
Covid, ipotesi zona bianca rafforzata: coprifuoco alle 24 e misure anti-assembramento
Il primo giugno tre regioni - Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna - potrebbero passare nella fascia più bassa di rischio. Ma i territori vogliono scongiurare la possibilità di un rialzo dei contagi come già avvenuto nell’isola a marzo: fra le ipotesi il mantenimento della chiusura notturna e l’obbligo di consumare solo seduti ai tavolini di bar e ristoranti all'aperto senza sostare in piedi davanti ai locali

In vista del possibile passaggio l’1 giugno in zona bianca di tre regioni - Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna -, le Regioni pensano a un rafforzamento delle misure nella fascia più bassa di rischio, nella quale attualmente è previsto solo l’obbligo di indossare la mascherina e quello di mantenere il distanziamento
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L’idea è quella di evitare il rischio di una repentina retrocessione nel caso in cui l'incidenza settimanale dei contagi dovesse risalire, anche se di poco, oltre i 50 casi ogni 100mila abitanti, introducendo nuovi meccanismi condivisi a livello nazionale affinché sia tutelata la continuità delle aperture nei territori che hanno la più bassa diffusione del virus
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L'ipotesi è quella del coprifuoco alle 24 (attualmente in zona bianca non c'è chiusura notturna) e di altre misure anti-assembramento per la movida, come l'obbligo di consumare solo seduti ai tavolini di bar e ristoranti all'aperto senza sostare in piedi davanti ai locali
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L'obiettivo è scongiurare un "effetto Sardegna", regione che dopo essere finita in zona bianca a marzo registrò poi un notevole aumento dei contagi che ne determinò il conseguente passaggio in zona arancione e rossa
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"Di regole sulla zona bianca non ce ne sono moltissime - ha detto nei giorni scorsi il presidente del Fvg e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga - Ci stiamo confrontando con i governatori le cui Regioni dovrebbero passare per prime in zona bianca, cioè Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, e quelli i cui territori passeranno la settimana successiva, per capire se mettere in campo misure condivise. Quindi fra qualche giorno raggiungeremo un'ipotesi di lavoro sulla quale mi auguro poter partire la prossima settimana"
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Se queste sono ipotesi, sembra invece certa l'intenzione - nel caso si finisca nuovamente in zona gialla - di rientrare in area bianca senza dover aspettare necessariamente tre settimane consecutive, qualora i dati lo consentano. Nel frattempo prosegue il trend in miglioramento dei dati: il tasso di positività crolla all’1,2% - mai così basso nel 2021 - con 3.224 contati nelle ultime 24 ore, ma ancora 166 vittime registrate
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Un'altra questione ancora aperta è quella sulle vaccinazioni in vacanza. Nonostante il Commissario per l'Emergenza, Francesco Figliuolo, abbia invitato i cittadini a una programmazione in funzione delle villeggiature escludendo altre ipotesi, il governatore del Veneto, Luca Zaia, punta a superare le difficoltà tecniche legate a questo tipo di somministrazioni
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"Siamo intenzionati a utilizzare le settimane centrali di agosto per vaccinare chi fa vacanza e in generale gli operatori turistici nella regione - annuncia Zaia - e a Ferragosto "pochi richiami, se non per chi se li fissa"

Anche Giovanni Toti, presidente della Liguria - che registra 20mila prenotazioni di over 18 per AstraZeneca e Johnson & Johnson - insiste: "Sarebbe opportuno portare in Conferenza delle Regioni la bozza di accordo Liguria-Piemonte per vaccinare i turisti, in modo che possa diventare una traccia per tutti coloro che lo vogliono fare". Per il marchigiano Francesco Acquaroli occorre però "una grande organizzazione che sia una filiera verticale e orizzontale tra il ministero e tutte le Regioni"
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Intanto il presidente del Consiglio Mario Draghi ha proposto di chiedere all'Ema di pronunciarsi sulla possibilità di mescolare i vaccini tra prima e seconda dose anche perché, secondo alcuni studi, è più efficace fare il richiamo con un vaccino diverso piuttosto che con lo stesso della prima dose. E in queste ore si svolgerà al Tribunale civile di Bruxelles la prima udienza nella controversia tra Ue e AstraZeneca, quest'ultima citata in giudizio per inadempimento del contratto sulle forniture dei vaccini