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Guerra Israele-Hamas, Netanyahu: "Non riusciamo a ridurre le vittime civili"

Mondo
©Ansa

Il premier israeliano, in un’intervista alla Cbs, ha accusato Hamas per gli sforzi "infruttuosi" volti a ridurre al minimo le morti civili e ha aggiunto: "Abbiamo bisogno di un cambiamento culturale" per un "futuro diverso sia per gli israeliani che per i palestinesi". Nel frattempo il segretario di Stato Antony Blinken ha chiesto a Israele di adottare misure "urgenti" per porre fine alla violenza dei coloni contro i palestinesi in Cisgiordania

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Con la situazione sul campo in costante evoluzione, abbiamo deciso di raccogliere qui alcune informazioni che permettano di farsi un'idea del contesto più ampio attraverso mappe, schede e approfondimenti.

 

"Cercheremo di portare a termine il lavoro con perdite civili minime. Questo è ciò che stiamo cercando di fare: ridurre al minimo le vittime civili. Ma sfortunatamente non ci siamo riusciti". A dirlo è il premier israeliano Benjamin Netanyahu che, in un’intervista alla Cbs, ha ribadito che l'obiettivo della sua campagna militare a Gaza è distruggere Hamas. Intanto il segretario di Stato americano Antony Blinken in una conversazione telefonica con Benny Gantz - leader dell'opposizione israeliana che si è unito al gabinetto di guerra del primo ministro - ha chiesto a Israele di adottare misure "urgenti" per porre fine alla violenza dei coloni contro i palestinesi in Cisgiordania (GUERRA ISRAELE-HAMAS: GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE).

Netanyahu: "Abbiamo bisogno di un cambiamento culturale"

Netanyahu ha accusato Hamas per gli sforzi "infruttuosi" volti a ridurre al minimo le morti civili a Gaza. Secondo il premier Israele sta facendo tutto il possibile per tenere i civili lontani dal pericolo mentre combatte Hamas nella Striscia di Gaza, anche "lanciando volantini" che li avvertono di fuggire, ma i tentativi di ridurre al minimo le vittime "non hanno avuto successo". Poi ha aggiunto che non ci potrà essere un ritorno alle "strategie fallite" nel trattare con Hamas a Gaza e ha ribadito che Israele non sta cercando di occupare Gaza ma vuole che vi sia una responsabilità militare complessiva per "prevenire il riemergere del terrorismo: dobbiamo smilitarizzare e deradicalizzare" la Striscia. "Abbiamo bisogno di un cambiamento culturale", ha continuato il premier aggiungendo che deve esserci un "futuro diverso sia per gli israeliani che per i palestinesi".

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Blinken: "Misure urgenti contro violenze coloni"

Nel frattempo, nella telefonata con Gantz, Blinken ha parlato degli sforzi diplomatici per liberare gli ostaggi di Hamas e "ha sottolineato l'urgente necessità di adottare misure concrete per disinnescare le tensioni in Cisgiordania, anche affrontando i crescenti livelli di violenza da parte dei coloni estremisti", ha riferito il portavoce del dipartimento di Stato americano, Matthew Miller.

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Blinken: "Ho detto a Netanyahu che non può esserci rioccupazione di Gaza"

Blinken, secondo quanto riportano i media statunitensi, ha poi dichiarato di aver detto a Netanyahu che "non può esserci una rioccupazione di Gaza da parte" dello Stato ebraico, ma ha ammesso che "potrebbe essere necessario un periodo transitorio in cui venga garantita la sicurezza" nella Striscia. Parlando alla Abc, il segretario di Stato ha affermato che "quando si tratta del futuro di Gaza, a nostro giudizio deve essere sotto il governo palestinese e deve esserci anche sicurezza. È imperativo, se vogliamo che ci siano pace e sicurezza durature, andare effettivamente avanti per garantire che i palestinesi abbiano diritti politici, la capacità di governarsi da soli e di prendere decisioni per il proprio futuro nel proprio Stato".

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