale è che la persona umana merita rispetto". Poi aggiunge: "Esistono i fondamentalismi, ma anche tante persone di buona volontà che cercano soluzioni. Questo è il compito delle religioni e dei loro rappresentanti, cercare una risposta ai problemi di oggi. Le religioni non sono parte del problema, ma della soluzione".

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Parolin: ospedali siano luoghi sicuri, si rischia crimine di guerra

Il segretario di Stato Vaticano tocca anche uno dei temi caldi di questi giorni di conflitto, ovvero gli attacchi israeliani agli ospedali a Gaza: "Ci sono alcuni luoghi che debbono essere salvaguardati anche in caso di guerra, innanzitutto gli ospedali (VIDEO), e non devono essere posti ostacoli agli operatori sanitari. La Chiesa insiste su questo punto. Questo ci dimostra la disumanità della guerra, che non tiene conto di niente e nessuno - dice Parolin - si passa sopra anche ai diritti fondamentali delle persone. Questi posti devono essere salvaguardati da parte di tutti, nessuno deve colpirli. Si può configurare un crimine di guerra? Sì, certamente c'è questo rischio, la comunità internazionale deciderà".

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Parolin: Papa a Kiev e Mosca? Il desiderio c'è, quando ci saranno le condizioni

Sul conflitto tra Russia e Ucraina, Parolin commenta la possibile visita di Papa Francesco nelle due capitali, di cui si era parlato molto nei mesi scorsi: "Rimane la prospettiva che il Papa possa andare a Kiev e Mosca (VIDEO). Non si è più riparlato di questo ultimamente, ma immagino che il Papa resti disposto a questo, lui ha desiderio di andare in entrambe le capitali, quando ci saranno le condizioni. Noi ci stiamo impegnando, c’è stata anche la visita del cardinale Zuppi. E poi siamo impegnati sul ritorno dei bambini separati dal conflitto alle loro famiglie, anche se bisogna essere ancora più incisivi su questo".

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Parolin: tornare sulla strada del dialogo e della comprensione reciproca

Parolin ritorna sulle parole usate per descrivere i conflitti internazionali esplosi negli ultimi due anni: "Il mondo sembra impazzire - spiega il segretario di Stato Vaticano - ho voluto esprimere il mio sconcerto difronte a tutto quello che succede nel mondo. Mi chiedo come mai, nonostante tutti i progressi, il mondo sta regredendo così. Penso sia tremendo che si stia tornando a usare la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti tra nazioni, la forza al posto del diritto. Ognuno perde di vista il senso del bene comune, della famiglia, della fiducia reciproca. Povertà, disuguaglianza, degrado, la nostra società non sembra poter più gestire questi elementi". Poi Parolin aggiunge: "Come porre rimedio a tutto questo? Prima bisogna rendersi conto che stiamo andando verso la rovina, tutto questo crea sofferenza e nuovi pericoli. Serve una volontà poltiica che tenga conto del bene comune, del bene di tutti. Bisogna dialogare, come dice il Santo Padre. Bisogna tornare a capire le ragioni degli altri, il loro punto di vista. Bispogna mettersi nei panni degli altri, questi sono gli atteggiamenti da utilizzare".

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Sacramenti a gay e trans, Parolin: nessuno sia escluso dalla Chiesa

Parolin parla anche del documento della Dottrina della Fede sull'apertura al battesimo e ai sacramenti a gay e transessuali, che ha ricevuto diverse critiche: "Nessuno deve essere escluso dal battesimo, la Chiesa apre le sue porte a tutti poi dipende anche da chi accetta o meno, perché a nessuno può essere imposto di far parte della Chiesa, c'é anche una risposta a questa apertura della Chiesa che viene dal Vangelo. Cristo è misericordioso con tutti". Poi aggiunge: "Per quanto riguarda il documento specifico, nello stesso si conferma quello che il dicastero aveva proposto anche negli anni precedenti, e quindi non è una novità assoluta". Il battesimo dei transessuali può essere ricevuto alle condizioni di tutti i fedel, evitando che ci sia scandalo, ci sono delle attenzioni che vengono poste, e per quanto riguarda il battesimo ai bambini di coppie dello stesso sesso, bisogna assicurare che possano ricevere l'educazione cristiana".

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Parolin: gli abusi sono una piaga, la Chiesa è impegnata

Parolin tocca anche il tema degli abusi e della pedofilia all'interno della Chiesa, sottolineando come il Vaticano sia impegnato "a contrastare gli abusi fin dai tempi di Benedetto XVI, che ha dato un impulso alla reazione a questa piaga, che poi è continuata con Papa Francesco".  E aggiunge: "L'attenzione alle vittime è fondamentale e mi pare che i meccanismi che sono stati previsti, anche a livello normativo, mettano in luce questo aspetto di attenzione, accompagnamento e di aiuto alle vittime in questo tristissimo fenomeno. E poi i  meccanismi di prevenzione: trovare la maniera per evitare che nel futuro possano succedere queste cose, trovare la maniera di reagire immediatamente nel caso dovessero succedere. Mi pare che la Chiesa si stia impegnando, anche con molta umiltà". 

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