Super Green Pass, Costa a Sky TG24: "Da oggi inizia una nuova fase per il Paese"

Salute e Benessere

Il sottosegretario alla Salute sulla certificazione rafforzata: "Lo abbiamo fatto cercando di raggiungere alcuni obiettivi, di dare il messaggio chiaro che non saremmo tornati a chiudere. È giusto dare l'opportunità a chi si è vaccinato di svolgere regolarmente tutte le attività". Sui controlli: "La differenza ancora una volta la può e la deve fare il grande senso di responsabilità che gli italiani hanno ampiamente dimostrato"

"Da oggi inizia una nuova fase nel Paese". A dirlo, ospite a Sky TG24, è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, parlando dell'entrata in vigore del Super Green Pass (COVID: AGGIORNAMENTI - SPECIALE). "Credo che sia giusto dare l’opportunità a quella stragrande maggioranza degli italiani che si è vaccinata di poter sostanzialmente continuare a svolgere regolarmente tutte le attività". Poi sulla richiesta delle Regioni di derogare i ragazzi over 12 dall'obbligo di Green Pass base per i mezzi pubblici, il sottosegretario spiega: “Il governo si è sempre reso disponibile a condividere con il percorso con le Regioni. A oggi siamo di fronte a questa richiesta, apriremo un confronto e un dialogo per capire se ci sono le condizioni per andare incontro a questa richiesta”.

"L'88% di chi poteva vaccinarsi ha ricevuto almeno la prima dose"

"Quando abbiamo deciso di introdurre il Super Green Pass lo abbiamo fatto cercando di raggiungere più obiettivi - dice Costa - Da un lato dare il messaggio chiaro che non saremmo tornati a chiudere, quindi a tutte le attività che hanno sofferto dare una prospettiva di continuità, di ritorno alla normalità. Ma anche un incremento nella campagna vaccinale: credo che il dato positivo che dobbiamo registrare è che nell’ultima settimana c’è stato un forte incremento per quanto riguarda la somministrazione delle prime dosi e questo certamente è un dato positivo perché ci permette di raggiungere una percentuale ancora più alta di vaccinati. Ricordiamo che oggi ormai l’88% di chi poteva vaccinarsi ha ricevuto almeno la prima dose, e questo è un risultato straordinario". Poi il sottosegretario ribadisce: "Oggi iniziamo questa nuova fase, per chi volontariamente decide ancora di non vaccinarsi credo che, tutto sommato, sia giusto che vengano ristrette un po’ di libertà, ma per permettere al Paese di tornare alla normalità e per sventare il pericolo di tornare a chiusure".

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"Controlli? Confidiamo nel senso di responsabilità dei cittadini"

Sul tema dei controlli a campione, il sottosegretario spiega: “Non c’è dubbio che la differenza ancora una volta la può e la deve fare il grande senso di responsabilità che gli italiani hanno ampiamente dimostrato in questi due anni. Lo hanno fatto nel rispetto delle regole nel momento più duro, lo hanno fatto anche nell’adesione alla campagna vaccinale. Quindi confidiamo che ancora una volta il senso di responsabilità dei cittadini prevalga e ci sia la consapevolezza da parte di tutti che siamo di fronte a un momento decisivo della gestione di questa pandemia e gran parte del futuro è nelle nostre mani”. “È chiaro - dice ancora Costa - che nel momento in cui entra in vigore una norma come quella di oggi, soprattutto in una fase iniziale, sul fronte dei controlli - pensiamo anche al trasporto pubblico - ci può essere qualche criticità, e tutto non può essere controllato, non abbiamo gli strumenti e le forze per controllare tutti. Quindi confidiamo, ancora una volta, nella collaborazione da parte dei cittadini. Poi dobbiamo dire una cosa con chiarezza sul Super Green Pass: per la stragrande maggioranza dei cittadini rispetto a ieri poco cambia perché sono vaccinati”. 

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“Capiremo se c’è una soluzione per il Green Pass sui mezzi per i ragazzi”

Sull’ipotesi della deroga al Green Pass, chiesta dalle regioni, per i ragazzi over 12 che prendono i mezzi pubblici, il sottosegretario spiega: “Il governo si è sempre reso disponibile a condividere un percorso con le Regioni, lo abbiamo fatto in questi mesi, lo abbiamo fatto quando c’era bisogno di prendere decisioni importanti e le abbiamo sempre condivise con le Regioni. Oggi siamo di fronte a questa richiesta, io credo che sicuramente apriremo un confronto, apriremo un dialogo e cercheremo di capire se ci sono le condizioni per andare incontro a questa richiesta e in che modo”. “Io credo però - aggiunge Costa - che certamente siamo in presenza di una popolazione giovane e quindi ci vuole certamente una maggiore sensibilità, ma non dobbiamo dimenticare che la pandemia la sconfiggiamo se tutti insieme combattiamo questa battaglia nella consapevolezza che anche di fronte a regole che possono sembrare rigide e possono in qualche modo complicare la vita degli italiani più giovani, oggi più che mai è necessario proseguire con prudenza e senso di responsabilità. Dobbiamo cercare di comprendere se possiamo trovare una mediazione o una soluzione per agevolare. Da parte del governo c’è sempre stata la massima disponibilità, queste regole le abbiamo introdotte per gestire al meglio questa fase delicata e decisiva della pandemia, perché oggi il nostro Paese si trova certamente in una situazione migliore rispetto ad altri Paesi, non possiamo sprecare o mettere a rischio tutto quello che di buono abbiamo fatto fino a oggi”.

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“Vacciniamo i bambini per proteggere loro, non gli adulti”

Interpellato poi sul vaccino ai bambini fra i 5 e i 12 anni, al via dal 16 dicembre, Costa dice: “Avere a disposizione il vaccino anche per i bambini fra i 5 e i 12 anni significa avere un’arma in più a disposizione per combattere questa pandemia. È chiaro che siamo consapevoli che si tratta di un argomento dove la sensibilità dei genitori è particolare e dove occorre quindi instaurare un rapporto di fiducia e di dialogo”. “Anche qui dobbiamo veicolare un messaggio chiaro - aggiunge - dobbiamo dire con chiarezza che un vaccino quando viene approvato significa che il primo a trarne beneficio è colui che il vaccino lo riceve, quindi noi vacciniamo i più piccoli per proteggere i più piccoli e non per proteggere gli adulti”. “In tutto questo - sottolinea il sottosegretario - ovviamente il ruolo dei pediatri sarà fondamentale, c’è un rapporto di fiducia con le famiglie quindi il loro supporto sarà fondamentale, sarà possibile coinvolgerli ovviamente nella campagna di vaccinazione e hanno dato già la loro disponibilità”.

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“Stato di emergenza? Un dibattito inutile”

Sull’orientamento del governo sullo stato di emergenza, che scade il 31 dicembre, Costa risponde: “Ne discuteremo a ridosso della scadenza. Io credo che il dibattito sullo stato di emergenza sia un dibattito inutile e credo che ai cittadini interessi di più uscire da questa pandemia e tornare alla normalità. Lo stato di emergenza è semplicemente uno strumento che ci permette di affrontare meglio e più agilmente la situazione. E anche in considerazione del fatto che siamo partiti con la terza dose e sarà una vaccinazione anch’essa di massa, io credo che avere uno strumento agile che ci permette di affrontare questa fase delicata possa essere un’opportunità”.

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