Sondaggio, per i giovani under 30 italiani il cambiamento climatico è il timore maggiore
In occasione di Sky 20 anni, l’istituto Quorum / YouTrend ha realizzato un sondaggio per Sky TG24 intervistando giovani fra i 18 e i 30 anni. È emerso che circa la metà guarda con ottimismo al futuro (53%) e pensa di aver ricevuto un’infanzia e adolescenza migliori di quelle dei genitori. Tra le preoccupazioni maggiori l’ambiente e il lavoro. La crisi economica frena la natalità. Fiducia nella tecnologia e nell’intelligenza artificiale. L’Italia non è considerato “un Paese per giovani”
- In occasione dell’evento Sky 20 anni, l’istituto di ricerca Quorum / YouTrend ha realizzato per Sky TG24 un sondaggio intervistando un campione di giovani fra i 18 e i 30 anni. È emerso che circa la metà guarda con ottimismo al futuro (53%). Dalle preoccupazioni maggiori al rapporto con la tecnologia, ecco i risultati
- Circa la metà dei giovani italiani pensa di aver avuto un’infanzia più felice dei propri genitori (49%). Sono i giovani laureati e occupati a vedere il confronto con i genitori molto più roseo (rispettivamente per il 51% e per il 52%), mentre i disoccupati sono l’unica categoria dove le risposte negative prevalgono su quelle positive. C’è anche una differenza geografica molto rilevante: i giovani del Sud (55% di risposte “più felice”) vedono un miglioramento molto più netto di quelli del Nord (43%)
- Entrando nel dettaglio, l'evoluzione ne futuro legato a lavoro e reddito rende preoccupato il 62% dei giovani italiani. Solo il 18% si dice fiducioso
- Anche la politica globale preoccupa quasi 2 giovani italiani su 3. Solo il 13% ha risposto di essere fiducioso dell'evoluzione futura dei possibili scenari
- Il benessere psicofisico individuale futuro preoccupa il 44% dei giovani. Coloro che invece si dicono fiduciosi sono il 30%
- Uno degli aspetti su cui i giovani sembrano più ottimisti per il futuro è la vita affettiva e sociale. Il 37% è preoccupato, mentre il 35% è fiducioso
- Il 45% dei giovani italiani è preoccupato per l'evoluzione dell'influenza di social network e intelligenza artificiale nella società. Mentre questi aspetti lasciano fiduciosi il 24% degli intervistati
- I temi ambientali sono quelli che lasciano le maggiori preoccupazioni future per i giovani. L'evoluzione futura di questi aspetti preoccupa il 71% degli intervistati, solo il 14% si dice fiducioso
- Quasi la metà dei giovani italiani è preoccupato per l'evoluzione futura degli aspetti legati alla natalità. Solo il 17% si è detto fiducioso. Interessante notare che su questo tema la preoccupazione è più alta fra i ragazzi (49%) che fra le ragazze (43%)
- La maggior parte dei giovani non è preoccupata dal fatto che lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale metta in pericolo l’umanità: solo il 38% è d’accordo con questa prospettiva di rischio
- Il cambiamento climatico, come detto, è una delle preoccupazioni principali per i giovani: il 79% di loro è d’accordo con la necessità di un intervento tempestivo per evitare che la Terra diventi sempre più inabitabile. Questa risposta è trasversale rispetto alle intenzioni di voto, venendo sposata sia dai giovani di centrosinistra che da quelli di centrodestra
- Piuttosto condivisa (il 67% è d’accordo), soprattutto dagli uomini (70%), è l’idea che la pornografia online abbia influenzato le relazioni sessuali e affettive dei giovani
- Fra le altre affermazioni con il maggiore accordo c'è quella secondo cui “L’Italia non è un Paese per giovani”, con il 73% che si dichiara d’accordo e il 23% in disaccordo
- Interrogati sull’ostacolo principale ad avere figli, un giovane su tre (33%) indica il timore dovuto alla crisi economica, seguito dalla mancanza di prospettive per i giovani (27%). Gli ostacoli lavorativi che frenano le donne che decidono di avere figli sono indicati – non sorprendentemente – molto più dalle ragazze (18%) che dai ragazzi (6%)
- Altre risposte con percentuali però molto basse indicate come freno all'idea di avere figli sono i cambiamenti culturali che portano le coppie a fare un figlio, la preoccupazione per il futuro post-pandemia e i timori per la guerra in Ucraina
- La famiglia “tradizionale” composta da un padre, una madre e uno o più figli è vista come “l’unica vera famiglia” appena da 1 giovane su 4 (25%), mentre il 70% risponde che è “uno dei tanti tipi di famiglia esistenti”. Le percentuali sono molto più nette fra le donne (18%-78%), molto più che fra gli uomini (32%-63%). I giovani elettori dei partiti di centrodestra sono i più convinti della centralità della famiglia tradizionale, con il 33% fra gli elettori di FdI e il 42% fra quelli degli altri partiti alleati
- WhatsApp è la rete social più utilizzata, con una diffusione quasi totale (90%). Fra i social network, Instagram (85%) supera Facebook (69%) in tutte le fasce d’età, anche se di misura fra i 27-30enni. TikTok ha la distribuzione più differenziata per età (57% fra i 18-22 anni, 33% sopra i 27 anni), e fra gli under 23% supera Facebook. Anche Twitter/X (28%) e Snapchat (13%) sono molto più usati dai più giovani. LinkedIn (29%) cresce nettamente con l’avanzare della carriera universitaria e lavorativa
- Circa il 6 giovani italiani su 10 hanno fiducia nell’esercito (61%), nella Polizia e nei Carabinieri (60% e 59%, rispettivamente) e nel Presidente della Repubblica (59%). La fiducia è decisamente inferiore verso il governo come istituzione (24% di fiducia) e soprattutto il mondo della politica (18%), agli ultimi due posti nella graduatoria. In una posizione intermedia il mondo dell’imprenditoria (51% di fiducia, con un picco al Nord), il Papa (44%), le banche (39%) e – più lontana – la Chiesa Cattolica (27%)
- Oltre l'80% dei giovani guarda Sky TG24. Oltre la metà del campione intervistato lo guarda almeno qualche volta al mese
- Gli under 30 intervistati risultano abbastanza in linea con il dato nazionale generale, con un risultato sopra la media per il M5s e i piccoli partiti, soprattutto di sinistra. Dati inferiori ai più recenti sondaggi nazionali per i partiti di centrodestra (complessivamente al 43% circa) e per il Pd. In questa fascia d’età, FdI è il primo partito al 29,2%, seguito dal M5S al 17,1% mentre il Pd è al 16,2%. La Lega ottiene il 7,5%, Forza Italia ottiene il 4%, Alleanza Verdi-Sinistra il 3,8%, Azione il 3,7%
- Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 28 settembre e il 2 ottobre 2023 su un campione di 801 intervistati rappresentativi della popolazione fra i 18 e i 30 anni residente in Italia, indagata per quote di genere ed età incrociate stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore è del +/- 3,5% con un intervallo di confidenza del 95%.