Sondaggio, sulla sanità la priorità per gli italiani è la riduzione delle liste d’attesa
Secondo un sondaggio realizzato da Quorum/YouTrend per Sky TG24, il 63% degli intervistati è poco o per nulla soddisfatto del servizio sanitario nazionale, ma il 53% è d’accordo con l’affermazione “la sanità italiana è tra le migliori al mondo”. Il 64% ha aspettato più di tre mesi per una visita tramite Ssn, 1 su 5 ha dichiarato essersi dovuto spostare in strutture sanitarie di una regione diversa da quella in cui vive. Nella rilevazione anche le intenzioni di voto degli italiani e la fiducia nei politici
- Il tema della sanità non cessa mai di essere al centro del dibattito, politico e non, dalle liste d’attesa alla più recente questione dei tagli alle pensioni dei medici previsti dalla Manovra. Secondo un sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24, il 63% degli intervistati è poco o per nulla soddisfatto del servizio sanitario nazionale nel suo complesso, contro il 32% di chi lo giudica positivamente. Nella rilevazione anche le intenzioni di voto degli italiani e la fiducia nelle personalità politiche
- Fra i più soddisfatti ci sono gli elettori di Fratelli d’Italia (45%), seguiti dagli altri di centrodestra (42%), da chi vota Pd (32%) e dagli elettori del M5S (22%)
- A livello territoriale i più insoddisfatti sono i cittadini del Sud, dove solo il 28% giudica positivamente il servizio sanitario nazionale. Percentuale che al Centro sale al 33% e al Nord al 36%
- Contemporaneamente, però, la maggioranza assoluta dei rispondenti è convinta di ricevere un servizio migliore rispetto ad altri Paesi: il 53% è d’accordo con l’affermazione “la sanità italiana è tra le migliori al mondo”. Ben l’83% pensa che il sistema sanitario debba essere gestito interamente dallo Stato, mentre il 73% è contrario all’introduzione dell’obbligo di assicurazioni sanitarie private
- Anche in questo caso si registra un forte divario fra Nord (58%) e Sud (45%) per quanto riguarda il livello della sanità rispetto al resto del mondo. Percentuali simili invece fra Nord, Centro e Sud per quanto riguarda la gestione statale e le assicurazioni private
- Alla richiesta di una priorità a cui destinare i fondi per la sanità all’interno della Manovra, la maggioranza relativa (39%) degli italiani seleziona la riduzione delle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie. Gli altri interventi sono decisamente staccati: la formazione e assunzione di nuovo personale sanitario è al 16%, l’aumento dei salari al 10% e l’aumento dei fondi per gli ospedali è al 9%
- Il 6% ha indicato la ricerca medica come priorità a cui destinare i fondi, il 4% le campagne di prevenzione e il 2% i servizi di assistenza per gli anziani
- A domanda diretta, l’introduzione di un’indennità ad hoc per il personale impegnato nella riduzione delle liste d’attesa è considerata una misura efficace da oltre 2 intervistati su 3 (68%), mentre il 63% ritiene utile aumentare i salari del personale sanitario
- Interessante notare che anche sull’aumento dei salari c’è una differenza territoriale: al Nord la percentuale di risposte “efficace” cresce al 69%, mentre al Sud scende al 56%
- A proposito del taglio delle pensioni dei medici previsto dalla Manovra, i rispondenti sono divisi: il 42% è favorevole mentre il 43% è contrario
- Non sorprende che i più favorevoli al taglio delle pensioni siano gli elettori della maggioranza che ha disegnato la Manovra (56% FdI e 59% altri partiti di centrodestra)
- Nell’ultimo anno, circa due intervistati su tre (64%) hanno aspettato più di tre mesi per una visita tramite servizio sanitario nazionale
- Una circostanza, quella dell’attesa superiore ai tre mesi, che si è verificata soprattutto fra le donne (69%) e gli over 55 (73%)
- Fra chi si è confrontato con questo problema, circa la metà è ricorso alla sanità privata (pari al 30% della popolazione generale), mentre il 36% ha prenotato ugualmente la visita con il SSN. Il 16% di chi ha dovuto attendere (pari a un italiano su 10), infine, ha rinunciato alla prestazione
- Il 19% degli intervistati, 1 su 5, ha dichiarato essersi dovuto spostare in strutture sanitarie di una regione diversa da quella in cui vive per ricevere prestazioni mediche
- La percentuale è più alta di chi si è spostato per curarsi è quella degli abitanti del Mezzogiorno (24%), mentre per Nord e Centro il dato si ferma al 17%
- Passando allo scenario politico italiano, la maggior fiducia rimane quella risposta nel presidente della Repubblica Sergio Mattarella (60%). Lieve crescita per diversi leader rispetto al 9 ottobre: +1% per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, Giuseppe Conte, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Matteo Renzi
- Per quanto riguarda le intenzioni di voto, Fratelli d’Italia è il primo partito con il 29,5% (-0,2% rispetto al 9 ottobre). La Lega tocca il suo massimo nella serie storica dei sondaggi YouTrend per Sky TG24 da marzo 2023: il partito di Salvini è al 9,5%. Prosegue progressivamente il calo del Movimento 5 Stelle (14,2%), mentre il Pd continua a oscillare fra il 19 e il 20%
- Rispetto alla rivelazione del 9 ottobre, rimane stabile il giudizio sull’operato del governo Meloni, con un 37% che lo giudica positivamente e un 56% negativamente
- Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 31 ottobre e il 2 novembre 2023 su un campione di 802 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagata per quote di genere ed età incrociate stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore è del +/- 3,5% con un intervallo di confidenza del 95%