
Covid, arriva l’obbligo vaccinale in Italia: ecco chi è pro e chi è contro tra i partiti
L’annuncio del presidente Draghi ha aperto una spaccatura non solo tra le forze politiche, ma anche nella stessa maggioranza. La Lega fa sapere che “era e rimane contro gli obblighi”. Giorgia Meloni tende una mano all’alleato di centrodestra, ribadendo l’assoluta contrarietà alla misura. L’obbligatorietà viene accolta con favore da Pd, Italia Viva e sindacati. Ecco tutte le posizioni delle parti politiche

Il vaccino contro il Covid diventerà obbligatorio quando Ema e Aifa lo dichiareranno non più farmaco emergenziale ma ordinario. Ad affermarlo è il presidente del Consiglio Mario Draghi in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, dove ha anche prospettato l'introduzione della terza dose e l'estensione del Green pass
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La linea sull’obbligo vaccinale apre una profonda spaccatura non solo tra le forze politiche, ma anche nella stessa maggioranza. Con l’approvazione dell’obbligatorietà il governo metterebbe un punto fermo alle recriminazioni dei no vax e all’ambiguità della Lega, che fa da sponda agli indecisi sul tema vaccini
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Della Lega hanno fatto subito sapere che il partito “era e rimane contro obblighi, multe e discriminazioni, ricordando che in nessun Paese europeo esiste l'obbligo vaccinale per la popolazione”
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Il leader della Lega Matteo Salvini ha poi detto: “Noi siamo al governo, e ci rimarremo, per aiutare gli italiani a uscire dall'emergenza sociale, sanitaria ed economica”. “Ciò non toglie che, in caso di divergenze su singoli provvedimenti, la Lega confermerà in Parlamento le sue posizioni di sempre, diverse da quelle della sinistra su temi come aumento delle tasse, immigrazione, taglio delle pensioni e obbligo vaccinale”
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"Quaranta milioni di italiani hanno già liberamente scelto, altri spero che lo facciano senza alcun obbligo. Io ricordo che l'obbligo vaccinale esiste in Turkmenistan, in Tagikistan e Indonesia, che non credo siano dei modelli da seguire. Bisogna educare, spiegare, accompagnare, non costringere", ha detto il leader della Lega
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Ma il voto della Lega, che già in commissione Affari sociali ha votato contro il Green pass, non sembra preoccupare il premier Draghi, che in conferenza ha derubricato un eventuale tagliando della maggioranza a un "chiarimento tra le forze politiche". Ecco le posizioni dei partiti sull’obbligo vaccinale

Se il Pd all’inizio era possibilista sull’obbligo, ma diceva di voler evitare forzature, dopo la conferenza di Draghi si è schierato apertamente: "Sono molto d'accordo con la linea che sta portando avanti Draghi, che è una linea di sicurezza, che è la condizione per la libertà”, ha dichiarato il segretario del Pd Enrico Letta a margine di un incontro a Sinalunga (Siena)

Letta ha anche richiamato le forze della maggioranza chiedendo un chiarimento politico: “Per noi estendere l'obbligo vaccinale e il Green pass è la condizione essenziale per poter andare avanti. Ecco perché nella maggioranza di governo chi è contro il Green pass è contro la libertà e contro la sicurezza"

Meno definita la posizione dei Cinque Stelle, che rischiano di spaccarsi proprio sull'obbligo. Il leader del Movimento Giuseppe Conte la scorsa settimana da Ceglie Messapica aveva ribadito la non necessità della misura: "Sono per la "non obbligatorietà" del vaccino. Credo che la responsabilità degli italiani ci sia stata. Io ho sempre fatto appello alla responsabilità”

Dello stesso pensiero il ministro grillino delle Politiche agricole Stefano Patuanelli: "Spero non si arrivi all'obbligo vaccinale, il convincimento è la strada giusta da percorrere", ha dichiarato alla presentazione degli 'Acqui Wine Days', ad Alessandria. “Bisogna valutare cosa accade se il piano vaccinale rallenta"

Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri (M5s), si sbilancia invece sulla possibilità di introdurre l’obbligo, che potrebbe essere necessario in caso di mancato raggiungimento dell’immunità di gregge. In ogni caso, dice no a estendere la misura agli studenti: “C'è stata un'ottima adesione alla vaccinazione da parte dei ragazzi. Credo che la scuola ripartirà in sicurezza”

Sileri ha ribadito la differenza tra estendere il Green pass e l’obbligo vaccinale: “Il Green Pass non è un obbligo indiretto alla vaccinazione, ma uno strumento che dà la libertà di non vaccinarsi", ha affermato, dato che la certificazione può essere ottenuta anche con i tamponi (molecolari, rapidi e salivari)

D’accordo con la linea anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà (M5s): “In questo momento abbiamo assunto il Green pass come strumento per dare maggiore solidità alla situazione di miglioramento sotto il profilo sanitario. Credo siano importanti le parole di Sileri ma, sotto il profilo di maggioranza e di governo, ci saranno delle indicazioni che verranno prese”

Convinto sostenitore da sempre dell’obbligo vaccinale è Matteo Renzi, leader di Italia Viva: "Il clima no vax di questi giorni nasce da anni in cui la politica ha ceduto a questi movimenti”, ha dichiarato. “Come si può contrastare l'area estremista? Col pugno duro", ha detto. “Spero si arrivi all’obbligo vaccinale”

In prima linea nella richiesta dell’obbligatorietà nei giorni scorsi si sono schierati i sindacati. Cgil, Cisl e Uil chiedono una legge che introduca l'obbligatorietà dei vaccini, rispondendo alle accuse del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che incolpava i sindacati di tentennare sull’estensione del Green pass a tutti i lavoratori

"Siamo d’accordo con l’obbligo, ma è una decisione che può prendere solo il governo e il Parlamento", ha rimarcato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Ha anche sottolineato che "quando si parla di obbligo vaccinale e di Green pass stiamo parlando di due cose diverse. Abbiamo già detto che usare il Green pass come grimaldello perché tutti si vaccinino non va bene. Bisogna assumersi la responsabilità di fare la legge", rimarca

D’accordo sull’obbligo anche il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni: “Sono stato fra i primi a dire di essere disponibile all'obbligo vaccinale, anzi di più: lo Stato si assuma una responsabilità politica ben precisa, piuttosto di un obbligo surrettizio introdotto attraverso altri strumenti che rischiano elementi di confusione”

L’annuncio di Draghi spacca anche Forza Italia. Dalla presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini arriva appoggio incondizionato: “Bisogna proseguire su questa strada procedendo per step: prima l'estensione del Green pass e della campagna informativa, poi l'introduzione dell'obbligo vaccinale. Non c'è insomma in atto alcuno sfregio alla libertà e alla democrazia, solo il necessario pragmatismo di un governo che sta traghettando l'Italia fuori dalla crisi"

Anche il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta (FI) si dice a favore dell'obbligo vaccinale. "È una conseguenza finale. Io sono molto affezionato al Green pass, all’estensione per tutto il mondo del lavoro e se poi servirà anche l'obbligo perché no?", sottolinea. Quanto alle resistenze della Lega, Brunetta replica: "La Lega ha approvato tutto in Consiglio dei ministri, ho visto un assenso pieno"

Il senatore di FI Renato Schifani, ex Presidente del Senato, sostiene la scelta dell’obbligatorietà: "Il 'sì' del Presidente del Consiglio Draghi all'obbligo vaccinale è una iniziativa di coraggio e senso di responsabilità. La scienza ci ha reso disponibile in tempi rapidissimi la possibilità di superare l'incubo del Covid attraverso il vaccino: l'obbligo di immunizzarsi è l'inevitabile e giusta conseguenza"

