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Covid, aumentano ancora pazienti non vaccinati in terapia intensiva: +32% in 15 giorni
Secondo i dati dell'ultima rilevazione del network degli ospedali sentinella di Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, nelle ultime due settimane continuano a diminuire i pazienti vaccinati in rianimazione: -33%. Tra i ricoverati in gravi condizioni non ci sono soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale da meno di 4 mesi. Negli ultimi 7 giorni incremento complessivo delle ospedalizzazioni per Covid, pari al 10,1%

Nelle ultime due settimane aumentano ancora i pazienti no vax in terapia intensiva: +32%. Continuano a diminuire, invece, quelli vaccinati contro il Covid-19: -33%. È quanto emerge dall'ultima rilevazione del network degli ospedali sentinella di Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere
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Tra i ricoverati in gravi condizioni, rivelano i dati, non ci sono soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale da meno di 4 mesi
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Nell'ultima settimana, la rilevazione mostra anche un incremento complessivo delle ospedalizzazioni per Covid, pari al 10,1%: si passa da 810 pazienti del 30 novembre a 892 degenti del 7 dicembre
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In tutto sono 97 i ricoverati nelle terapie intensive dei 16 ospedali sentinella Fiaso, con un incremento del 2% rispetto a una settimana fa, quando erano 95. I pazienti non vaccinati sono 77 mentre quelli vaccinati risultano 20
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I vaccinati, sottolinea Fiaso, sono tutte persone che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 4 mesi. Si tratta, inoltre, per il 75% dei casi di soggetti affetti da gravi comorbidità e con un'età media di 69 anni
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Di rilievo anche la differenza del range di età, che fra i vaccinati è fra 47 e 85 anni e fra i non vaccinati fra 21 e 83 anni
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"In una settimana si consolida il trend di crescita di ospedalizzazioni di pazienti non vaccinati in terapia intensiva e di contestuale riduzione dei vaccinati in gravi condizioni. Si tratta di un'ulteriore conferma dell'efficacia della vaccinazione nella protezione dalle forme gravi del Covid”, ha spiegato il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore
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“Abbiamo comunque scelto di analizzare la condizione dei pazienti vaccinati in rianimazione e abbiamo rilevato come siano tutti soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 4 mesi: questo da una parte suggerisce la buona protezione della vaccinazione nei primi mesi, dall'altra conferma una volta di più l'importanza di una anticipazione della terza dose soprattutto per gli anziani fragili. Occorre dunque accelerare sulla somministrazione della terza dose allo scadere dei 5 mesi così come disposto dal ministero della Salute", ha aggiunto Migliore
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Inoltre, rileva Fiaso, l'età media di chi finisce in ospedale sale a 75 anni tra i vaccinati, mentre è più bassa, pari a 64 anni, tra i non vaccinati "con uno scarto di ben 11 anni"

Il totale dei pazienti sotto i 18 anni ricoverati negli ospedali sentinella Fiaso è di 19, di cui 1 in terapia intensiva. In una settimana, ospedalizzazioni complessivamente stabili. La metà dei ricoverati ha più di 5 anni

"Il 50% dei bambini ricoverati per Covid rientra nella fascia di età che potrà accedere alla vaccinazione. Le Aziende sono al lavoro per organizzare sedute vaccinali a misura di bambino con clown, supereroi e babbi Natale", ha spiegato Fiaso. Il 16 dicembre il via alla vaccinazione nella fascia 5-11 anni