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Rincari benzina e diesel, indaga la Finanza. Anche la Procura di Roma apre un fascicolo

Cronaca
©Ansa

Per evitare eventuali fenomeni speculativi sui prezzi dei carburanti su strade e autostrade a seguito dello stop degli sconti sulle accise, fonti del Mef confermano che il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha già dato mandato, lo scorso dicembre, alla Guardia di Finanza di monitorare la situazione e che la prossima settimana verranno resi noti i risultati dei controlli effettuati. Anche la Procura di Roma apre un fascicolo per accertare eventuali illeciti

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Il governo intensifica i controlli anti-speculazioni sui prezzi dei carburanti nei distributori dando mandato alla Guardia di finanza di monitorare, in tandem con Mister prezzi, in seguito ai rincari scattati dopo lo stop degli sconti sulle accise. "Sulle accise parleremo con il presidente del Consiglio. Sicuramente c'è della speculazione in corso sui prezzi della benzina ed è bene che la Finanza faccia dei controlli - ha detto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini - Non ci possono essere distributori che vendono la benzina a 1,70 euro e altri a 2,40 - ha aggiunto - Evidentemente c'è qualcuno che fa il furbo. Porterò il ragionamento a livello di Governo".

L'indagine della Procura di Roma sui rincari

Intanto la Procura di Roma ha già avviato un'indagine sui rincari, compresi i prezzi del carburante, nell'ambito di un fascicolo aperto per individuare eventuali speculazioni. L'inchiesta è volta a verificare le ragioni di tale aumento ed individuare eventuali responsabilità. Gli accertamenti sono stati affidati al nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Roma. Inoltre finirà presto all'attenzione dei pm di Roma l'esposto presentato dal Codacons in ben 104 procure in cui si chiede "di indagare sui prezzi di benzina e gasolio allo scopo di accertare eventuali speculazioni o rialzi ingiustificati dei listini". 

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Mef al lavoro per evitare fenomeni speculativi

Fonti del Mef hanno fatto sapere che già a dicembre, in via preventiva, il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, aveva dato mandato alla Guardia di Finanza di monitorare la situazione per evitare eventuali fenomeni speculativi sui prezzi dei carburanti, e la prossima settimana verranno resi noti i risultati dei controlli effettuati. Già martedì il dossier potrebbe finire sul tavolo del Consiglio dei ministri per un primo esame. Anche se per il momento il governo non sembra intenzionato a far marcia indietro sul taglio delle accise.

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Il ministro Urso ha chiesto alla Finanza di realizzare nuovo modello di controllo

Non a caso nei giorni scorsi il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha chiarito che con i livelli attuali di prezzo del gas e del petrolio, un eventuale sforamento dei 2 euro è dovuto solo a "speculazione" e che il governo è pronto a intervenire se il prezzo dei carburanti dovesse tornare a crescere "in modo stabile e significativo". Anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha chiesto "nelle scorse settimane a Mister Prezzi un costante monitoraggio con la collaborazione della Guardia di Finanza per realizzare un modello di controllo più efficiente e evidenziare subito ogni anomalia e ogni tentativo di speculazione, come sembra siano emersi in alcuni casi eclatanti e non giustificabili in questi giorni".

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Consumatori pronti a esposto all'Antitrust

Intanto sono insorte le associazioni dei consumatori e Urso ha annunciato che la prossima settimana le riunirà per un confronto "sugli strumenti più idonei". Il Codacons, dopo la denuncia a Procure e Guardia di finanza, presenterà lunedì 9 gennaio un formale esposto all'Antitrust, chiedendo di aprire una pratica "per possibile cartello anticoncorrenza" nel settore dei carburanti, e di acquisire presso tutti gli operatori della filiera la documentazione utile a capire "se siano in atto manovre speculative per far salire in modo ingiustificato i listini alla pompa". Già a marzo la procura di Roma, dopo l'improvviso aumento del prezzo del gas, dell'energia elettrica e dei carburanti, aveva aperto un procedimento per verificare le ragioni dei rincari e individuare eventuali responsabilità.

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Presidente Figisc Bearzi: difficile che benzinai facciano speculazione 

Bruno Bearzi, presidente nazionale della Figisc-Concommercio che rappresenta insieme a Confesercenti i 22.000 impianti italiani, è sceso in campo per difendere la categoria. "Sembra che la speculazione sia dei gestori", ha sottolineato. "Ma partiamo da un dato reale: un gestore guadagna 3,5 cent sul self e 5 sul servito. Questi sono i margini che ha sul prezzo di listino imposto dalla compagnia. Su questo listino l'unico spostamento è di un altro mezzo centesimo, quindi si arriverebbe a 4 cent sul self e a 5,5 sel servito. Mi chiedo: può essere la speculazione causa nostra? In autostrada incidono altre voci come ad esempio il costo del personale 24 ore su 24 che incide sul prezzo", ha specificato Bearzi. E i 2,5 euro al litro del gasolio in autostrada? "Io - continua il numero uno della Figisc-Concommercio - rappresento la viabilità ordinaria, ma basta guardare le medie e sono tutte sotto i 2 euro. Quindi non c'è speculazione. L'aumento dipende dalla decisione di cancellare lo sconto complessivo di 25 centesimi + Iva (30,5)". Ma ci puo' essere chi fa il furbo? "Siamo 22mila, no lo voglo escludere ma non è con 4 centesimi che si fa speulazione. Ma è più facile andare alla fine della filiera invece di entrare nella stanza dei bottoni di chi decide il prezzo. Si cerca sempre un capro espiatorio. Io sono un gestore, aggiorno il listino quando la compagnia manda i prezzi".

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