A 7 anni dal sisma, la premier ricorda “catastrofe che resta nella memoria collettiva”. Poi ricorda: “Ricostruzione è ancora incompiuta. È una ferita che non si è chiusa e fa ancora male. Oltre quattordicimila famiglie vivono tuttora lontane dalle loro case. Stiamo operando per dare un cambio di passo, dalle norme ai cantieri”. Ad Amatrice deposte le corone per le vittime: presenti Musumeci, sindaco Cortellesi e commissario Castelli
Sono passati 7 anni dal sisma che devastò il Centro Italia. La premier Giorgia Meloni, nella ricorrenza dell’anniversario della tragedia, ha detto: “Purtroppo, a 7 anni dal terremoto la ricostruzione è ancora incompiuta. È una ferita che non si è chiusa e fa ancora male. Oltre quattordicimila famiglie vivono tuttora lontane dalle loro case, molti territori faticano a tornare alla normalità, diversi i ritardi da colmare e le criticità che rimangono da affrontare. Il governo sta operando per imprimere un cambio di passo, dalle norme ai cantieri”. La presidente del Consiglio ha aggiunto che "il lavoro di squadra tra il ministro per la Protezione Civile Musumeci, il commissario Castelli e la Struttura commissariale, le Regioni coinvolte e i 138 Comuni del cratere sta dando buoni risultati".
Meloni sulla ricostruzione
"In questi mesi - aggiunge Meloni -, dopo gli anni della pandemia e lo shock dei prezzi dovuto all'inflazione, si è dato un nuovo impulso alla ricostruzione privata e sono state poste le basi per velocizzare quella pubblica, snellendo le procedure e sostenendo concretamente i soggetti attuatori nelle attività di progettazione e sviluppo delle opere pubbliche". Meloni sottolinea che "a questo lavoro si accompagna l'impegno prioritario per l'infrastrutturazione stradale delle aree dell'Appennino centrale, per troppi anni dimenticate e trascurate, con investimenti che raggiungono il miliardo di euro, e per porre le condizioni per nuove attività economiche e sociali. Da questo punto di vista - continua -, l'avanzamento puntuale e il riscontro al programma 'NextAppennino', finanziato dal Piano Nazionale Complementare del Pnrr per le aree sisma 2009 e 2016, sta dimostrando che è possibile mettere a terra le risorse pubbliche per stimolare investimenti privati e gettare le basi di un nuovo sviluppo”.
Meloni: sisma catastrofe che resta nella memoria collettiva
La premier ha ricordato che "sono trascorsi sette anni dal terribile terremoto che alle 3.36 del 24 agosto 2016 ha colpito il Centro Italia. In quella terribile notte, una forte scossa ha dato il via ad una sequenza distruttiva che si è protratta fino ai primi giorni del 2017 e che ha coinvolto un territorio molto vasto della nostra Nazione. Quattro le Regioni colpite, più di trecento vite spezzate, centinaia di feriti, decine di migliaia di sfollati, borghi e città interamente distrutti o gravemente danneggiati. Meravigliosi 'luoghi dell'anima' - da Amatrice a Norcia, da Accumoli ad Arquata, da Visso a Castelsantangelo sul Nera, da Ussita a Pescara del Tronto, e tanti altri - che sono nel cuore di tutti noi. Una vera e propria catastrofe che rimarrà per sempre nella nostra memoria collettiva. In questo anniversario rinnoviamo il nostro cordoglio per le vittime e la vicinanza alle loro famiglie e ai loro cari".
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Ad Amatrice deposte le corone per le vittime
Questa mattina sono state deposte ad Amatrice, in occasione del settimo anniversario dalla scossa del 24 agosto 2016, le corone di alloro al monumento realizzato in memoria delle vittime del terremoto, 239 nel solo Comune della cittadina laziale, 299 in tutto il cratere sismico. Alla deposizione ha preso parte anche il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, che si è raccolto in un minuto di silenzio dinanzi il monumento. Ad accompagnarlo il sindaco Giorgio Cortellesi e il commissario straordinario alla ricostruzione post sisma, Guido Castelli. Alla commemorazione hanno preso parte, tra gli altri, il capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio e l'ex commissario straordinario, Giovanni Legnini. Dopo la deposizione delle corone, la santa messa - officiata dal vescovo di Rieti, mons. Vito Piccinon - a cui hanno preso parte anche i famigliari delle vittime, alcuni indossando una maglietta arancione con su scritto "Un fondo per i famigliari delle vittime". Nella notte appena trascorsa, alle 3 e 36, l'ora della grande scossa che rase al suolo Amatrice, si sono ripetuti i 239 rintocchi di campana in memoria delle vittime, come accade da sette anni a questa parte.
Sindaco Amatrice: "Ci sono oltre 500 cantieri aperti"
"Quest'anno c'è stata una buona ripartenza della ricostruzione, ci sono oltre 500 cantieri attivi": così il sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, nel giorno del settimo anniversario dalla graffe scossa che rase al suolo la cittadina laziale. "Importante che ci siano ditte serie e che portano avanti i cantieri perché spesso capita che le ditte prendono i lavori e poi li abbandonano rescindendo i contratti e poi si fa fatica a riappaltare", avverte il sindaco. "Un esempio - aggiunge - è la scuola alberghiera dove siamo alla terza ditta che appalta i lavori, a settembre ricominceranno le opere e speriamo che sia la volta buona perché venga edificata".