
Ddl anziani, cosa prevede la legge delega su terza età e invecchiamento attivo
Ora che è arrivato il via libera della Camera, spetterà al governo - entro un anno - mettere a punto i provvedimenti per far diventare realtà gli obiettivi della riforma, dalla promozione del diritto "alla continuità di vita e di cure nella propria abitazione" a nuovi modelli di inclusione sociale

La Camera dei Deputati ha dato il suo ok al ddl Anziani: adesso spetta al governo perfezionare e rendere operativi tutti i punti centrali della riforma a supporto della terza età e di quello che è stato definito “invecchiamento attivo”. Ecco cosa prevede la legge
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IL DDL ANZIANI - Il testo approvato in via definitiva da Montecitorio punta ad attuare diverse norme già previste nelle loro linee generali dalla Legge di Bilancio 2023, molte delle quali riferite alle persone anziane non autosufficienti, e dal Pnrr. Era stato proprio il Piano nazionale di ripresa e resilienza a fissare al primo trimestre 2023 la scadenza per la messa a punto della legge delega. Entro il primo trimestre 2024 dovrebbero invece essere approvati tutti i relativi decreti legislativi di attuazione
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COSA PREVEDE IL DDL – Il ddl punta a riconoscere il diritto delle persone anziane “alla continuità di vita e di cure nella propria abitazione” e va a istituire i nuovi "punti unici di accesso" in grado di fare le valutazioni necessarie per definire le cure socio-sanitarie e assistenziali su misura dei singoli anziani
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Tra gli elementi di rilievo ci sono poi la promozione di misure a favore di “invecchiamento attivo e inclusione sociale”, sostenendo ad esempio il “turismo lento” e promuovendo l'attività fisica e il contatto con animali domestici
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A questo si aggiungono proposte e nuovi modelli di coabitazione solidale, sia tra anziani che tra diverse generazioni, in posti come condomini solidali e case famiglia, aperti anche a chi fa volontariato

Vengono poi promossi interventi per prevenire la fragilità, così come anche il riconoscimento del diritto alla somministrazione di cure palliative domiciliari e presso hospice e la previsione d'interventi a favore dei caregiver familiari. Insieme a questi è previsto anche il potenziamento di cure preventive, presso i domicili degli anziani, in collaborazione con le farmacie

Tra le novità c'è anche la possibilità di avere telecamere a circuito chiuso nei luoghi di cura per anziani, per garantire e prevenire la sicurezza dei pazienti. Nei prossimi mesi dovrebbe poi nascere anche il Cipa, comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana, composto da rappresentanti di diversi dicasteri, dalla Salute alla Disabilità e dal Lavoro alla Famiglia

E ancora, in futuro dovrebbe nascere una "prestazione universale, graduata secondo lo specifico bisogno assistenziale ed erogabile sotto forma di trasferimento monetario e di servizi alla persona"
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L’OK DELLA CAMERA - Il testo è stato definitivamente approvato a Montecitorio lo scorso 20 marzo, con 150 voti a favore, nessun contrario e 72 astenuti. Pd, M5S e Avs si sono astenuti, mentre il Terzo Polo ha votato a favore del provvedimento con la maggioranza

"UN NUOVO WELFARE" - La ministra del Lavoro, Marina Calderone (in foto), parla di una riforma che “nei fatti inciderà su come la nostra società, in costante invecchiamento, guarda a quella fase della vita e ne gestisce le esigenze”, andando a "disegnare un nuovo welfare”. La viceministra al Lavoro, Maria Teresa Bellucci, rivendica “un obiettivo storico” con un nuovo sistema “dove lo Stato si fa Stato che ha cura, scongiurando l'isolamento e la solitudine mediante la valorizzazione delle persone anziane, anche non autosufficienti"
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LE ASSOCIAZIONI - Il testo della legge è “valido”, dicono le 57 associazioni riunite nel "Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza", sottolineando come si siano recepite “numerose nostre proposte”. Tuttavia, è adesso che “comincia la parte più difficile: tradurlo in opportune risposte per gli anziani e le loro famiglie"
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