
Lutto nazionale, da Berlusconi a Papa Francesco: ecco quando e per chi è stato usato
Sono diversi i casi in cui in passato sono state proclamate giornate di lutto nazionale: per la scomparsa di ex presidenti della Repubblica come Giovanni Leone, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, di Pontefici come Giovanni Paolo II, oppure per il ricordo delle vittime della strage di Nassiriya o di disastri naturali. Berlusconi nel 2023 è stato il primo premier, che non sia stato anche capo del Quirinale, per cui è stata presa la stessa decisione
IL LUTTO NAZIONALE
- Ex presidenti della Repubblica, Papi, vittime di guerra o di disastri naturali. Nella storia repubblicana le volte in cui è stato proclamato il lutto nazionale sono diverse e non corrispondono tutte a un’unica casistica. Questo perché è la Presidenza del Consiglio dei ministri – come chiarisce una circolare del 2002 – a valutarne l’opportunità. Come accadde nel caso di Silvio Berlusconi, morto nel 2023

CHI DECIDE DI PROCLAMARE IL LUTTO NAZIONALE
- Il lutto nazionale (o locale) viene dichiarato “secondo le modalità e i contenuti indicati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri”, spiega la circolare del dicembre 2002, la stessa che disciplina anche le esequie di Stato. Non vengono fissati altri limiti di alcun tipo: la scelta è quindi demandata direttamente al Cdm in carica

LA DIFFERENZA CON I FUNERALI DI STATO
- Nel caso delle esequie di Stato si specifica invece per chi possono essere disposte. Si menzionano “le massime autorità della Repubblica in carica”, a cui – su delibera del Cdm – si aggiungono “personalità che abbiano offerto particolari servizi alla Patria o cittadini che abbiano illustrato la Nazione, o cittadini caduti nell'adempimento del dovere o vittime di azioni terroristiche o di criminalità organizzata” (in foto: i funerali di Stato di David Sassoli, il 14 gennaio 2022)

I CASI DI LUTTO NAZIONALE NELLA STORIA ITALIANA: LE VITTIME DI DISASTRI
- Di fatto, quindi, i casi in cui si è proclamato il lutto nazionale corrispondono agli stessi per cui la circolare prevede che si possano celebrare i funerali di Stato. In Italia si è osservato il lutto nazionale per le vittime del terremoto in Centro Italia (nel 2016) o per le vittime delle alluvioni che hanno colpito l’Emilia-Romagna (nel 2023)

IL PONTE MORANDI
- Il 18 agosto 2018 la stessa decisione era stata presa per le vittime del Ponte Morandi di Genova, crollato quattro giorni prima. Nel 2012 si erano ricordati con lutto nazionale i morti a causa del terremoto che aveva sconvolto l'Emilia

LA STRAGE DI NASSIRIYA
- Il 18 novembre 2003 fu lutto nazionale per le vittime della strage di Nassiriya: sei giorni prima un attentato nella città irachena uccise 28 persone, tra cui 19 italiani che si trovavano nel Paese per la missione “Operazione antica Babilonia”

GLI EX PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA
- In passato è stato lutto nazionale anche per tre ex presidenti della Repubblica. Nel 2001 fu dichiarato per la morte di Giovanni Leone, nel 2016 per quella di Carlo Azeglio Ciampi. Nella loro lunga storia politica passarono anche per le stanze di Palazzo Chigi, ma la scelta del lutto nazionale fu proclamata per il loro ruolo al Quirinale. Più di recente, nel 2023, l'onore è stato tributato anche per la scomparsa di Giorgio Napolitano

IL CASO DI BERLUSCONI
- Silvio Berlusconi è stato quattro volte presidente del Consiglio (1994-1995, 2001-2005, 2005-2006, 2008-2011). Nessun premier nella storia della Repubblica ha passato più giorni di lui a Palazzo Chigi. Ma la proclamazione del lutto nazionale creò qualche polemica. Solo per gli ex premier Leone e Ciampi era stata fatta la stessa scelta. Loro, però, oltre che primi ministri, erano stati anche presidenti della Repubblica. Più tardi anche Forlani ha avuto il lutto nazionale

I PAPI
- Sono state disposte giornate di lutto nazionale anche per la morte di diversi Papi: nel 1963 per Giovanni XXIII venne rinviata la Festa della Repubblica. Nel 1978 per Paolo VI e Giovanni Paolo I venne proclamato un giorno di lutto. Furono invece ben 3 nel 2005 per Giovanni Paolo II (in foto). Nessun giorno ufficiale per Benedetto XVI (in quanto non era Pontefice regnante dopo le dimissioni)
IL LUTTO PER PAPA FRANCESCO
- Per la scomparsa di Papa Francesco, il governo ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale, dal 22 al 26 aprile 2025, data dei funerali di Bergoglio. Si tratta del lasso di tempo più esteso per l'omaggio a un Pontefice
LE BANDIERE A MEZZ'ASTA
- Simbolo del lutto nazionale sono le bandiere a mezz'asta degli edifici pubblici (anche all'estero, secondo disposizioni). Quelle interne sono accompagnate da due strisce di velo nero a cravatta. La bandiera nazionale abbrunata, con velo nero a cravatta, viene esposta esternamente solo nel caso di esequie del Capo dello Stato, in carica o emerito