
Emergenza siccità in Italia, qual è la situazione dopo le ultime piogge
L’ondata di maltempo di questi giorni ha riportato nel nostro Paese acqua e neve. Secondo l’Anbi, “le piogge hanno gonfiato i fiumi, ma la crisi resta. Non possiamo conservare l'acqua per carenza di infrastrutture”. Martina (Fao): “L’Italia trattiene solo il 10% delle precipitazioni”. Le previsioni di Copernicus annunciano un’estate un po' più piovosa e calda della media

Negli ultimi giorni l’Italia è stata colpita dal maltempo. Un’ondata che non si attenuerà a breve. Le piogge hanno causato disagi alla viabilità e danneggiamenti nel Nordest, con allagamenti, smottamenti e frane. Secondo il direttore dell'Agenzia per la Protezione civile della Provincia di Bolzano, Klaus Unterweger, le piogge stanno mettendo in moto processi geomorfologici conseguenti al lungo periodo di siccità. "Le piogge erano necessarie, ma il territorio sta reagendo di conseguenza, con eventi minori che si sono verificati senza danni gravi"
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La perturbazione ha riportato anche la neve sulle cime e sui passi dolomitici, che sono tornate a imbiancarsi dopo le alte temperature d'inizio stagione. In molte località del Veneto e del Trentino Alto Adige nelle ultime ore si sono depositati al suolo tra i dieci e i 50 centimetri di neve, con una bufera di neve sulla vetta della Marmolada
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L'ondata di precipitazioni ha favorito anche l'aumento della portata di torrenti e fiumi, in molti casi ridotti da settimane di siccità. Nelle ultime 30 ore la stazione meteorologica di Caldaro, in Alto Adige, ha registrato 85 millimetri di pioggia, più di quanto cade normalmente in tutto il mese di maggio. Ciò ha consentito al fiume Adige di recuperare buona parte della portata persa negli ultimi mesi (a Bronzolo è di circa 400 metri cubi al secondo, a fronte dei 100 metri cubi dei giorni scorsi)
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L'improvvisa abbondanza d'acqua ha però causato allagamenti e danni in tutta la provincia di Rovigo. La zona maggiormente colpita è quella del Polesine, tra i comuni di Salara, Castelmassa, Occhiobello e Badia Polesine. L’Anbi, l'associazione dei consorzi di bacino, analizzando la situazione ha riferito che l'apporto pluviale di queste settimane e le temperature di un aprile mediamente più fresco della norma hanno contribuito a ritardare lo scioglimento del manto nevoso e a rivitalizzare i corpi idrici. Ma non è detto che il miglioramento sia duraturo
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"Quanto queste piogge contribuiscano a risolvere l'insufficienza idrica, lo si potrà vedere solo nelle prossime settimane”, precisa Massimo Gargano, direttore generale di Anbi. “Si sta riproponendo la situazione del 2022, quando uno sprazzo di primavera piovosa fece sperare in un'inversione di tendenza, dopo l'inverno più arido da 70 anni. Quando le piogge esaurirono i benefici sul clima, le anomalie di temperatura si acuirono, con le conseguenze che ancora si riverberano sulla scarsità di risorsa idrica"
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"Su ampie zone del Nord, ad un lungo periodo di siccità stanno seguendo abbondanti piogge, il cui apporto non però è tesaurizzabile per la mancanza di adeguate infrastrutture di stoccaggio”, spiega Francesco Vincenzi, presidente dell'Anbi. “È una potenziale ricchezza d'acqua, che rischiamo di rimpiangere da qui a qualche settimana con l'arrivo del grande caldo. È necessario programmare un futuro idrico che, avviando concretamente un piano di invasi medio-piccoli, multifunzionali ed ecocompatibili, eviti il ripetersi degli stati d'emergenza. I progetti ci sono"

Secondo Maurizio Martina, vicedirettore generale della Fao, "l'Italia ha un grande problema: trattiene solo il 10% dell'acqua che potrebbe invece trattenere molto meglio, e questa è una percentuale troppo bassa. Dobbiamo assolutamente fare un lavoro di maggiore infrastrutturazione irrigua, soprattutto in alcuni territori, e dobbiamo anche cambiare un po' il nostro modo ad esempio di utilizzare l'acqua in agricoltura, sviluppare tecnologie, e anche varietà, produzioni più resistenti a questo cambio di clima”

Ma cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi mesi? L'estate 2023 potrebbe essere leggermente più calda e piovosa della media sull'Europa meridionale, Italia compresa, secondo quanto indicano le prime previsioni meteo stagionali elaborate dal Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus (Copernicus Climate Change Service, C3S), implementato dal Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine per conto della Commissione europea, con il finanziamento dell’Ue

Secondo l'ultimo bollettino aggiornato agli inizi di maggio, cresce la probabilità che si verifichino precipitazioni superiori alla media sull'Europa meridionale per l'intera estate (giugno-agosto). Nel complesso le anomalie previste sono contenute, con quantitativi di pioggia che non dovrebbero marcare una differenza significativa rispetto alle condizioni di siccità preesistenti in queste regioni
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