
Scuola, 70% degli italiani la giudica negativamente. Il 63% preferisce pubblica a privata
Secondo la rilevazione Quorum/YouTrend per Sky TG24, il 67% degli intervistati vorrebbe più ore di inglese, il 52% di altre lingue e di italiano e il 42% di matematica. Il 76% è favorevole al voto in condotta, il 66% a un 'docente tutor' e il 55% all'uniforme

Il tema della scuola è al centro del nuovo sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum / YouTrend per Sky TG24, diffuso oggi dal canale all news. Il 69% giudica la scuola italiana negativamente in generale
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Per il 59% degli intervistati la qualità della scuola sia diminuita rispetto a quando da loro frequentata. La percezione è, per questioni anagrafiche, minoritaria tra i 18-34enni (44%)
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Quasi quattro italiani su cinque (78%) giudicano negativamente la qualità delle strutture scolastiche. Il 57% giudica negativamente l’insegnamento delle lingue straniere, in particolare tra i più giovani (72%)

Il 52% giudica negativamente la qualità degli insegnanti e il giudizio prevale tra i 18-34enni. In controtendenza la maggioranza degli elettori Pd: il 59% dà giudizio positivo. Anche sull’insegnamento delle materie tecniche e professionalizzanti prevalgono giudizi negativi (49%), accentuati tra i giovani (56%). In questo caso, sono in controtendenza gli elettori di centrodestra: giudizi positivi dal 54% degli elettori di FDI e il 56% degli altri elettori cdx. Prevalgono giudizi positivi per l’insegnamento delle materie umanistiche (48%) e scientifiche (51%)

Per la maggioranza degli italiani andrebbero aumentate le ore di inglese (67%), delle altre lingue straniere (52%), italiano (52%) e delle materie scientifiche (42%). La maggioranza relativa (42%) ridurrebbe le ore di latino e quelle di filosofia (35%). Gli over 55 aumenterebbero le ore di matematica (46%) e storia (36%), mentre i giovani manterrebbero l’orario attuale (42% e 53% rispettivamente). Al contrario la maggioranza dei 18-34enni ridurrebbe le ore di filosofia (42%), mentre gli over 55 manterrebbero l’orario attuale (38%) o aumenterebbero le ore (19%)

Un italiano su tre (33%) non ha preferenze sul percorso di studio che potrebbero intraprendere i figli, mentre il 35% vorrebbe che scegliesse un istituto tecnico o professionale e il 25% il liceo

Le preferenze per il liceo sono maggioritarie solamente tra i laureati (39%), mentre gli istituti tecnici o professionali sono preferiti da chi non ha la laurea (37% fra chi ha la licenza media, 40% fra i diplomati)

Solo il 5% di chi ha una preferenza per il percorso di studi intrapreso dal figlio lo costringerebbe ad adeguarvisi. La maggioranza (53%) di chi ha una preferenza accetterebbe la sua decisione, mentre il 40% cercherebbe di convincerlo a cambiare idea prima di seguire le sue preferenze

L’82% degli italiani ritiene che i prezzi del materiale scolastico siano troppo alti, solo per l’8% sono equi. Non emergono differenze fra chi ha figli iscritti a scuola e chi non li ha

Il 55% degli italiani si dice favorevole all’introduzione dell’uniforme nelle scuole italiane, mentre il 34% è contrario.

Il consenso verso la divisa è alto nel Mezzogiorno, dove si dicono favorevoli due italiani su tre (66%)

Considerando l’orientamento di voto, i contrari prevalgono solamente tra gli elettori del Partito Democratico (49%)

Il 76% degli italiani è favorevole a considerare il voto in condotta alla stregua dei voti nelle materie di studio, ma il consenso è molto più basso tra i 18-34enni (46%)

Il 66% è favorevole all’introduzione di una figura di ‘docente tutor’, che supporti gli studenti nell’orientamento scolastico. Il suo ruolo è meno apprezzato nel Nord (59%), rispetto al Centro (71%) e al Mezzogiorno (70%). Favorevoli soprattutto elettori di centrodestra (80%) e del M5S (77%)

Il 63% degli italiani preferisce la scuola pubblica, anche avendo la possibilità economica di iscrivere i figli in una privata

Tra i più decisi a scegliere il pubblico gli over 55 (70%) e i residenti nel Mezzogiorno (67%)

Più orientati verso il pubblico anche gli elettori PD (76%)

Nota metodologica - Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 6 e il 7 settembre 2023 su un campione di 800 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagata per quote di genere ed età incrociate stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore è del +/- 3,5% con un intervallo di confidenza del 95%
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