
Sono cinque i giorni di lutto nazionale stabiliti dal Consiglio dei ministri. A partire da oggi e fino a sabato 26, giorno del funerale del Pontefice, le autorità pubbliche ridurranno gli impegni sociali e sugli edifici pubblici le bandiere saranno a mezz’asta
Bandiere a mezz’asta, stop agli impegni sociali per le autorità pubbliche e possibilità di osservare un minuto di silenzio nelle scuole o sui posti di lavoro. Queste sono alcune delle pratiche che si mettono in atto quando, come per la morte di Papa Francesco, il governo decide di proclamare lutto pubblico nazionale. Il Pontefice è deceduto alle 7.35 di lunedì 21 aprile e il giorno successivo, con un punto apposito aggiunto all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri, il governo italiano ha deliberato cinque giorni di lutto nazionale. (ADDIO A PAPA FRANCESCO - LO SPECIALE)
Delibera del Cdm
“Disposizioni urgenti ai fini dell'organizzazione e della gestione delle esequie del Santo Padre Francesco e della cerimonia per l'inizio del ministero del nuovo Pontefice” e “Proclamazione del lutto nazionale a seguito della scomparsa del Santo Padre Francesco”: questi i due punti all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato alle ore 12 di martedì 22 aprile a Palazzo Chigi. Come ha spiegato il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci alla stampa, i cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco partono da oggi e durano "fino al giorno del funerale". Il dubbio era tra la proclamazione di tre o cinque giorni di lutto: una scelta “del presidente del Consiglio che tutti abbiamo condiviso", ha commentato Musumeci rispondendo a chi ha fatto notare che in occasione della scomparsa di Papa Giovanni Paolo II nel 2005 i giorni di lutto erano stati tre.

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Cosa prevede il lutto nazionale
Durante le cinque giornate di lutto le bandiere degli edifici pubblici saranno a mezz'asta e le bandiere esposte all'interno verranno abbrunate con due strisce di velo nero a cravatta. Inoltre, gli eventi per le autorità pubbliche saranno ridotti. A regolare questo tipo di situazioni è una circolare che impone le bandiere degli edifici pubblici a mezz'asta secondo le indicazioni della presidenza del consiglio dei ministri, ferma la disciplina delle bandiere militari. A fornire istruzioni ai titolari delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane è il ministero degli Affari Esteri che può anche chiedere ai rappresentanti diplomatici e consolari stranieri accreditati presso lo Stato italiano l'esposizione delle bandiere a mezz'asta. Durante tutto il periodo di lutto, le autorità pubbliche si astengono da impegni sociali, fatta eccezione per le manifestazioni di beneficenza. Nel caso del lutto per Papa Francesco, ad esempio, in occasione del 25 aprile, ha specificato il ministro Musumeci, "tutte le cerimonie sono consentite naturalmente, tenuto conto del contesto e quindi con la sobrietà che la circostanza impone a ciascuno". Si terranno quindi certamente commemorazioni come quella al Milite ignoto con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni e vari ministri. Il lutto nazionale non è riconosciuto come giorno non lavorativo quindi non comporta automaticamente la chiusura di scuole, uffici e autorità. Può essere però deciso di osservare un minuto di silenzio in segno di raccoglimento.

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Cos’è il lutto nazionale
Le giornate di lutto nazionale vengono proclamate dal governo in caso di eventi gravi o tragici, come la morte di personaggi pubblici importanti, catastrofi naturali o incidenti particolarmente gravi che hanno provocato vittime. Si tratta sempre in ogni caso di eventi che colpiscono, per un motivo o per un altro, profondamente il Paese. Furono per esempio proclamati tre giorni di lutto per la morte di Giovanni Paolo II. Venne proclamato il lutto nazionale anche per la morte dell'ex leader di Fi ed ex premier Silvio Berlusconi. E accadde inoltre in occasione di eventi drammatici per il Paese come ad esempio il terremoto, eventi legati al maltempo o tragedie come il crollo del Ponte Morandi.
