Migranti, per gli italiani né il governo né l'Ue sono in grado di risolvere la crisi
C'è poca fiducia sulla capacità dell'esecutivo Meloni e di Bruxelles di porre rimedio alla questione migratoria. È quanto emerge dall’ultimo sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24. Gli intervistati si dicono però d'accordo con alcune linee di Palazzo Chigi, dalla richiesta di ridistribuzione degli arrivi a livello Ue (76%) alla misura che inasprisce i controlli su chi si dichiara minorenne (71%). Contrari al prolungamento della detenzione dei Cpr (56%) e alle cauzioni (53%)
- Gli italiani hanno poca fiducia nella capacità del governo Meloni di porre rimedio alla crisi migratoria. È quanto emerge dall’ultimo sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24: il 66% degli intervistati – 2 persone su 3 - non pensano che l’esecutivo di Giorgia Meloni saprà gestire i flussi migratori nei prossimi mesi
- Le posizioni sono ovviamente molto diverse a seconda dell’elettorato: il 74% di chi vota Fratelli d’Italia e il 69% di chi supporta gli altri partiti di centrodestra continua a dare fiducia al governo Meloni anche in tema di migranti
- Tra i leader e gli esponenti di spicco del governo, la presidente del Consiglio resta la figura considerata più affidabile per gestire il tema migranti: la pensa così il 22% degli intervistati. Seguono Salvini (17%), Tajani (8%) e Piantedosi (4%). In generale, però, per il 49% degli italiani nessuno di loro è davvero “affidabile” in questo campo
- L’unico politico della maggioranza che ottiene fiducia sul tema dei migranti anche al di fuori del suo elettorato - in generale anche tra persone non attivamente interessate alla politica, quindi indecisi e astenuti - è Matteo Salvini. Di Meloni si fida il 56% degli elettori di FdI
- Le immagini dei migranti che sbarcano sulle coste italiane suscitano nel 28% degli intervistati un sentimento di “compassione”. Poi ci sono solidarietà (23%), e rabbia (19%). Meno comuni paura (9%), speranza (7%) e indifferenza (5%)
- È soprattutto tra l’elettorato del Pd (41% e 38%) che gli sbarchi provocano compassione e solidarietà. La rabbia è presente in maniera più consistente nell’elettorato di centrodestra (al 25% tra chi vota Fratelli d'Italia e al 27% tra chi vota gli altri partiti di centrodestra), così come la paura (11%), che sono sentimenti diffusi specialmente tra l'elettorato localizzato nel Nord (24% e 10%)
- Il governo ha recentemente approvato il terzo testo di legge in tema di migranti da quando si è insediato. Tra le varie misure proposte, quella che incontra maggiormente il favore degli intervistati è la verifica dell’età di chi si presenta come minorenne: il 71% si dice d’accordo. Non convincono il prolungamento a 18 mesi della detenzione per i migranti nei Centri di Permanenza per i Rimpatri e la cauzione da 5mila euro
- Come dovrebbe essere gestita l’accoglienza dei migranti a livello europeo? Sul punto gli italiani sono compatti: per il 76% dovrebbe esistere una regola obbligatoria per redistribuire gli immigrati che arrivano in Europa in tutti gli Stati membri dell’Unione europea. In questo il campione di intervistati sposa la linea del governo Meloni
- A livello Ue è in discussione una proposta di riforma del trattato che regola la gestione dell’immigrazione in Europa, il Regolamento di Dublino. La riforma prevede che la ricollocazione degli immigrati dai Paesi di frontiera (come l’Italia) verso gli altri Paesi europei non sia obbligatoria, ma che gli Stati possano evitare di accogliere migranti pagando una cifra per ciascun immigrato che non viene accolto. Il 61% degli intervistati è contrario a questa proposta
- C’è poi da dire che il 73% di chi ha partecipato al sondaggio non ha fiducia nel fatto che l’Ue potrà aiutare l’Italia a gestire l’immigrazione
- Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 4 e il 5 ottobre 2023 su un campione di 802 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagata per quote di genere ed età incrociate stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore è del +/- 3,5% con un intervallo di confidenza del 95%