Covid, usare tutti i vaccini per ogni fascia d'età: la strategia di Figliuolo
Il Commissario per l’emergenza ha intenzione di estendere AstraZeneca e Johnson&Johnson anche alle persone con meno di 60 anni. Secondo quanto emerso dall’esperienza accumulata durante le vaccinazioni, i farmaci a “vettore virale” avrebbero effetti collaterali infinitesimali
Estendere AstraZeneca e Johnson&Johnson anche alle persone con meno di 60 anni. Questo è il piano che il Commissario per l’emergenza, Francesco Figliuolo, vorrebbe attuare per accelerare sulla campagna vaccinazioni anti Covid-19
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Figliuolo gioca la carta della “rolling review”, ovvero la revisione dovuta all'esperienza accumulata durante le vaccinazioni: una valutazione che potrebbe portare in particolare a estendere anche a età più basse l'utilizzo dei farmaci a “vettore virale”, visti "gli effetti collaterali infinitesimali”
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La linea del generale e del capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, è quindi che "i vaccini vanno impiegati tutti". Un'esortazione che arriva in vista della campagna di massa, che è programmata sull'utilizzo di tutti e quattro i tipi di farmaco e non solo sugli approvvigionamenti di quelli di tipo Rnma, ovvero Pfizer e Moderna
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L'obiettivo di Figliuolo è "una raccomandazione di auspicio per la classe inferiore ai sessanta anni: questo si sta pensando - spiega - dopo le interlocuzioni che ho avuto con il Cts dell'Aifa, il Consiglio Superiore Sanità e l’Iss"
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“È un discorso che gli scienziati stanno valutando - dice ancora il Commissario - anche sulla base degli studi più avanzati che ci sono in Gran Bretagna, dove hanno finora utilizzato 21 milioni di vaccini AstraZeneca"
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L'avvertimento di Figliuolo è che "se non impieghiamo tutti i vaccini, il ritmo della campagna (che è arrivata a segnare oltre 500mila somministrazioni al giorno venerdì e sabato scorso) non raggiunge i risultati e gli effetti voluti nei tempi prefigurati"
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E se già un quarto della popolazione italiana ha ricevuto almeno la prima dose, ciò che interessa spiega invece Curcio "sono le percentuali di somministrazione, perciò tutto quello che abbiamo lo dobbiamo inoculare”
Un'occasione che gli strateghi del Piano non intendono sprecare, visto che nel Paese ci sono a disposizione al momento quattro milioni di vaccini da impiegare in questi giorni, di cui oltre 2 milioni di AstraZeneca, 250mila di Moderna, 160mila di Johnson&Johnson fino al 6 maggio, quando è previsto un nuovo afflusso con 2,1 milioni di Pfizer
Anche se il Regno Unito, arrivato a quota 50 milioni di somministrazioni, resta uno dei Paesi modello, c'è anche chi in Europa va nel senso opposto come la Danimarca, che ha deciso di escludere le dosi di Johnson&Johnson dal programma
A fine maggio in Italia potrebbe invece partire la chiamata all'immunizzazone per tutte le altre classi di età indistintamente, fermo restando che l'appello del generale venga colto in pieno da tutte le Regioni
"Prima gli over 80, poi le classi di cittadini tra i 79 e i 70 anni, infine gli over 65. Quindi non disperdiamo le dosi in altri rivoli", insiste Figliuolo annunciando, all’inaugurazione dell'hub vaccinale al Polo acquatico di Roma, che "a brevissimo" saranno vaccinati anche "gli atleti pronti ad andare alle olimpiadi”
Un messaggio che in parte asseconda la richiesta del presidente della Federazione italiana nuoto, Paolo Barelli, per il quale è "un grave problema" non aver ancora immunizzato quegli sportivi professionisti
Restano sul tavolo una serie di "idee da valutare", di cui però non c'è ancora nulla di programmato in concreto: dal coinvolgimento di testimonial e influencer per sensibilizzare i giovani fino all'ipotesi di creare punti di somministrazione anche nei centri balneari
A ricevere il vaccino, forse a giugno, potrebbero essere anche i ragazzi più piccoli: l'agenzia europea del farmaco ha ufficialmente iniziato a valutare l'uso del farmaco di Pfizer-BioNTech per la fascia d'età tra i 12 e i 15 anni
Chiedono "tempistiche certe" anche le aziende, e in Lombardia il presidente di Confindustria locale spiega che oltre 1400 imprese si sono già messe a disposizione per effettuare nelle fabbriche le inoculazioni ai propri dipendenti
Le Regioni intanto corrono su marce e binari diversi: il Lazio ha annunciato che questo mese registrerà 50mila vaccinazioni al giorno, consegnando ai medici di base 50mila dosi per soddisfare le richieste, così come in queste ore potranno fissare un appuntamento anche le persone tra i 57 e i 56 anni
La Toscana, invece, a breve aprirà le prenotazioni nella fascia tra i 65 e i 69