
Sondaggio, il 90% giudica internet e social poco sicuri. Uno su 5 ha subìto cyberbullismo
Più di 9 persone su 10 ritengono giusto che i genitori possano controllare le attività dei figli sui social network, il 38% lo farebbe per i ragazzi fino ai 18 anni. L’età media ritenuta adatta per iniziare a usare dispositivi digitali senza la supervisione di un adulto è 11 anni. È quanto emerge dall’ultima rilevazione di Quorum/YouTrend per Sky TG24. Al centro del sondaggio anche la politica: Giorgia Meloni resta la leader di partito di cui gli italiani si fidano di più, continua la crescita del Pd

Quasi il 90% degli italiani considera internet e i social network un luogo poco o per nulla sicuro, e la stessa percentuale ritiene giusto che i genitori possano controllare le attività online dei figli. È quanto emerge dal sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24 che ha analizzato anche i temi dell’uso dei dispositivi digitali da parte dei minori, del cyberbullismo e della tutela dei dati personali
Il sondaggio Quorum/YouTrend per Sky TG24 della scorsa settimana
Secondo gli intervistati, 11 anni è l’età media a cui i minori possono iniziare a usare il computer, il tablet e lo smartphone senza la supervisione di un genitore. Per la televisione il dato scende a 8 anni, per i videogiochi a 10
I consigli per una navigazione internet sicura
Il dato dell’età è la media fra le risposte indicate dagli intervistati con figli minorenni e senza figli minorenni: i secondi hanno indicato soglie di età più alte
Minori e social, Save The Children: “Serve un sistema di verifica dell’età”
Secondo il 74% degli intervistati, i bambini fino a 10 anni possono vedere la televisione senza la supervisione di un adulto. La percentuale scende al 57% per quanto riguarda la console di videogiochi e al 35% se si parla di usare un computer connesso a internet. Se si parla invece di adolescenti dai 15 anni in su, le percentuali sono al 6% per la tv, al 21% per il computer e al 12% per le console
I pericoli della rete per i minori
Per quanto riguarda i tablet, il 41% ne approva l’uso senza supervisione per i bambini fino ai 10 anni di età, mentre la percentuale scende al 30% se si parla di smartphone. Percentuali molto simili fra chi darebbe l’ok al tablet fra gli 11-12 anni (18%), fra 13 e 14 anni (19%) e dai 15 anni in su (19%). Per lo smartphone si scende al 21% per la fascia 11-12 anni e per quella over 15, mentre il 26% ritiene che l’età più adatta sia fra i 13 e i 14 anni

Si avverte una fortissima esigenza di controllo nell’utilizzo di internet e dei social in particolare da parte degli adulti: oltre il 90% ritiene che ci sarebbe bisogno di un qualche tipo di autorizzazione genitoriale delle attività dei figli fino ai 14 anni. Il 28% pensa che l’autorizzazione dovrebbe essere richiesta fino ai 18 anni

Oltre il 90% ritiene anche giusto che i genitori possano controllare le attività dei figli sui social network, il 38% lo farebbe per i ragazzi fino ai 18 anni

Quasi il 90% degli intervistati considera internet e i social network un luogo poco o per nulla sicuro: una percentuale che cresce con l’età ma che rimane altissima (82%) anche tra i cosiddetti “nativi digitali” (under 35)

Quasi il 60% degli intervistati ritiene che internet e i social network siano più un luogo rischioso che una fonte di opportunità

Sul confronto fra rischi e opportunità, colpisce la fiducia sensibilmente più alta (per quanto sempre minoritaria) dei genitori di minorenni rispetto alle persone che non hanno figli minori

Quasi un italiano su cinque (19%) dichiara di aver subìto episodi di cyberbullismo almeno una volta nella vita

Una percentuale che quasi raddoppia tra gli under 35, arrivando al 36%. Per quanto riguarda la fascia 35-54 anni il dato scende al 20%, per gli over 55 al 9%

Il 77% degli intervistati ritiene probabile che le big tech usino i dati personali in maniera impropria a fini commerciali, contro il 15% che lo ritiene poco o per nulla probabile

Per la maggioranza, 56%, la sicurezza dei dati personali non dipende dalla nazionalità dell’azienda tech che li gestisce

Per quanto riguarda la politica italiana, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella rimane la figura in cui gli italiani ripongono più fiducia (63%). Segue Giorgia Meloni, stabile al 40%. In generale peggiora il giudizio su tutti i leader dell’opposizione, mentre i leader di Governo vedono una crescita di fiducia (Berlusconi in particolare) o un calo della “non fiducia”. Per Elly Schlein fiducia stabile in positivo, ma aumenta significativamente in negativo (+5 poco/per nulla)

Variazioni di fiducia che si riflettono anche sul giudizio sul governo, che riprende a salire: +1% di pareri positivi rispetto alla scorsa settimana, i negativi scendono del 2%

Per quanto riguarda le intenzioni di voto, Fratelli d’Italia rimane stabile poco sotto il 29%, mentre continua la crescita del Pd che, dopo aver superato per la prima volta in questa legislatura il 20% la settimana scorsa, guadagna un altro mezzo punto. Crescono anche il M5S e gli altri partiti di centrodestra, calano leggermente tutti gli altri

NOTA METODOLOGICA - Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 29 e il 30 Marzo 2023 su un campione di 805 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagata per quote di genere ed età incrociate stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore è del +/- 3,4% con un intervallo di confidenza del 95%.
Nota: la domanda sull’età dell’utilizzo dei dispostivi richiedeva una risposta puntuale (l’età in anni): i dati puntuali forniti sono una media ponderata, le fasce sono delle aggregazioni