Guerra Hamas-Israele, cresce allerta anche in Italia: quali sono gli obiettivi sensibili?
Sale anche nel nostro Paese l’attenzione per il rischio attentati. Sabato si è tenuto al Viminale il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, per una ricognizione sugli obiettivi sensibili: sono oltre 28mila, di cui 205 israeliani. Si tratta soprattutto di obiettivi diplomatici, religiosi o legati a interessi commerciali. In particolare, l’attenzione è massima intorno a consolati, sinagoghe, scuole, musei, luoghi di cultura riferibili allo Stato di Israele. Ma non solo
- Mentre continua la guerra tra Hamas e Israele, anche in Italia cresce l’attenzione per il rischio di attentati. L’allerta, innalzata intorno agli obiettivi sensibili già sabato 7 ottobre dopo i primi raid da Gaza, è salita ancora di più dopo l’avviso degli 007 Usa: da Al Qaeda sarebbe stato diffuso un appello alla Jihad affinché i musulmani si mobilitino nel mondo contro obiettivi israeliani e americani. Sabato si è tenuto al Viminale il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, per una ricognizione sugli obiettivi sensibili nel nostro Paese
- Da quanto è emerso, in Italia gli obiettivi sensibili sono oltre 28mila, di cui 205 israeliani. Si tratta soprattutto di obiettivi diplomatici, religiosi o legati a interessi commerciali. In particolare, l’attenzione è massima intorno a consolati, sinagoghe, scuole, musei, luoghi di cultura riferibili allo Stato di Israele (nella foto, il Campidoglio a Roma illuminato con la bandiera israeliana e quella della pace)
- Ma la riunione al Viminale si è chiusa con l'invito a rafforzare la vigilanza non solo intorno agli obiettivi legati a Israele ma a 360 gradi, con “l'innalzamento del livello di attenzione verso ogni possibile obiettivo e un rafforzamento delle misure di prevenzione sul territorio". Il Paese deve prepararsi a "mesi difficili", ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi
- In primis le misure di sicurezza in Italia sono state innalzate in tutti i luoghi diplomatici, con ambasciate e consolati che potrebbero essere presi di mira. Allerta massima anche intorno ai luoghi di culto, visto che nel nostro Paese ci sono centinaia di sinagoghe. Ma si guarda più in generale a tutti gli eventi che richiamano folle, a stazioni e aeroporti, a luoghi simbolo delle città. A prefetti e questori è stata inviata una circolare per vigilare sui tutti i luoghi che potrebbero diventare obiettivi sensibili
- “Si rende necessario rafforzare i servizi di vigilanza e controllo del territorio a carattere generale e sensibilizzare con effetto immediato le misure di vigilanza e sicurezza a protezione degli obiettivi diplomatico-consolari, religiosi, culturali, economici e commerciali israeliani, ebraici e palestinesi e di ogni altro sito e/o interesse ritenuto a rischio per la circostanza”, si legge nella circolare firmata da Vittorio Pisani, capo della Polizia
- Una delle città più a rischio è Roma, dove tra l’altro lunedì c’è la cerimonia per l'80/o anniversario del rastrellamento delle Ss nel Ghetto. Nella capitale c’è il secondo ghetto ebraico più antico in Italia e ci sono 17 sinagoghe, la scuola, numerose residenze diplomatiche, l'ambasciata, la compagnia di bandiera El Al. Oltre alla Sinagoga principale, attenzione anche al Tempio Maggiore, Portico d’Ottavia, Chiesa di Sant’Angelo in Pescheria, Oratorio Di Castro, Tempio dei giovani
- A Roma rafforzata la sicurezza anche intorno alle sedi di rappresentanza dello Stato palestinese, all’Aventino, a Villa Gordiani e a San Giovanni
- Attenzione massima anche a Venezia, dove è presente il primo ghetto d’Europa con 5 sinagoghe. Qui la presenza delle forze dell'ordine è stata potenziata dallo scorso sabato. Nei giorni scorsi anche l'elicottero della polizia ha sorvolato l’area. "Stiamo lavorando per mettere in sicurezza il Ghetto, per tutte le persone che ci vivono", ha detto il prefetto Michele di Bari, aggiungendo che le forze dell'ordine "stanno monitorando la situazione giorno dopo giorno, con l'aiuto della comunità ebraica, per capire cosa sia meglio attenzione"
- A Milano massima allerta nel cuore del vecchio quartiere ebraico, dove si trovano la Sinagoga del Beltrami, il Memoriale della Shoah, il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC), il Giardino dei Giusti e la newyorkese Casa 770
- In Emilia-Romagna innalzati i controlli intorno alle sinagoghe e il museo ebraico di Ferrara; in Toscana a Siena e Pitigliano; nelle Marche ad Ancona, Pesaro, Urbino e Senigallia; in Piemonte a Casale Monferrato, Carmagnola e Cherasco. Allerta anche in Friuli Venezia Giulia per la sinagoga di Trieste (foto), aperta al culto, e a Napoli
- Allerta alta, quindi. Anche se il governo ha precisato che "evidenze concrete e immediate" di minacce non ci sono. Attenzione viene posta anche alle possibili infiltrazioni di terroristi tra i flussi di migranti e si monitora internet in modo da intercettare eventuali segnali di pericolo. Attenzione anche per la possibile attivazione di cellule e “lupi solitari”. "Stiamo facendo tutto ciò che si deve fare per garantire la sicurezza. Non c'è un rischio imminente ma nulla va sottovalutato", ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani