Inflazione, frena nell’Eurozona. Italia tra le più alte

Economia

Simone Spina

Rallenta il caro vita nell'Eurozona. Ma fra le maggiori economie continentali il nostro Paese risulta quello con il livello più alto. Non è chiaro se i prezzi continueranno a raffreddarsi. Una circostanza che lascia aperta la strada a nuovi rialzi dei tassi d'interesse da parte della Banca Centrale Europea

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Il caro vita corre a un ritmo meno forte in Europa. La risalita dei prezzi resta alta a dicembre ma rallenta nei confronti del mese precedente. In media, infatti, nell’Area della moneta unica l’inflazione si è attestata al 9,2 per cento: a novembre era al 10,1.

Inflazione più bassa in Germania, Francia e Spagna

La flessione riguarda tutti i Paesi dell’Euro ma l’Italia si mantiene al di sopra delle altre maggiori economie continentali (secondo le stime Eurostat siamo al 12,3 per cento). Livelli decisamente più bassi in Germania (9,6), Francia (6,7) e Spagna (5,6). Questa situazione si spiegherebbe per il maggior peso che ha da noi l’energia: pensiamo, per esempio, a quanto dipendiamo dall’estero per il gas.

Il motore dei rincari

Gli straordinari aumenti dei prezzi delle materie prime sono il principale motore dei rincari e le stime dell'Ufficio di Statistica Ue ci dicono che proprio la recente discesa dell’energia ha raffreddato l’inflazione. Non è detto che questo cambio di rotta sia definitivo. Inoltre, sono continuati a salire i prezzi degli altri beni, come cibo, immobili e servizi. Non è una buona notizia. E non solo perché stipendi e pensioni continuano a essere rosicchiati ma anche perché diventa più difficile capire se abbiamo raggiunto il picco e quanto tempo sarà necessario affinché si torni a quote più normali.

Le incognite sui prossimi mesi

Da queste variabili dipendono le scelte della Banca Centrale Europea, che per contrastare l’inflazione dall’estate scorsa ha iniziato ad alzare i tassi, con quello di riferimento elevato da zero al 2,5 per cento. Quando durerà questa stretta che rende più costosi i prestiti e riduce la possibilità di spesa dei governi? Da Francoforte sono arrivati segnali di un possibile allentamento alla fine della prossima estate.

Nuovi rialzi dei tassi in vista

Nei prossimi mesi – dunque - c’è da aspettarsi nuovi rialzi del costo del denaro, con tassi che poi potrebbero mantenersi alti a lungo, fino a quando l’inflazione non si avvicinerà intorno a quel 2 per cento considerato l’obiettivo per dare stabilità all’economia.

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