
Dl Covid, Green pass esteso e nuovi criteri per i colori delle Regioni: le ipotesi
I territori potrebbero passare in zona gialla con l'occupazione delle terapie intensive oltre il 15% e dei reparti ordinari superiore al 20%. In precedenza si era parlato di soglie del 5% e 10%. Si lavora per revisionare i parametri del monitoraggio per attribuire le fasce di rischio e sull'uso della certificazione verde in specifici eventi e luoghi. Chiesto il green pass per ristoranti ed eventi fuori dalla zona bianca. E vorrebbero fissare una quota minima di test

Governo e Regioni continuano a lavorare sulla revisione dei parametri del monitoraggio con cui vengono attribuiti i colori dei diversi territori italiani. Le scelte definitive arriveranno dopo la Cabina di regia che dovrebbe tenersi giovedì 22 luglio. Nello stesso giorno, potrebbe esserci anche il Consiglio dei ministri, che dovrebbe approvare il decreto che modifica ed estende il Green pass
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Tra i temi oggetto del Cdm non dovrebbero per ora esserci né la scuola, né gli eventi sportivi e quindi non è prevista per giovedì la valutazione sull'eventuale obbligo di vaccinazione per i docenti né le altre disposizioni per la ripresa dell'attività scolastica
I DATI DEL 20 LUGLIO
Dalla Conferenza delle Regioni filtra la proposta di utilizzare il green pass come un salvacondotto per scongiurare chiusure al di fuori della zona bianca. I governatori chiedono di introdurre l'obbligo di accesso con il green pass a discoteche e grandi eventi solo al fine di permettere, almeno nella fase attuale, la riapertura di queste attività ancora chiuse. L'uso del pass per ristoranti e locali al chiuso riguarderebbe le aree al di fuori della zona bianca: una misura che, soprattutto in autunno, servirebbe per evitare nuove chiusure
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Sempre dalle Regioni arriva la proposta di ridurre il numero delle zone, da 4 a 3, riguardo all'assegnazione dei profili di rischio, e si chiede flessibilità nella valutazione dei parametri nelle piccole Regioni, fissare a 150 tamponi ogni centomila abitanti il numero minimo di test da effettuare ogni giorno, considerare il numero dei vaccinati nelle Regioni
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Secondo alcune fonti inoltre potrebbe essere prorogato fino ad ottobre o fino a dicembre lo stato di emergenza che scadrà a fine mese. Sarebbe questo l'orientamento in discussione nel Governo anche se - fanno notare le stesse fonti - nessuna decisione è stata ancora presa
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Dalla riunione del gruppo di lavoro a cui hanno partecipato tecnici del ministero della Salute, delle Regioni e dell'Iss, l'ipotesi è il passaggio da zona bianca a zona gialla con oltre il 15% dei posti letto in terapia intensiva occupati e con i reparti ordinari oltre il 20%. In precedenza si era parlato di soglie rispettivamente al 5% e 10%. Una revisione nell'ottica dell'aumento dei contagi, ma anche dell'andamento della campagna di vaccinazione. Con la ridefinizione dei parametri si stabilirà un numero minimo di tamponi da eseguire ogni settimana
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Nei giorni scorsi il ministro della Salute Roberto Speranza aveva definito ragionevole la richiesta delle Regioni di far pesare di più, nell'attribuzione dei colori, il tasso di ospedalizzazione
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La linea che si vuole seguire è che i 27 milioni di vaccinati con entrambe le dosi e i circa 7 milioni che devono fare il richiamo non possono non essere tenuti in considerazione
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Per questo motivo le Regioni stanno chiedendo al governo di superare il parametro dell'incidenza, con 50 casi ogni 100mila abitanti per passare in zona gialla
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Con i parametri attuali Sicilia e Sardegna già da lunedì potrebbero diventare gialle. Invece, con le soglie del 15% per le terapie intensive e del 20% per le aree mediche, stando all'ultimo monitoraggio, nessuna Regione lascerebbe la zona bianca

La media nazionale di occupazione dei posti letto, sia in terapia intensiva che nelle aree mediche, è al 2%. Tutte le Regioni sono ampiamente sotto il 15%, con la Toscana al 4%, poi la Sicilia (3,1%), la Liguria (2,8%) e il Lazio (2,7%)

Nei reparti ordinari, invece, il maggior tasso di occupazione è in Calabria (al 5,5%), in Campania (al 5,1%) e in Sicilia (al 4,6%). Numeri che al momento sono comunque lontani dalla soglia di rischio

Più problematica la questione Green Pass, dove non c'è accordo nella maggioranza sui ristoranti al chiuso. Probabile la concessione del certificato solo dopo la seconda dose e che l'utilizzo sia esteso oltre che per matrimoni ed eventi anche per aerei, treni, navi a lunga percorrenza, cinema, teatri, concerti, piscine e palestre

Il presidente del Consiglio Mario Draghi sarebbe per la linea dell'ampliamento del Green Pass già adottata dalla Francia, anche se si cercherà di trovare una "via italiana". Nei ristoranti potrebbe prevalere l'idea del sottosegretario alla Salute Andrea Costa sull'utilizzo del pass a seconda della situazione
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