Taglio delle pensioni, medici in sciopero: "Rischio fuga da Ssn"

Cronaca

La misura nella legge di Bilancio, denunciano, porterà ad una riduzione delle pensioni fino a 26mila euro l'anno ed il rischio immediato è quello di una nuova fuga di professionisti dal Servizio sanitario nazionale

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Nessun passo indietro dell'esecutivo rispetto al taglio delle pensioni dei medici previsto in manovra, così i sindacati di categoria hanno proclamato formalmente lo stato di agitazione, con assemblee in tutte le aziende sanitarie, e annunciato che indiranno una giornata di sciopero nella prima data utile.

Il rischio esodo

La misura nella legge di Bilancio, denunciano, porterà ad una riduzione delle pensioni fino a 26mila euro l'anno ed il rischio immediato è quello di una nuova fuga di professionisti dal Servizio sanitario nazionale (Ssn) che "rischia di crollare", avverte Pierino Di Silverio, segretario di Anaao Assomed. "Circa 6mila medici e dirigenti sanitari del Ssn - spiega - hanno già maturato i requisiti pensionistici o li matureranno nel 2024, ovvero 42 anni e 10 mesi di contributi e 67 anni di età. Prevediamo che ci sarà un esodo perché i professionisti che potranno andare in pensione sceglieranno probabilmente di farlo subito, per evitare il pesante taglio alla loro pensione che scatterà dal primo gennaio 2024". Dunque, avverte Di Silverio, "si rischia un abbandono massiccio del Ssn già da subito e si delinea un quadro nero per una Sanità pubblica già in crisi: alla più che probabile uscita di circa 6mila professionisti, si deve infatti sommare l'uscita di altri circa 4mila medici che ogni anno vanno generalmente in pensione pur non avendo maturato i requisiti. Numeri che vanno ad aggiungersi alla carenza di personale negli ospedali che attualmente è già stimata in almeno 15mila unità". 

La misura

Si parla di un taglio dell'assegno pensionistico per almeno 50mila persone. Per questo, i sindacati inviteranno gli iscritti che hanno maturato i requisiti a presentare immediatamente la domanda di quiescenza e ad usufruire in questi ultimi giorni di lavoro di tutti i giorni di ferie accumulati. "Se, con questa manovra il governo intende spingere ulteriormente i medici ad abbandonare il Ssn, daremo con piacere loro una mano - affermano Di Silverio e Guido Quici, presidente del sindacato Cimo-Fesmed -. E quando i pazienti che si recheranno in ospedale troveranno ancora meno professionisti a curarli, sapranno chi ritenere responsabile". 

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