Resta scettico Andrea Ruggieri, deputato di Forza Italia, che su Instagram scrive: "Sono un fervente pro vax, ma resto contrario all'obbligo vaccinale, come ogni liberale dovrebbe essere. Come precisa il presidente Berlusconi, bisogna convincere, non comandare". "Un ulteriore obbligo verrebbe recepito come vessatorio e susciterebbe insofferenza. L'obbligo vaccinale non serve”, conclude

Anche il presidente del Piemonte Alberto Cirio (FI) non è convinto dall’obbligo. "Noi siamo una Regione che ha sempre ritenuto che è meglio convincere che costringere. Crediamo nella libertà di adesione, ma anche nella nostra libertà di persone convinte che il vaccino sia la soluzione e che prima vacciniamo il più possibile le persone prima usciamo definitivamente da questa crisi”

Parole entusiaste invece per l’annuncio di Draghi da parte di Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e fondatore di Coraggio Italia: "Sentire il presidente Draghi così duro nei confronti dei no vax e così possibilista sull'obbligo vaccinale e terza dose dimostra che le idee sono chiare, che lo Stato c'è. Ed è quello che vogliono i cittadini. Le decisioni nette sono anche in grado di risolvere i legittimi dubbi di chi ancora è indeciso”

Secondo il governatore della Liguria, "la Lega deve chiarirsi al suo interno, ci sono posizioni molto diversificate che forse rispecchiano le stesse presenti oggi nella società" e aggiunge: "Lo dico a tutto il centrodestra. Questo non è il momento di strizzare l'occhio ai no vax. Il vaccino è un dovere morale"

Più sfumate rispetto a Salvini le posizioni dei presidenti di Regioni della Lega. Attilio Fontana, governatore della Lombardia, dice che "è meglio che la gente si convinca", ma se ancora in molti continueranno ad opporsi, "sarà il governo a decidere, il presidente Draghi saprà cosa deve fare”. “La storia ci dice che le grandi malattie sono state abbattute grazie alle vaccinazioni. I fatti stanno dimostrando che anche se il vaccino è stato fatto in poco tempo, funziona, quindi non ci sono motivazioni per sostenere il contrario", ha dichiarato

"Non commento l'eventuale obbligo, bisognerà vedere come sarà strutturato”, ha dichiarato Luca Zaia (Lega), presidente del Veneto. "Immagino, ma non ho elementi, che il primo step sarà introdurlo per alcune categorie professionali". “Il dibattito è segno dei tempi: arrivare all'obbligatorietà è una sconfitta sociale per un Paese, vuol dire che non c'è una presa di coscienza”, ha concluso

Dopo una videoconferenza tra Matteo Salvini e i presidenti Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana, Maurizio Fugatti, Christian Solinas, Nino Spirlì, Donatella Tesei, Luca Zaia, la Lega ha poi lanciato le sue proposte sul piano vaccinale. Al primo punto c'è la promozione della campagna vaccinale, “evitando obblighi o costrizioni, che potrebbero servire solo in via eccezionale per alcune categorie specifiche"

Resta compatto sulla contrarietà all’obbligo Fratelli D’Italia. La sua leader, Giorgia Meloni, critica su Facebook l’annuncio del premier: "Surreale conferenza stampa di Draghi e di mezzo Governo. Annuncia la volontà di estendere il Green pass, nonostante sia una misura economicida e inutile a combattere il contagio, e dice sì all'introduzione dell'obbligo vaccinale. Siamo sempre più convinti di restare all'opposizione di questo Governo”

"L'estensione del Green pass e l'obbligo vaccinale sono due cose diverse", ha ricordato Meloni. "Se il governo vuole usare il Green pass per inserire surrettiziamente un obbligo vaccinale se ne assumerà la responsabilità. L'obbligo vaccinale non è giusto e io non sono d'accordo", ha concluso

Meloni ha teso poi una mano all’alleato di centrodestra, Matteo Salvini: "Credo che faccia bene a difendere una posizione ragionevole che condivide con noi e che è condivisa dalla maggioranza dei Paesi europei, dove l’obbligo vaccinale non esiste”