Terremoto in Centro Italia, 8 anni fa il sisma: come procede la ricostruzione. FOTO
Il terremoto del 24 agosto 2016 sconvolse Amatrice, Arquata e Accumoli. Oggi tra Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria sono circa 20mila i cantieri già autorizzati, di cui oltre 11mila completati. È stato avviato il 95% delle opere pubbliche, gli interventi in progettazione sono il 66% del totale di cui 25% approvati. Aumentano gli interventi di edilizia privata, come segnalato da Cassa, Depositi e Prestiti, e diminuiscono le famiglie che ricorrono all'assistenza abitativa. Procede anche il programma Next Appennino
- Sono passati otto anni dal sisma del 24 agosto 2016 che sconvolse il Centro Italia. In questo lasso di tempo da Amatrice ad Arquata, passando per Accumoli, tra Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria sono stati tantissimi i ponteggi e le transenne che hanno costellato il panorama. Oggi il processo sembra essere a un buon punto
- Al 31 maggio 2024 il "Rapporto sulla ricostruzione Sisma 2016" evidenziava come fossero circa 20 mila i cantieri già autorizzati, di cui oltre 11 mila completati. È stato avviato il 95% delle opere pubbliche, gli interventi in progettazione sono il 66% del totale di cui 25% approvati. Saliti i lavori al 28% di cui 12% conclusi
- Anche la ricostruzione privata conferma la tendenza già registrata lo scorso anno: nel primo semestre del 2024 le erogazioni di Cassa Depositi e Prestiti nei confronti delle imprese impegnate nei cantieri della ricostruzione hanno fatto registrare un +16,64% rispetto allo stesso periodo del 2023 e un +41,71% rispetto al 2022
- I nuclei familiari censiti che, ad oggi, ricorrono all’assistenza abitativa sono 11.182. Erano 12.319 nel 2023 e 14.211 nel 2022
- Relativamente alla ricostruzione pubblica, la programmazione post-sisma 2016 prevede 3.509 interventi, per un valore complessivo di 4,2 miliardi di euro. La ricostruzione pubblica si compone della programmazione cosiddetta Ordinaria (2.725 opere pubbliche, per un valore di 2,2 miliardi di euro), regolata dalle Ordinanze commissariali e la programmazione cosiddetta Speciale (784 opere per 2 miliardi di euro), regolata dalle Ordinanze Speciali in deroga
- Complessivamente, è stato avviato il 95% delle opere programmate, il 66% delle quali è in fase di progettazione (il 25% di questi progetti è già stato approvato), il 16% vede i lavori già in corso e il 12% completati. Si tratta di un progresso significativo. All’inizio del 2023 quasi il 50% degli interventi erano da avviare, ora restano da sbloccare il 5% delle opere
- Per quanto concerne la ricostruzione privata, i dati della Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che gestisce il plafond Sisma Centro Italia (fornendo alle banche convenzionate del territorio la provvista dei fondi da erogare sulla base dello stato di avanzamento dei lavori), confermano il consolidamento di quel “cambio di passo” avvenuto nel 2023. Nei primi cinque mesi del 2024, infatti, le erogazioni hanno fatto registrare un +16,64% rispetto allo stesso periodo del 2023 e un +41,71% rispetto a quanto era stato registrato nel 2022
- La tendenza di questi ultimi mesi conferma dunque l’accelerazione impressa lo scorso anno, quando le liquidazioni erano aumentate del +37% rispetto al 2022 e del +73% in rapporto al 2021. In termini assoluti, al 31 maggio 2024, CDP ha erogato un totale di 4,414 miliardi di euro per la ricostruzione privata e, mentre nel solo 2023 la cifra era stata pari a 1,364 miliardi (un terzo del totale), nell’ultimo biennio (giugno 2022 – maggio 2024) è stato erogato oltre il 57% dell’intero ammontare (2,5 miliardi di euro)
