I numeri assoluti restano ancora bassi. Stabili le terapie intensive. E' quanto emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella aderenti alla rete della Federazione italiana Aziende sanitarie e ospedaliere del 21 febbraio. Più evidente la risalita dei ricoveri "per Covid", cioè pazienti con insufficienza respiratoria o polmonite, +15% di casi in ricovero ordinario, tuttavia continuano a costituire una minoranza dei casi con infezione da Sars Cov-2 (38,5%) negli ospedali
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Covid e resistenza agli antibiotici, il rischio dei super batteri. LO STUDIO
Il Covid avrebbe peggiorato la resistenza agli antibiotici. È la tesi di uno studio francese condotto dall'Istituto Pasteur e pubblicato su BioRxiv. Gli studiosi si sono concentrati sul batterio Streptococcus pneumoniae. Tramite simulazioni e modelli matematici, il gruppo di esperti suggerisce che i vari lockdown in Europa abbiano causato una diminuzione dei casi di questo batterio dal 2019 al 2020, ma che di contro, la percentuale di casi resistenti agli antibiotici sia aumentata.
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Migliore (Fiaso): "Stop discesa ricoveri ma numeri restano molto bassi"
Fiaso: leggera risalita ricoveri, +2,4% in ultimi 7 giorni
"Più evidente - riferisce - la risalita dei ricoveri 'per Covid', ovvero pazienti con insufficienza respiratoria o polmonite, +15% di casi in ricovero ordinario, tuttavia continuano a costituire una minoranza dei casi con infezione da Sars CoV-2 (38,5%) negli ospedali. I ricoveri 'con Covid', ovvero pazienti che sono arrivati in ospedale per la cura di altre patologie, sono positivi al virus, ma non hanno sintomi respiratori e polmonari, sono stabili. Rappresentano il 61% dei pazienti Covid. Oltre l'80% ha un'età media di 72 anni e risulta vaccinata da oltre 6 mesi". Le terapie intensive sono "stabili, con 2 nuovi ingressi rispetto alla scorsa settimana. I pazienti hanno una età media di 71 anni e sono tutti soggetti con comorbidità, quindi sono affetti da altre patologie o fragilità". Infine, "si dimezza il numero dei pazienti sotto i 18 anni ricoverati 'per o con Covid': sono ormai poche unità e nessuno di loro è ricoverato in terapia intensiva. Il 60% è di età compresa tra 0 e 4 anni", conclude il report Fiaso.
Fiaso, dopo 2 mesi risale curva ricoveri (+2,4%)
ordinario, tuttavia continuano a costituire una minoranza dei casi con infezione da Sars Cov-2 (38,5%) negli ospedali. I ricoveri 'con Covid', ovvero pazienti che sono arrivati in
ospedale per la cura di altre patologie, sono positivi al virus ma non hanno sintomi respiratori e polmonari, sono stabili. Rappresentano il 61% dei pazienti Covid. Oltre l'80% ha un'età media di 72 anni e risulta vaccinata da oltre 6 mesi. Stabili le terapie intensive, con 2 nuovi ingressi rispetto alla scorsa settimana. I pazienti hanno una eta' media di 71 anni e sono tutti soggetti con comorbidità, quindi sono affetti da altre patologie o fragilità. "La discesa del numero dei ricoverati con infezione da Sars Cov-2 questa settimana si interrompe. I numeri tuttavia restano molto bassi e non preoccupano la gestione degli ospedali - spiega il presidente Fiaso, Giovanni Migliore - siamo in una fase dell'epidemia che va ancora seguita per monitorare eventuali cambiamenti, in particolare dobbiamo prestare attenzione all'andamento dei casi 'per Covid', va valutato se si tratta di un'oscillazione casuale o di altro. La stabilità sostanziale per il resto dei ricoverati dipende dalla suscettibilità ancora marcata delle persone fragili con altre patologie non vaccinate o vaccinate da troppo tempo. Per questo non ci stancheremo di rinnovare l'appello alla vaccinazione contro il Covid e la somministrazione del richiamo nei giusti tempi per over 60 e soggetti con fragilità". Quanto ai pazienti pediatrici, si dimezza il numero dei pazienti sotto i 18 anni ricoverati per o con Covid, sono ormai poche unità e nessuno di loro è ricoverato in terapia intensiva. Il 60% è di età compresa tra 0 e 4 anni.