Andrea Bonafede, ecco il volto del prestanome di Matteo Messina Denaro

Cronaca

Diffusa dai carabinieri l'immagine dell'uomo, 59 anni, che ha ammesso di conoscere il boss da molti anni e di aver acquistato con 20mila euro ricevuti da lui l'appartamento di vicolo San Vito

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E' stata diffusa dai carabinieri la foto del volto di Andrea Bonafede, il geometra di Campobello di Mazara che avrebbe prestato l'identità a Messina Denaro. Nell'immagine Bonafede appare con gli occhiali e la camicia a quadri. Bonafede aveva rivelato ai carabinieri che il rifugio del boss, il piccolo appartamento in una palazzina di due piani a Campobello di Mazara era stata acquistato proprio da lui: "L'ho comprata io per conto suo. Mi ha dato 20mila euro", ha raccontato ai pm Andrea Bonafede, trovato in possesso di una carta d'identità a lui intestata ma con la fotografia del capomafia -, ora indagato per associazione mafiosa.

Chi è Andrea Bonafede

Interrogato dai carabinieri Bonafede, messo alle strette dai militari con la prospettiva di una condanna severa, l'uomo, 59 anni, ha ammesso di conoscere Messina Denaro fin da ragazzo e di aver acquistato con 20 mila euro ricevuti dal boss l'appartamento di vicolo San Vito. Nell'appartamento non sarebbero stati trovati documenti particolari: dato che induce i magistrati a sospettare che quella di vicolo San Vito fosse solo l'abitazione del boss e che l'ex primula rossa di Cosa nostra avesse scelto un altro luogo per nascondere il suo leggendario "tesoro". Ma come sono arrivati gli investigatori al nascondiglio in cui Messina Denaro avrebbe trascorso, pare, almeno l'ultimo anno? Tutto parte da una chiave ritrovata nel borsello del boss dopo l'arresto, insieme a due telefonini ora al vaglio degli inquirenti. Attraverso il codice della chiave, gli inquirenti sono risaliti a un'Alfa Romeo 164 e grazie a un sistema di intelligenza artificiale hanno ricostruito, con tanto di immagini, gli spostamenti dell'auto. Tra le riprese c'era anche quella del boss che entrava e usciva dall'abitazione di Campobello con le borse della spesa.

"Andrea Bonafede ha la mia stessa età", ha detto il sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, "non ho mai sentito parlare di lui come una persona coinvolta in indagini giudiziarie prima di adesso. Lo conoscevo come un gran lavoratore, un uomo sempre dedito al lavoro che non si vedeva mai in giro a bighellonare tra bar. Le notizie delle ultime ore mi fanno prendere coscienza di una realtà che a quanto pare è diversa".  

Il medico e le ricette

Pezzi importanti del puzzle sono anche altre due figure, sempre di Campobello: il medico Alfonso Tumbarello e il commerciante di olive Giovanni Luppino (solo omonimo del capomafia). Luppino era l'autista del boss, l'uomo che lo accompagnava a fare le terapie a Palermo. Tumbarello, storico medico di base del paese, aveva in cura il capomafia a cui prescriveva cure e farmaci intestando le ricette a Bonafede. Ma il vero geometra Bonafede, Tumbarello lo conosceva bene da anni. Anche lui era suo paziente. E allora come mai non si è insospettito per la singolare omonimia? Dovrà spiegarlo ai pm che l'hanno iscritto nel registro degli indagati.

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