- Le richieste di contributo per la ricostruzione da soggetti privati per immobili residenziali o produttivi danneggiati sono 31.177, su un totale di circa 50 mila stimate, per un valore totale di 13 miliardi e 746 milioni di euro. Di queste, 19.899 richieste sono state approvate dagli Uffici Speciali per la Ricostruzione (il 64% del totale), con una concessione di circa 8,5 miliardi di euro e la liquidazione di 4,5 miliardi di euro. Nell’ultimo biennio sono state più di 8 mila le richieste di contributo, pari a oltre il 25% del totale
- Come ha detto il Commissario Straordinario al sisma 2016, Guido Castelli, non mancano le difficoltà: “Nel corso del 2024, stiamo affrontando i nodi più complessi della ricostruzione”. Un particolare sforzo è dedicato ad Amatrice, dove si lavora al Municipio e le Chiese di Santa Maria Immacolata e Santa Maria del Suffragio. Ad Arquata del Tronto è stato dato il via al progetto esecutivo per la ricostruzione del centro storico, così come a Castelluccio di Norcia, dove si lavora alla realizzazione dei terrazzamenti e dei sottoservizi
- Al Commissario Straordinario al sisma 2016, accanto alla ricostruzione materiale, è stato affidato anche il compito di occuparsi della riparazione economica e sociale di questi territori. Per questo, nel corso del 2024 NextAppennino, il Programma del Piano Nazionale complementare al Pnrr, si sta confermando uno strumento fondamentale. Finanziato per 1.780 miliardi di euro, NextAppennino si compone di due macromisure: la A (“Città e paesi sicuri, sostenibili e connessi) e la B (“Rilancio economico e sociale”)
- Assegnato oltre 1 miliardo di euro per gli interventi della Macromisura A, volta alla rigenerazione urbana e alla valorizzazione del territorio, alle comunità energetiche e alle infrastrutture e alla mobilità. La Macromisura B è rivolta invece allo sviluppo del tessuto sociale ed economico e ha visto l’avvio di quattro centri di ricerca (Camerino, Rieti, Spoleto e Teramo), oltre allo stanziamento di risorse per il tessuto economico e sociale dell’area del cratere. Sono stati concessi oltre 500 milioni di euro per quasi 1.400 progetti
- I progetti complessivamente presentati, invece, erano stati 2.597 per un valore complessivo di 2 miliardi e 541 milioni di euro, con la richiesta di 1 miliardo e 490 milioni di euro di contributi. Numeri che dimostrano l’esistenza in quest’area di un tessuto economico e produttivo vivo e dinamico, desideroso di tornare produttivo il prima possibile
- Il sisma del 24 agosto 2016, alle ore 3.36, scosse il Centro Italia con una magnitudo 6.0 nei pressi di Amatrice. Diede inizio a una delle più importanti sequenze sismiche che ha colpito il territorio nazionale in questo secolo, con 140 comuni e circa 600mila persone coinvolte
- I centri più devastati furono Amatrice, Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). L'epicentro è tra Accumoli e Arquata del Tronto, due Comuni distanti pochi km tra Lazio e Marche. Viene praticamente rasa al suolo Pescara del Tronto, frazione di Arquata
- Sotto le macerie restarono 299 vittime: 237 ad Amatrice, 51 ad Arquata (quasi tutte nella frazione di Pescara) e 11 a Accumoli. Ingenti i danni a case, edifici pubblici, imprese, strade, beni culturali non solo nei tre Comuni, ma anche nei centri vicini, e anche in Umbria (la stessa notte viene registrata una scossa di magnitudo 5.4 a Norcia) e Abruzzo
- Lo scorso 10 luglio è stato siglato un nuovo accordo fra la Bei e la Struttura commissariale per sostenere la ricostruzione delle aree colpite dal sisma dell'Italia centrale con ulteriori due miliardi di euro. Il sostegno complessivo, così, della Banca europea per gli investimenti alle regioni terremotate raggiunge i 4,75 miliardi di euro, ovvero circa il 15% dei 27 miliardi di euro stimati dal governo per la ricostruzione