
Il bunker di Matteo Messina Denaro, le prime immagini dopo il ritrovamento. FOTO
Il secondo nascondiglio del boss è stato individuato grazie all’analisi di alcuni dati catastali. Si trova a circa 300 metri dall’appartamento di vicolo San Vito, a Campobello di Mazara, perquisito lunedì notte. All'interno sono stati trovati gioielli, collane, bracciali e pietre preziose. Il proprietario della casa è Errico Risalvato, indagato e poi assolto, nel 2001, dall'accusa di associazione mafiosa

Il boss Matteo Messina Denaro, arrestato dopo 30 anni di latitanza, non usava solamente l’appartamento di vicolo San Vito a Campobello di Mazara scoperto all'indomani della sua cattura
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Il capomafia ha fatto realizzare, a circa 300 metri dall'abitazione in vicolo San Vito, una sorta di bunker, trovato oggi dai magistrati della Procura di Palermo e dai carabinieri del Ros
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Il bunker è una stanza blindata a cui si accede dal fondo scorrevole di un armadio, all'interno di una casa di via Maggiore Toselli. L'abitazione è di Errico Risalvato, indagato e poi assolto, nel 2001, dall'accusa di associazione mafiosa: è stato lui a dare agli investigatori la chiave della stanza blindata. Errico è fratello di Giovanni Risalvato, condannato a 14 anni per mafia ora libero, imprenditore del calcestruzzo
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Nel bunker sono stati trovati gioielli, collane, bracciali e pietre preziose di dimensioni consistenti. Al momento, spiegano fonti qualificate, non sarebbe stato trovato ancora nulla di scritto. Quanto rinvenuto è stato sequestrato dai carabinieri del Ros e dal Gico della Guardia di finanza - alla presenza del procuratore aggiunto Paolo Guido - in azione insieme al Ris che ha perlustrato l'immobile alla ricerca di tracce biologiche significative che possano ricondurre all'ex padrino di Castelvetrano
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Al bunker gli investigatori del Gico della Guardia di Finanza sarebbero arrivati grazie all'analisi di alcuni dati catastali. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate, lo screening su questa serie di informazioni, insieme a un'analisi del contesto scaturita da un'attività informativa e investigativa, ha consentito di localizzare il luogo
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L’appartamento di vicolo San Vito, perquisito lunedì notte, è in pieno centro abitato ed è grande circa 60 mq: un soggiorno, una cucina, un bagno e una camera da letto. (Nella foto le forze dell’ordine sul luogo del bunker)
GUARDA IL VIDEO: Individuato il bunker di Matteo Messina Denaro
Nell'appartamento non sarebbero stati trovati documenti particolari, motivo per cui i magistrati hanno da subito sospettato che ci fosse un secondo nascondiglio. (Nella foto le forze dell’ordine sul luogo del bunker)

All'appartamento di vicolo San Vito gli investigatori sono arrivati grazie a una chiave trovata nel borsello di Messina Denaro dopo l'arresto. Attraverso il codice della chiave, gli inquirenti sono risaliti a un'Alfa Romeo 164. (Nella foto le forze dell’ordine sul luogo del bunker)

Grazie a un sistema di intelligenza artificiale hanno ricostruito, con tanto di immagini, gli spostamenti dell'auto. Tra le riprese c'era anche quella del boss che entrava e usciva dall'abitazione con le borse della spesa. (Nella foto le forze dell’ordine sul luogo del bunker)

A confermare i sospetti dei magistrati sono poi arrivate le dichiarazioni di Andrea Bonafede, il geometra di Campobello di Mazara che avrebbe prestato l'identità a Messina Denaro - trovato in possesso di una carta d'identità a lui intestata ma con la fotografia del capomafia -, ora indagato per associazione mafiosa. (Nella foto le forze dell’ordine sul luogo del bunker)

Interrogato dai carabinieri, Bonafede ha ammesso di conoscere Messina Denaro fin da ragazzo e di aver acquistato con 20mila euro forniti dal boss l'appartamento di vicolo San Vito. (Nella foto le forze dell’ordine sul luogo del bunker)

Nella foto le forze dell’ordine sul luogo del bunker
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