Covid, governo pensa a una nuova stretta: ipotesi provvedimento ponte 7-15 gennaio
Alla luce della crescita dei contagi l'esecutivo, che si è riunito oggi, sta valutando le prossime mosse, a partire da nuove misure restrittive già dal 7 gennaio. Speranza: "Valutiamo zona rossa per il weekend del 9 e 10". Al vaglio anche la proroga del divieto di ospitare a casa più di due parenti o amici, minori di 14 anni esclusi
Il governo pensa a una nuova stretta con misure più severe, a partire dal 7 gennaio quando scadrà il decreto con le misure per le festività natalizie, in uno scenario nazionale che vede i contagi in aumento. Una delle ipotesi, a quanto si apprende, che sarebbe emersa al tavolo del vertice di governo del 3 gennaio, è quella di un provvedimento ponte tra il 7 e il 15 gennaio, ovvero tra la data di scadenza del decreto natalizio e quella dell'ultimo Dpcm. Non si escludono misure a livello nazionale
Quali misure dal 7 gennaio? Ecco quali sono le ipotesi. VIDEO
Il week-end del 9 e 10 gennaio le misure potrebbero essere inasprite in tutta Italia. "Valutiamo l'ipotesi per il prossimo fine settimana di applicare le misure da zona rossa per i festivi e prefestivi, con la salvaguardia dei Comuni più piccoli per gli spostamenti", ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza al termine del vertice con le Regioni
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Dal 7 gennaio e fino al 15, data di scadenza dell'ultimo dpcm, potrebbe essere consentito lo spostamento tra le regioni solo per ragioni di necessità
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Si va anche verso la proroga del divieto di ospitare a casa più di due parenti o amici, minori di 14 anni esclusi. La misura, già prevista nel decreto natalizio in scadenza il 6 gennaio, sarabbe prorogata fino al 15 del mese
Intanto, alla luce della crescita dei contagi, sono sempre di più i dubbi sulla riapertura delle scuole con il 50% della didattica in presenza. Elementari e medie tornano in presenza dal 7 gennaio, mentre sulla riapertura delle superiori diversi governatori ritengono che sia decisivo aspettare l'esito del monitoraggio, previsto l'8 gennaio. Il governo ha invece deciso di posticipare la riapertura degli impianti sciistici al 18 gennaio
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Un'altra ipotesi che si valuta è quella di stabilire nuovi criteri per l'indice Rt che permettano di far scattare con soglie più basse le zone arancioni e rosse per le regioni. "Stiamo facendo fare un approfondimento ai tecnici in modo da abbassare le soglie dell'Rt per accedere in zona rossa o arancione. Misura che incide sul modello della zonizzazione", avrebbe detto alle Regioni il ministro per la Salute, Roberto Speranza
A pesare sulle decisioni di governo e regioni però saranno i dati forniti dalla Cabina di regia per il monitoraggio regionale, che al momento non sono buoni: l'ultimo report dell'Iss ha infatti evidenziato la risalita dell'indice Rt a 0.93
Attualmente la zona arancione scatta a partire da un indice di 1,25, quella rossa da 1,5. L'ipotesi è che possano passare rispettivamente a 1 e 1,25
Un'altra ipotesi è quella di rafforzare la zona gialla nazionale, sul modello di quanto accaduto durante le festività natalizie
Significherebbe, come accaduto durante le feste, una zona rossa nazionale nei festivi e prefestivi e nuovi limiti ai movimenti regionali, con la possibilità inoltre di limitazioni all'orario di apertura di alcune attività commerciali
Il governo sarebbe quindi intenzionato a elaborare nuove misure senza attendere la scadenza dell'attuale Dpcm, fissata al 15 gennaio
Ad avere un ruolo fondamentale saranno i dati della cabina di regia per il monitoraggio delle regioni. A rischio sono in sei (Calabria, Liguria, Veneto, Basilicata, Lombardia e Puglia) con l’indice di trasmissione Rt sopra o pari a 1. Se passasse la linea della revisione dell'Rt, sarebbero a rischio immediato di zona arancione o addirittura in proiezione verso quella rossa