L'esecutivo starebbe pensando di non estendere ulteriormente tale misura, preferendo la legislazione ordinaria. In ogni caso, la soluzione più semplice potrebbe essere prolungarla per altri tre mesi e poi affidare alla Protezione civile gli attuali compiti della struttura commissariale di Figliuolo
A fine anno scade lo stato di emergenza, e l'idea del governo è di non prorogarlo. L'esecutivo è di fronte a un bivio: varare un nuovo decreto per estendere tale misura o preferire la legislazione ordinaria, con cui disciplinare le strutture e le norme ad hoc introdotte per combattere la pandemia di Covid-19 (LIVEBLOG - LA SITUAZIONE IN ITALIA - IL SUPER GREEN PASS: LE FAQ).
Verso il trasfrimento dei compiti alla Protezione civile
Tuttavia, la via più semplice da percorrere potrebbe essere il prolungamento della durata dello stato emergenziale per i prossimi tre mesi. Un'estensione breve insomma, per poi affidare alla Protezione civile gli attuali compiti del commissario straordinario per l'emergenza, con la possibile promozione del generale Francesco Paolo Figliuolo a capo del Comando operativo di vertice interforze.
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I limiti temporali della proroga
L'attuale stato d'emergenza può essere prorogato fino al 31 gennaio 2022, non oltre. Secondo la legge, questa condizione non può infatti superare i 12 mesi, ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi. Questo non significa però che non si possa chiudere lo stato d'emergenza per Covid-19 e aprirne contestualmente un altro con una motivazione differente, che valga appunto fino al 31 marzo 2022. In alternativa, si può ricorrere alla modifica del termine ultimo dello stato d'emergenza previsto dalla legge.
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Cosa comporta lo stato d'emergenza
Lo stato d'emergenza attribuisce al governo e alla Protezione civile dei "poteri straordinari" o "speciali". Si possono, in poche parole, attuare provvedimenti in deroga a ogni disposizione vigente, nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico. Vengono inoltre snellite le procedure di approvazione di leggi e decreti, e il governo può ricorrere ai Dpcm (i decreti del presidente del Consiglio dei ministri), che non passano attraverso l'approvazione parlamentare.
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Le norme legate allo stato d'emergenza
Allo stato di emergenza sono legate le norme che gli italiani hanno conosciuto negli ultimi due anni: l'obbligo di distanziamento e di mascherine, le zone rosse, l'adozione nel settore privato dello smart working semplificato (ossia senza la necessità dell'accordo individuale tra azienda e lavoratore), la didattica a distanza nelle scuole e alcune disposizioni lavorative in caso di classi scolastiche in quarantena, gli organismi istituiti per far fronte alla pandemia (a partire dalla struttura commissariale di emergenza di Figluolo e il Cts), fino all'introduzione del Super Green Pass.