
Secondo l’ultimo monitoraggio della Fondazione, dopo 4 settimane di stabilità nel numero dei nuovi casi di Covid-19, nella scorsa settimana si registra "un'inversione di tendenza con un incremento che, a livello nazionale sfiora il 10%, segno della rapida diffusione di varianti più contagiose”. In 41 province aumenti di oltre il 20%. "Servono restrizioni mirate”, spiegano da Gimbe. Vaccini: doppia dose ricevuta solo da 3 over 80 su 100

Secondo l’ultimo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, dopo 4 settimane di stabilità nel numero dei nuovi casi di Covid-19, nella scorsa settimana si registra "un'inversione di tendenza con un incremento che, a livello nazionale sfiora il 10%, segno della rapida diffusione di varianti più contagiose"
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In 41 province l'incremento dei nuovi casi è superiore al 20%
Le tappe del contagio globale
Nel dettaglio, nella settimana 17-23 febbraio 2021, rispetto alla precedente, si nota un incremento dei nuovi casi (92.571 rispetto a 84.272, pari a +9,8%), a fronte di un numero stabile di decessi (2.177 rispetto a 2.169)
Lo speciale di Sky TG24 sul coronavirus
In lieve riduzione, invece, i casi attualmente positivi (387.948 rispetto a 393.686, pari a -1,5%)
La situazione in Italia con grafici e mappe
Calano le persone in isolamento domiciliare (367.507 rispetto a 373.149, pari a -1,5%)
Lo speciale sui vaccini
In diminuzione anche i ricoveri con sintomi (18.295 rispetto a 18.463, pari a -0,9%)
Varianti coronavirus in Italia, in quali regioni sono state individuate
Risalgono invece le terapie intensive (2.146 rispetto a 2.074, pari a +3,5%)
Gimbe: in 7 giorni +10% casi Covid, allerta in 41 province. VIDEO
"Questi dati - commenta Renata Gili, Responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe - confermano che, per evitare lockdown più estesi, bisogna introdurre tempestivamente restrizioni rigorose nelle aree dove si verificano impennate repentine. Temporeggiare è molto rischioso perché la situazione rischia di sfuggire di mano"

Per quanto riguarda i vaccini, ad oggi solo 3 anziani su 100 hanno completato la vaccinazione anti Covid e "la continua revisione al ribasso delle forniture, in soli 2 mesi, ha quasi dimezzato le dosi previste per il primo trimestre 2021, che sono precipitate da 28,3 a 15,7 milioni"

Il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe sottolinea come "una riduzione di tale entità, se da un lato è imputabile ai ritardi di produzione e consegna, dall'altro risente di irrealistiche stime di approvvigionamento del Piano originale". Ma, come mostra la grande differenza di velocità con cui si vaccina nelle varie regioni, è "preoccupante anche la frenata delle somministrazioni", legata a difficoltà organizzative

Al 24 febbraio (aggiornamento ore 8) avevano completato il ciclo vaccinale con la seconda dose oltre 1,34 milioni di persone pari al 2,25% della popolazione, ma con marcate differenze regionali: dall'1,58% dell'Abruzzo al 4,17% della P.A. di Bolzano. Resta "esigua" la copertura degli over 80: su oltre 4,4 milioni, solo 380 mila (l'8,6%) hanno ricevuto la prima dose e circa 127 mila (il 2,9%) hanno ricevuto anche la seconda

Difficoltà organizzative riguardano anche le vaccinazioni delle altre categorie. "È stato somministrato - sottolinea Gili - solo il 14% delle dosi di AstraZeneca, destinate a insegnanti e forze dell'ordine". Anche in questo caso, sono notevoli sono le differenze regionali: se Toscana (64%), Valle d'Aosta (41,2%), Bolzano (37,6%) e Lazio (25%) hanno somministrato almeno un quarto delle dosi consegnate da AstraZeneca, 2 hanno somministrato meno dell'1% e 5 Regioni non hanno nemmeno iniziato

"Dai primi posti in classifica tra i Paesi europei conquistati nella prima fase della campagna vaccinale - precisa Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - l'Italia ha perso numerose posizioni perché non tutte le Regioni erano pronte". Per uscire dalla pandemia, conclude, "è necessario un netto cambio di passo del Governo Draghi"